domenica 6 aprile 2025

Mauro Sighicelli: Pensiero d'amore

 



Titolo ispirato omaggio ad una canzone di Mal dei Primitives (1969) racconta due storie d'amore che spesso si mantengono su di un filo leggero ma che sempre nutrono i cuori come quando annaffiamo una pianta di cui ci si prende cura.

PASQUA RADIOSA. Durante le vacanze di Pasqua, Fabio si reca in un villaggio tropicale, conosce Anna e se ne innamora. Le regala alcuni monili d’oro per suggellare il rapporto ma subisce anche l’infatuazione per la proprietaria della gioielleria, Dolores, con cui ha una relazione clandestina. Ma Anna ha in serbo una brutta sorpresa. 

LA STRANA COPPIA. Il giovane Virgilio raggiunge la città ducale di Urbino per intraprendere la carriera universitaria. Dopo alterne vicissitudini e nuove amicizie, conosce la sportiva Ginevra e tra i due nasce un sentimento d’amore. Ma quando Virgilio scopre al rientro dalle vacanze invernali che Ginevra lo ha tradito, tutto cambia.


Arnould Galopin - Il delitto tenebroso di Green Park, 1927






 

sabato 5 aprile 2025

La neve se ne frega



2179. Il futuro è un mondo perfetto, pulito, senza dolore e vecchiaia. Un mondo in cui si nasce vecchi e si vive «in crescendo», acquisendo forza, energia e bellezza con il passare degli anni. Un mondo in cui il Piano Vidor provvede ai bisogni e alla felicità di ciascuno, garantisce i diritti e soprattutto il diritto ad avere i diritti. Controlla che ciascuno compia il proprio dovere, soprattutto il dovere di godere dei diritti. Osserva tutto, il Piano Vidor. Anche le vite di Di Fo e Natura, una coppia che, come tutte, è stata selezionata dal Piano. Di Fo e Natura lavorano, si divertono, fanno l’amore, sono felici. Ma Di Fo e Natura sono diversi, destinati a riscoprire il mistero e il miracolo che il Piano Vidor ha relegato nel passato…

dal romanzo di Luciano Ligabue, testi Matteo Casali, disegni Giuseppe Camuncoli

 

venerdì 4 aprile 2025

Ben Bova: Beibol


Nixon sedeva accigliato in panchina, con il mento scuro chino sulle lettere della sua divisa da baseball e gli occhi gonfi di rabbia. Non era furibondo con noi, ma con Castro.
Dall'altra parte del campo, i Cubani stavano distribuendo sigari nella loro area di panchina. Era la fine del nono inning e loro erano in vantaggio, 1 a 0. Avevamo ancora tre possibilità contro il loro lanciatore robot. Fino ad ora, tutto quello che quel mostro meccanico era riuscito a fare era eliminare quattordici di noi, giocatori scelti americani, e non permettere a nessun corridore di oltrepassare la prima base.
Castro sembrava molto più vecchio di quanto avessi immaginato, e la sua barba era tutta grigia. Però adesso stava ridendo e aspirava un grosso sigaro mentre la sua squadra tornava in campo e quel dannato robot rotolava sulla pedana.
Nixon balzò in piedi. Aveva un aspetto buffo nell'uniforme da baseball, e sembrava fuori posto.
«Uomini» ci disse «questo è più di un gioco. Sono certo che lo sapete.»
Noi tutti mormorammo e borbottammo e annuimmo.
«Se vincono questa serie, diventeranno padroni di tutti i Caraibi. Di tutta l'America Centrale. Gli Stati Uniti saranno umiliati.»
Sì, forse era così, pensai. E tu sarai di nuovo un furfante, anziché un eroe. Ma lui non doveva scendere in campo e provare a battere contro quel robot comunista. Da quel che avevamo sentito, era stato costruito da qualche parte, in Cecoslovacchia o in un altro posto del genere, perché tirasse granate contro i carrarmati. E adesso stava lanciando palle da baseball che ci passavano sotto il naso, come fulmini.
«Dobbiamo vincere questa partita» insistette Nixon con voce tremante. «Dobbiamo.»
Era sembrata una buona idea, quella di usare il baseball per ristabilire le relazioni amichevoli con Cuba, proprio come avevamo usato il pingpong per fare amicizia con la Cina Rossa. E così il Commissario aveva scelto di persona una squadra di campioni e Washington aveva scelto Nixon perché ci dirigesse. Avevamo pensato tutti che sarebbe stato uno scherzo. Voglio dire, ai Cubani piace il baseball, ma non

giovedì 3 aprile 2025

Rosario Castronuovo: Antonia



dall’angolo del camino guidi il tuo regno

la sedia bassa il trono,

anche se fuori tuona la tempesta

il vento strappa i capelli al bosco

e l’universo, spaventato si nasconde,

c’è calma nella tua casa

alla sorgente della pace


il tuo sorriso s’irradia

e accoglie