mercoledì 30 gennaio 2019

CSS 10, Mauro Sighicelli: Tutti morti dietro Maurino




“Tutti morti dietro Maurino” è un romanzo di narrativa contemporanea dove in sequenza alcuni personaggi uniti solo dalla passione per la corsa si trovano inconsapevolmente responsabili della sorte dell’intero pianeta. Devono vincere una sfida all’apparenza impossibile mentre tutto il mondo, a loro insaputa, non può fare altro che assistere in diretta televisiva al loro goffo tentativo.


lunedì 28 gennaio 2019

Il fiore dell'Apocalisse di Luisa Colombo



Un misterioso simbolo collegato alla teoria dei quattro elementi attorno al quale ruotano le indagini.
La morte di una donna con un medaglione a forma di fiore con quattro petali, uno dei quali è colorato di blu, fa sospettare di un omicidio legato al mondo dell'esoterismo.
Il caso è in stallo, ma un secondo delitto porta la squadra omicidi ad indagare su un centro di meditazione che le due vittime frequentavano. La teoria dei quattro elementi sembra essere la chiave di lettura per evitare che altre donne siano essere in pericolo di vita.
Tre donne, a cui è affidato il compito di salvare la vita di donne rapite da un uomo ossessionato dalla purificazione e dall'espiazione dei peccati, un uomo che si crede un Dio, capace di salvare le anime di quelle che lui considera peccatrici, donne senza morale e cattive.
Il centro Namasté è il fulcro di tutto e loro ne sono convinte perché il killer firma ogni omicidio con un simbolo, il fiore del’’apocalisse, che guarda caso è anche il logo del centro.
Protagonista indiscussa del romanzo è l’intuizione femminile e la forza che caratterizza le donne; in particolare quella di Maia, Anika e Giada che si trovano a combattere contro il tempo, alla ricerca di un serial killer, astuto e invisibile.
Donne in carriera, che amano il loro lavoro e che sacrificano pezzi di vita in nome di un ideale profondo e solido, e accomunate da un passato e da un presente tormentato e doloroso.
Le indagini sono serrate ma pochi sono gli elementi a loro disposizione, tutti hanno un alibi e nessuno ha un movente; il killer agisce con una scrupolosa e meticolosa tabella di marcia, senza lasciare tracce dietro di se, se non quel piccolo simbolo, unico dettaglio che rende possibile tracciarne un profilo psicologico.
Un thriller psicologico cupo e incalzante da cui emerge la profonda complessità dell'animo umano e che lascia il lettore spiazzato di fronte alla verità.



Una fotografia del nostro tempo con le tempistiche di movimento nei grandi centri urbani dove emergono i contrasti tra le ambizioni , le certezze e i dubbi con le relative angosce .
Una cultura fumogena che vive sul momento e che si disintegra in quello successivo per tentare di riformarsi successivamente
La dinamicità delle azioni e lo snodarsi del romanzo denotano una professionalità e una competenza negli argomenti da rendere godibile e interessante il testo.
Emerge dalla lettura l'intenzione della scrittrice dell'invito ad ognuno di sapersi porre con competenza verso la sicurezza soggettiva e della collettività Condizione indispensabile per salvaguardare la propria fisicità e la dignità: è il percorso attraverso la conoscenza e il continuo miglioramento di se stessi.


Luisa Colombo è nata a Milano il 29 luglio del 1957.
Si è laureata in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Pavia con il massimo dei voti.
Ha lavorato per 30 anni nell’editoria, al Touring Club Italiano.
La scrittura è sempre stata la sua passione che ha coltivato nel tempo libero.
Si ritiene una persona appagata dalla vita, felicemente sposata, adora la lettura, i viaggi, la musica e il cinema e il suo amato cagnolino.

venerdì 25 gennaio 2019

Rusty Dogs di Alessio Adami



Navarro viene licenziato dal centro logistico in cui lavorava, e decide per vendetta di rubare uno scatolone. Quella stessa sera però è coinvolto in una rissa, finisce in ospedale e rimane poi per mesi chiuso in casa, preso dall'apatia. Quando infine conosce Rachele e le racconta la sua storia, si accorge che la ragazza da cui è così attratto sembra essere molto curiosa in merito al contenuto del pacco rubato. Pur rifiutandosi di parlarne con lei, Navarro apre lo scatolone, e la sua vita ne risulta sconvolta per sempre.



Alessio Adami inizia a scrivere a vent’anni usando spesso lo pseudonimo Kylen Logan. Diplomato in elettronica e devoto alle arti marziali, non riesce ad abbandonare la sua vena letteraria, combinando le sue passioni all’interno dei suoi testi. Di origine toscane, dopo aver viaggiato per lavoro e cultura, è tornato alla sua terra di origine dove tutt’ora vive. Tra le sue passioni si è dedicato alla realizzazione dei cortometraggi, collabora con rubriche online. Autore di romanzi noir e fantanoir, interessato alla genetica e all’ufologia, usa la narrativa come strumento per trasmettere intrattenimento leggero e in mezzo far riflettere. Rusty Dogs è il suo quattordicesimo romanzo.

mercoledì 23 gennaio 2019

CSS 9, Mauro Sighicelli: RADIO ETRURIA 33



Nel libro RADIO TV ETRURIA  33 terminato di scrivere il 12 febbraio 2011 l’autore racconta la nascita e la diffusione di una radio tv pirata alle porte della capitale, contornata da scene di vita di vari personaggi.  Contiene tre capitoli sottotitolati, And when where tree, dove si narrano le difficoltà di tre protagonisti (il giovane regista Massimo Marinelli, l’improvvisata tuttofare Klizia Venuta e l’avvenente valletta Victoria Grapan) nel  condurre e far funzionare l’emittente televisiva per un periodo transitorio ma turbolento; Hasta la Victoria, siempre, la storia di due moldave madre e figlia, la cruda  Marcela e l’avvenente Victoria e del loro desiderio di riscatto. The final cut, atto unico che conclude  la saga dell’emittente televisiva. 


lunedì 21 gennaio 2019

Viaggi irregolari di Claudia Muscolino


Romina Dughini è una giovane donna che coltiva il sogno di diventare una grande fotografa, ma eredita un'agenzia investigativa e un passato tragico che cela più di un mistero. 
In una cittadina di provincia che somiglia a migliaia di altre, la ragazza si costruisce un'esistenza opaca e una corazza che la fa sentire protetta dalle emozioni: ma un giorno d'estate riceve un incarico inaspettato che la porterà a scoprire sia la verità sulla sua famiglia che sulla parte più nascosta e intima del suo animo. Romina percorrerà viaggi irregolari verso una nuova se stessa e il lettore affronterà con lei itinerari difficili, camminando dentro un frammento della storia di una famiglia e del nostro paese.



Claudia Muscolino è nata a Firenze. Laureata in Scienze Politiche, ha coltivato fin da giovanissima  una profonda passione per la poesia e la letteratura. Ha esordito come poetessa con "Il Drago e le nuvole" e l'antologia "Poesia Impura". Il suo primo racconto è stato pubblicato nella raccolta "Tagli 33 scritture" - curata da Marco Vichi - e la sua prima opera di narrativa "A casa per Natale e racconti per tutto l'anno" è stata tra i vincitori degli inediti al premio letterario Città di Murex 2016.  Nel 2017 è uscita la sua seconda raccolta di poesie "Carichi dispersi". 
Il suo primo romanzo "Viaggi irregolari" è di recentissima uscita.
I suoi racconti sono apparsi in varie antologie e riviste. 
Fa parte del Gruppo Scrittori Firenze, di EWWA (European Writing Women Association) e di Nati per Scrivere.


Pubblicazioni:
1) Il Drago e le Nuvole - Edizioni Rupe Mutevole 2012
2) Poesia Impura,  AA.VV. - Edizioni Divinafollia 2013
3) Tagli 33 scritture, AA.VV. a cura di Marco Vichi - Edizioni Felici 2014
4) A casa per Natale e racconti per tutto l'anno - Edizioni Porto Seguro 2016
5) Tutte le facce di Firenze, AA.VV. - Edizioni Il Foglio 2017
6) Storie - sostantivo femminile plurale, AA.VV. - Edizioni Nardini  2017
7) Carichi dispersi - Edizioni Il Poggio 2017
8) Squilibri, AA.VV - Edizioni Porto Seguro 2017
9) Viaggi irregolari - Edizioni NeP 2018

venerdì 18 gennaio 2019

Al di là del ponte c'è un sentiero di Maddalena Tassan



Il romanzo è ambientato in un paese inventato vicino a Parigi. Narra la storia di una ragazza rapita. Questo rapimento è narrato ed osservato da diverse angolazioni: dalla rapita, dal rapitore, dalla famiglia e da persone vicine. La storia dunque si snoda in una serie di emozioni, aspettative e desideri delle varie figure interessate. Ne scaturiscono peculiarità e personalità diverse, che hanno in comune una vicenda, che a seconda delle priorità di ognuno, irrompe più o meno energicamente influenzandone la loro quotidianità. L’energia scaturita da tale evento assume connotati dunque di vario tipo a seconda del coinvolgimento emotivo dei personaggi e diventando a sua volta lei stessa un personaggio capace di percepire l’intensità e le vibrazioni del susseguirsi degli eventi.



Maddalena Tassan nata a Venezia l’11 maggio 1964, risiede a Tambre (BL). Scrive e dipinge da molti anni.
"Sono nata con colori, pennelli, matite, penne ed un microfono per disegnare dipingere, scrivere e cantare. Da sempre tutto ciò mi permette di riscattarmi da un mondo che spesso mi ha dato segnali di poca intelligenza, purezza ed umanità. Pochissimi individui mi hanno dimostrato amore incondizionato, sprovvisto di giudizio. L’amore per l’Arte di fare Arte è stato ed è una motivazione per vivere."

Ha all’attivo numerose partecipazioni ad iniziative letterarie, tra le quali:
•    Dodicesimo Concorso Nazionale Poesia Giornalismo e Narrativa, premio Menzione;
•    Concorso Nazionale poesia Bacchereto ’87, entro i finalisti per Antologia;
•    Iniziativa promozionale Ibiskos Editrice poesie e Racconti ’87, tra i finalisti prescelti per la raccolta;
•    Concorso Nazionale di Poesia giornalismo e Narrativa “Città di Fucecchio”, premio Menzione, Edizione 1992;
•    Idem nel 1994;
•    3° Concorso Nazionale “Fernando Moriconi”, attestato con medaglia, tra i prescelti per la raccolta;
•    Premio di Poesia “Città di Empoli - Domenico Rea” 5^ Edizione, con il racconto “L’Angelo folle”, tra i primi classificati;
•    Di prossima pubblicazione “La strana storia di Marylise Jakson ed altre storie”, “Il delfino sotto il letto”, “Racconti brevi”, “Il viaggio del signor Gillespy ed altre storie”, “La donna rotonda, “Raccolta di Poesie”.

mercoledì 16 gennaio 2019

CSS 8 Mauro Sighicelli: Anna e Fabio


Prologo

Nei destrimani il quadro è abbastanza chiaro e, facendo una distinzione un po’ grossolana, si può dire che l’emisfero destro presiede alle funzioni percettivo-spaziali e l’emisfero sinistro a quelle linguistiche. Circa il 94-95 % dei destrimani ha questo tipo di organizzazione cerebrale mentre nei mancini le cose sono più complesse: una prima specializzazione è invertita, cioè l’emisfero destro presiede alle funzioni del linguaggio e l’emisfero sinistro è adibito alle funzioni percettivo-spaziali; poi, più frequentemente, vi è una rappresentazione bilaterale, nel senso che sia l’emisfero destro che quello sinistro svolgono funzioni sia linguistiche che percettivo-spaziali. Infine, circa nel 60 % dei mancini la situazione è identica a quella che si presenta nei destrimani. Altro problema molto discusso è se  il mancinismo sia o no su base genetica, se ciò dipenda dagli ascendenti in famiglia. Ci sono pareri a favore e contro questa ipotesi. Anche se gli studi sull’argomento sono estremamente complessi da valutare perché in un soggetto normale è molto difficile usare metodi invasivi.
Il giorno che uscì di prigione Paolo decise di cambiare vita. Era fortemente convinto di poter aspirare anche lui a qualcosa di buono nel mondo e se anche il suo era stato un errore giudiziario oramai non valeva più la pena di prendersela; fuori era fuori e si poteva risorgere. Si comprò un cappello a falde larghe e un paio di scarpe a punta di color nero. Cercò la pensione a cui l’avevano indirizzato e iniziò a perlustrare il mondo per vedere le novità. Non trovò subito lavoro ma una donna a nome Maria, innamoratasi di lui, che lo ospitò. Maria viveva con un fratello sempre ubriaco e spesso Paolo doveva andare, di notte, a cercarlo per la strada per riportarlo a casa. Una sera lo trovò disteso su di una panchina e se lo caricò in spalla. Ma un metronotte li fermò e volle delle spiegazioni. Paolo ebbe paura, mollò il corpo e provò a fuggire. Non andò lontano perché il metronotte gli sparò alle gambe sbagliando peraltro mira e colpendolo alla schiena. Paolo riuscì a sopravvivere anche se rimase per alcuni mesi sotto prognosi riservata; una volta guarito aveva perso l’uso della parte destra del corpo e non riusciva più ad articolare alcun suono. Maria provvedeva a tutto, lo spingeva in carrozzella ed era molto dolce con lui. Il fratello ubriaco intanto si era disintossicato e il metronotte, prima incriminato per l’uso indiscriminato delle sue funzioni, aveva subito un regolare processo in cui era stato condannato e oltre all’arresto doveva risarcire, e anche di molto, lo sfortunato Paolo. La moglie del metronotte praticamente sul lastrico andò a trovare Paolo per chiedergli di lasciarle almeno un tozzo di pane. Ma Paolo era all’oscuro di tutto, il fratello di Maria aveva seguito le pratiche legali e aveva incassato per intero il risarcimento approfittandone per fuggire all’estero, in un paese esotico. Con gli occhi languidi Paolo supplicò Maria di accogliere anche questa donna nella sua abitazione e tutti insieme, disperatamente, attesero che il metronotte espiasse la  pena per poter avere una fonte di sostentamento più sicura.

lunedì 14 gennaio 2019

Il mio regno è nell'aria (Ludwig Van Beethoven) di Giorgio Ragucci Brugger



Uomo schivo e solo, tormentato dall’assordante silenzio interiore che avvertiva nitidamente, Beethoven è la figura di un uomo vigoroso che, nonostante la sordità, riesce a trasmettere a chi l’ascolta un’energia inesausta e sempre rinnovata; ma quando si abbandona al lirismo più intimo ci sentiamo così vicini alla sua sensibilità da riuscire quasi ad ascoltare il suo respiro più caldo e segreto. La musica di Beethoven è un vero e proprio richiamo all’uomo: nonostante le avversità, nella solitudine e nel dolore di una menomazione fisica, si può ancora vivere e lottare per consegnare all’umanità opere d’arte immortali.


Giorgio Ragucci Brugger (Trento 1942) esordisce con la poesia verso la fine degli anni ’80 . Nel 1996 il suo primo libro in versi “I cavalli di Fedro”, cui ha fatto seguito il “Poema del Trentino”. Successivamente si è dedicato alla stesura di romanzi: nel 2002 “La piazza di Ruben”, cui seguirono “La signora delle farfalle” e nel 2007 “La promessa”. Le ultime pubblicazioni sono il romanzo “Cuori irrequieti sul nido dell’aquila” e nel 2014 “Fuga da Babilonia”. Precede questa pubblicazione una serie di racconti “Beato chi cavalca il Koclano”, scritti in collaborazione con Lucia Ferrai.


venerdì 11 gennaio 2019

Ricordi e Nostalgia di Alido Ramacciani


Alido si presenta: ero bambino quando ho sentito per la prima volta questa frase: " Il dolore e le difficoltà fanno crescere ".
Io, essendo un bambino molto curioso, ho incominciato a rifletterci su; ne ero addirittura un poco spaventato: Io ero felice!
Avevo una madre meravigliosa, un padre che posso definire con tre parole: "una bella persona", un fratellino che era un amore e una gioia. Così mi sono posto la domanda : "Allora io, che sono felice, non crescerò mai?".

Ero veramente spaventato, e un giorno ne ho parlato con la mia mamma, si è messa a ridere ed ha cercato a modo suo di spiegarmene il significato. Non che io abbia capito molto, ma mi sono tranquillizzato: "Crescerò anche se sono felice; meno male!". Quando ho iniziato a frequentare la prima media, la materia che proprio mi stava sullo stomaco era l'Italiano, soprattutto le poesie. Non le digerivo, non ne capivo il senso: a cosa mi serviranno poi nella vita? E ho cercato sempre di starne il più lontano possibile. I poeti per me erano persone che esistevano solo per creare problemi a noi ragazzini. Finita la scuola dell'obbligo sono andato ad imparare un mestiere, che poi ho esercitato per tutta la mia vita lavorativa. Sicuramente ho fatto la scelta giusta, l'economia familiare non mi avrebbe permesso di andare avanti con gli studi. Oggi sono un signore di sessantaquattro anni, in pensione. La mia vita non è stata facile e non lo è tuttora, ho dovuto superare e convivere con problemi di tutti i tipi.



A mie spese ho capito il significato di quella frase che da bambino mi aveva un po’ spaventato. Io non so se sono cresciuto solo per le difficoltà che mi sono piovute addosso; se così fosse giuro che avrei preferito rimanere bambino. Il dolore, la malattia e la morte di persone care hanno creato in me un vuoto, e un dolore indescrivibili. Pensavo di non farcela; mi sentivo morire dentro. Fortunatamente avevo una donna e dei bambini; loro mi hanno aiutato ad andare avanti; per loro dovevo vivere.
Un giorno, ero così arrabbiato e deluso che ho scritto una lettera al Signore, manifestandogli tutta la mia disapprovazione per le prove che mi aveva dato da superare. Rileggendo quella lettera mi sono accorto che parlare con Lui, aveva placato un poco della mia rabbia e del mio dolore. Ho incominciato a scrivere a mio fratello, alla mia mamma, al mio babbo.
Stavo finalmente parlando con loro serenamente, senza rabbia. Scrivendo parlo anche con la mia bambina.
Il destino, d'altronde, non mi ha lasciato nessun’altra possibilità. Sono entrato in una fase della mia vita completamente nuova.
Se avessi un minimo di cultura in più, mi sarebbe più facile mettere su un foglio di carta tutto quello che ho dentro; ma alla fine non è poi così difficile scrivere quando hai in te qualcuno che ti suggerisce:" E' come fare un dettato ".
Nonostante tutto credo di essere una persona fortunata; seppur nel dolore ho trovato me stesso, e sono compiaciuto per come scrivo, e per quello che sono diventato. Oggi guardo la vita con occhi diversi, riesco a vedere cose che non sapevo neanche esistessero.

Quei poeti che avevo rifiutato da bambino oggi mi affascinano; vorrei tanto essere uno di loro, ma  per me ormai è troppo tardi. Oggi mi interrogo: come mai mi è servito così tanto tempo per capire cose cosi semplici?
Io credo che una delle ragioni sia stata la difficoltà di capire il significato di quello che mi volevano dire. Anche oggi leggendo alcuni poeti contemporanei trovo spesso parole a me sconosciute; io credo che la poesia debba essere di tutti e quindi comprensibile per tutti. Sento dire che la poesia è di chi la legge : come si fa a leggere la poesia se non la si capisce.

Non voglio assolutamente pensare che per capire i sentimenti che escono da un’anima, si debba avere una laurea.
Perciò io descrivo i mie con parole semplici, affinché possano tutti capirne il significato: anche, e soprattutto i bambini, sperando che ne trovino piacere, e continuino a leggere anche da grandi e che li possa aiutare nella loro vita.
Comunque se sono cresciuto e forse spero diventato un uomo migliore, lo devo soprattutto alla fortuna di essere riuscito a spalancare gli occhi, e averli usati per guardare tutto, e non solamente ciò che mi faceva comodo vedere.
Oggi riesco finalmente scrivendo a scherzare su fatti, e situazioni, che mi hanno accompagnato nella mia vita, sdrammatizzandola un poco.

mercoledì 9 gennaio 2019

CSS 7 Mauro Sighicelli: L'ombra del Signore due - seconda parte




Nel romanzo L’ombra del Signore (2002-2005) un parroco della periferia di Modena, Don Paolo, riceve una strana confessione di una assurda gravidanza da parte di una ragazza russa, Svetlana Rocimova. Il presunto padre, Pietro Abeti, appena uscito dal coma, scopre di possedere nuove doti taumaturgiche che lo portano a confrontarsi con il marito della giovane ragazza dell’Est, Francesco Auricchio  e con una serie di picareschi personaggi che ruotano attorno a questa vicenda, dove lo stesso parroco verrà travolto da una serie di episodi  drammatici, erotici, romantici e umoristici. Viene narrata in seguito  la gioventù del guaritore Pietro Abeti, in una serie di antefatti che consentono al lettore di chiarire e collegare gli avvenimenti di questa saga nel loro regolare svolgimento cronologico. I personaggi del passato riaffioreranno tempestivamente nell’intreccio della vicenda, in un vorticoso turbinio con effetti esilaranti. Dal passato emerge un ponte in cui il parroco protagonista della vicenda cerca di fare luce prima di avventurarsi nei misteri di una esperienza post-mortem che sembra segnare il destino di Pietro, inconsapevole ed impreparato a gestire la  dote misteriosa di guaritore avuta in dono. La nascita del figlio di Svetlana Rocimova e Pietro Abeti, in una casa-vacanze montana, sembra porre fine al delirio collettivo ma è solo il preludio per innestare la serie di avventure presenti in questo libro.
Iniziato il 29 luglio 2010,  ho concluso il romanzo L’ombra del signore due – seconda parte il 25 luglio 2012 narrando la storia in un arco temporale di vent’anni. La versione originale superava abbondantemente le 800 pagine. Ho preferito ridurle a molto meno della metà per non appesantire la trama con descrizioni troppo lunghe e a volte persino ripetitive. E’ un testo adatto ad adulti per i temi trattati e la durezza di certi episodi perché ho voluto denunciare in modo realistico la cruda realtà di certe mura domestiche e la violenza che purtroppo vi si annida.

lunedì 7 gennaio 2019

Due vite quasi parallele di Giacomo Ingrami


Giacomo Ingrami, nato a Pavullo nel Frignano nell’ottobre del 1951. Pensionato con oltre 43 anni di lavoro fin da bambino, seguendo le orme del nonno, è autore di poesie dialettali. Alcuni dei suoi testi sono stati trasformati in canzoni per il genere liscio melodico, altre poesie sono state pubblicate dalla casa editrice “Pagine” nelle raccolte “Sentire”, “Poeti contemporanei” e “Vibrazioni”. Ha pubblicato un libro di poesie dialettali modenesi Grasie ragas e scritto una raccolta di racconti dal titolo Belle, balli, bulli e sballi e due romanzi: Belinda, la figlia che non t’aspetti e Le chiamavano terrone.


Scorrono insieme, le vite di Alfonso e Fosco, quasi parallele. Sono giovani quando s’incontrano e si ritrovano insieme in molti momenti importanti, vivendoli in modo simile, a volte perfino speculare. Passioni in comune, come l’Inter e la Ferrari, il cercare funghi e la politica, ma anche episodi che avvengono più o meno negli stessi periodi e con le stesse modalità. Un’amicizia forte, intensa ed autentica, di quelle che sanno dare all’esistenza un sapore completamente diverso. Saranno uniti quando dovranno affrontare grandi difficoltà, saranno uniti quando la fortuna regalerà loro un sorriso, saranno uniti nella diversità con cui decideranno di agire in relazione alla nuova disponibilità economica… e saranno uniti anche quando a dividerli penserà il verdetto più definitivo e straziante. Uno dei due abbandona questo mondo prima del tempo, lasciando dietro di sé molte cose incompiute e molte vite che cambieranno drasticamente. L’altro porterà avanti le speranze con la forza di entrambi, nel nome dell’amicizia che li aveva uniti. Fino alla fine.