Mio caro,
sono molto felice di ricevere questa lettera, ma anche piuttosto stupita perché mi sembra di leggere tra le righe un certo scontento. Credevo che tu fossi assolutamente felice. Hai ottenuto tutto quello che volevi: una separazione pacifica (sei stato anche molto generoso, grazie); una nuova, giovane compagna e un rapporto d’amicizia con me, che per tanti anni sono stata tua moglie, amica e confidente. Dunque, perché non sei felice, amico mio? Spero di sbagliarmi, spero che sia solo un momento di malumore, ma sappi che io sono qui, pronta ad ascoltare le tue confidenze.
A presto, Emma.
Mio caro,
credo proprio che tu dia corpo alle ombre. È ovvio che la tua nuova donna gradisca la compagnia dei suoi coetanei; è giusto che non rompa i rapporti con i vecchi amici (anche tu hai mantenuto i contatti con me); è assurdo che tu ti risenta per questo. Sono anche sicura che alla tua non più verde età tu non muoia dalla voglia di andare a ballare fino alle ore piccole e rammento come amavi stare con me, in penombra ad ascoltare musica classica, ma i tempi cambiano, le persone anche e, quindi, ti consiglio di adeguarti ai desideri della “ragazza” (non rammento mai il suo nome, scusami) e non vedere tradimenti dove, quasi certamente, non ci sono.
A presto, Emma.
Mio caro,
è veramente irragionevole da parte tua fare tante storie per qualche piccola bugia. Io credo che la ragazza sia stata costretta a dirla dalla tua continua gelosia; in fondo non è poi così grave che sia andata a passare il fine settimana con i suoi amici dicendoti che andava dalla sua mamma. Tu sei stato viziato dalla mia assoluta sincerità e non sai difenderti da comportamenti diversi. È vero che tra amanti (scusa se non mi viene altro termine, ma è quello giusto, no?) bisognerebbe evitare le menzogne, ma tu sei sicuro di essere completamente sincero con lei? Forse sì. È vero che noi non desideravamo altro che stare sempre insieme, ma non tutti sentono nello stesso modo. È vero che tra quegli amici c’era anche il suo vecchio fidanzato, ma… non mi viene niente.
A presto, Emma.
Mio caro,