martedì 27 agosto 2024

MONDADORI n.4 - Anna Katharine Green: Il mistero delle due cugine



Ero da circa un anno il terzo socio dello studio legale Veeley,
Carr & Raymond quando una mattina, assenti temporaneamente
sia Veeley sia Carr, nel nostro ufficio entrò un giovanotto il cui
aspetto rivelava una fretta e un'agitazione tali che, al suo
avvicinarsi, mi alzai involontariamente, chiedendo con impeto:
- Che cosa c'è? Non avrete cattive notizie, spero.
-Sono venuto per vedere il signor Veeley. È in ufficio?
-No- risposi.- Stamane è stato chiamato inaspettatamente
a Washington e non potrà tornare prima di domani. Ma se volete
dire a me ...
- A voi, signore?- ripeté lui, fissandomi con occhio gelido;
poi, apparentemente soddisfatto dell'esame, continuò: - Non ho
motivo di non farlo: la mia incombenza non è un segreto. Sono
venuto a informare che il signor Leavenworth è morto.
-Il signor Leavenworthl - esclamai, dando un passo indietro.
Leavenworth era un vecchio cliente del nostro studio, per non
dire nulla della sua grande amicizia con Veeley.
- Sì, assassinato; ucciso con una pallottola alla testa da
qualcbe sconosciuto, mentre era in biblioteca, alla sua scrivania.
- Ucciso! Assassinato! - Non potevo credere alle mie
orecchie.- Come? Quando?- ansimai.
- Sta notte. Almeno, così supponiamo. È stato trovato soltanto
questa mattina. lo sono il segretario privato del signor
Leavenworth - spiegò - e abito in casa sua. È stato un colpo
terribile- proseguì- specialmente per le signorine.
- Terribile! - gli feci eco. - li signor Veeley ne sarà
sconvolto.
- Sono tutte sole - continuò lui, con un tono pratico e
dimesso che in seguito scoprii essere una sua costante
caratteristica. - le signorine Leavenworth, voglio dire, le nipoti
del signor Leavenworth. E siccome oggi in casa d sarà
un'inchiesta, si ritiene opportuna la presenza di qualcuno in
grado di consigliarle. Il signor Veeley era il migliore amico del
loro zio, e com'è naturale mi hanno mandato a cercarlo; ma, data
la sua assenza, ora non so bene che fare o dove andare.
- ro per le signorine sono un estraneo - replicai con
titubanza - ma se posso essere di qualche aiuto, il mio rispetto
per il loro zio è tale ...il segretario mi guardò con un'espressione che mi troncò la
parola in bocca. Pur continuando a fissarmi in viso, la sua pupilla
si era a un tratto dilatata, e pareva abbracciare tutta la mia
persona. - Non saprei - osservò finalmente, aggrottando
lievemente le sopracciglia come se volesse farmi capire che non
era del tutto soddisfatto della piega che stavano prendendo le
cose. - Forse sarebbe meglio. le signorine non vanno lasciate
sole ...
- Non dite altro. Verrò. - E, sedutomi alla scrivania, vergai
un affrettato messaggio per Veeley; dopodiché, fatti i pochi altri
preparativi necessari, accompagnai il segretario gill in strada.
- Ora - dissi - raccontatemi tutto ciò che sapete di questa
cosa tremenda.
- Tutto ciò che so? Basteranno poche parole. L'ho lasciato ieri
sera seduto come al solito al tavolo della biblioteca, e l'ho
trovato stamane seduto allo stesso posto c quasi nella stessa
posizione, ma con un foro in testa grande come la punta del mio
dito mignolo.
-Morto?
-Morto stecchito.
- Orribile! - esclamai. Poi, dopo un momento: - Non
potrebbe essere un suicidio?
- No. La pistola con cui è stato commesso il fatto non è stata
trovata.
- Ma se è un delitto, deve esserci un movente. Il signor
Leavenworth era un uomo troppo buono per avere dei nemici, e
se si mirava a una rapina ...
- Non c'è stata nessuna rapina. Non manca nulla m1
interruppe lui di nuovo. - Tutta la faccenda è un mistero.
- Un mistero?
- Un mistero assoluto.
Mi voltai a guardare con curiosità il mio informatore. L'ospite
di una casa in cui era avvenuto un misterioso delitto era un
oggetto di un certo interesse. Ma le fattezze, non brutte eppure
del tutto banali, dell'uomo che mi stava accanto orrrivano scarso
stìmolo anche all'immaginazione più sfrenata. Distogliendo quasi
subito lo sguardo domandai:- Le signorine sono molto scosse?
Fece a lmeno cinque o sei passi prima di rispondere.
- Sarebbe Innaturale che non lo fossero - disse, e non so se
per l'espressione della sua faccia o per la natura della risposta,
mJ parve che parlando delle signorine in questione con questo
segretario del defunto signor Leavcnworth, così poco
interessante e tanto padrone di sé, camminavo in certo qual
modo su un terreno pericoloso. Poiché avevo sentito dire che
erano donne assai notevoli, questa scoperta non mi fece molto
piacere. Fu dunque con un certo sollievo che vidi avvicinarsi la
diligenza della Quinta Avenue.
- Rimandiamo la nostra conversazione - dissi. - Ecco la
nostra vettura.
Ma una volta seduti all'interno, ci accorgemmo presto che
ogni dialogo sull'a rgomento era impossibile. Occupando perciò il
tempo a ripassare mentalmente ciò che sapevo del signor
Leavenworth, mi resi conto che le mie conoscenze non andavano
ol tre il fatto che era un ricchissimo commerciante a riposo, con
un'ottima posizione sociale, il quale in mancanza di fìgli suoi
aveva accol to in casa due nipoti, una delle quali era già stata
dichiarata sua erede. Avevo sentito Veeley parlare delle sue
eccentricità, dandone come esempio appunto questo suo
testamento a favore di una sola delle nipoti, con totale
esclusione dell'altra; ma delle sue abitudini di vita e dei suoi
rapporti con il mondo in generale sapevo poco o nulla.

 

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