mercoledì 20 novembre 2024

Salvatore Di Vittorio


Salvatore Di Vittorio, nato a Palermo il 22 ottobre 1967, è un compositore e direttore d'orchestra italiano . È direttore musicale e direttore d'orchestra della Chamber Orchestra di New York . È stato riconosciuto da Luigi Verdi (Accademia Filarmonica di Bologna ) come "spirito musicale lirico, rispettoso dell'antica tradizione italiana … interprete emergente di punta della musica di Ottorino Respighi ".


Ha iniziato gli studi musicali con suo padre Giuseppe in Italia, poi ha studiato composizione con Ludmila Ulehla e Giampaolo Bracali alla Manhattan School of Music negli Stati Uniti, e direzione d'orchestra con Giampaolo Bracali, Francesco Carotenuto e il compianto Piero Bellugi in Italia.

È autore di 15 Opere orchestrali, 7 trascrizioni e revisioni di musica orchestrale di Ottorino Respighi, 2 Opere, 4 Opere corali/vocali, alcune composizioni da Camera. La sua musica sinfonica è influenzata da Hector Berlioz , Richard Strauss e segue le orme di Ottorino Respighi. Ha lavorato e ha scritto opere per orchestre di tutto il mondo. Ha insegnato alla Loyola School (New York City) e alla Adelphi University.

Nel 2007, ha guadagnato notevole attenzione con la Chamber Orchestra di New York, quando è stato invitato da Elsa e Gloria Pizzoli (pronipoti di Respighi) e Potito Pedarra (curatore e catalogatore dell'archivio Respighi) a modificare, orchestrare e completare diversi dei primi lavori di Respighi tra cui il primo Concerto per violino (del 1903), per la pubblicazione con le Edizioni Panastudio e Casa Ricordi in Italia. Ha debuttato e poi registrato tre di queste edizioni critiche, insieme con la propria Overture Respighiana e le prime due sinfonie, nel 2010, con l' Orchestra da Camera di New York per la Naxos Records. Queste prime registrazioni sono state rilasciate nel 2011.

Altri notevoli restauri di interesse storico includono: l'orchestrazione di Respighi del 1908 del Lamento di Arianna di Claudio Monteverdi (dall'opera perduta Arianna, 1608) modificata nel 2012, e il completamento di Di Vittorio dell'orchestrazione di Respighi delle Tre Liriche (Tre canti d'arte, 1913) curata per il suo centenario nel 2013. Nel 2019 Di Vittorio ha completato la prima edizione stampata del secondo Concerto per violino di Respighi "all'Antica". Con la Chamber Orchestra di New York, ha continuato a registrare il Concerto per violino "all'Antica" nel 2019 insieme alle Ancient Airs and Dances Suites di Respighi e le canzoni per mezzosoprano nel 2021, sempre per Naxos Records.

Nel novembre 2012 ha eseguito la prima mondiale della sua Sinfonia n. 3 "Templi di Sicilia" al suo debutto con l'Orchestra Sinfonica Siciliana al Teatro Politeama di Palermo. La RAI lo ha intervistato in un'intervista al telegiornale della sera. Subito dopo è stato insignito della Medaglia di Palermo dal sindaco Leoluca Orlando che "ha riconosciuto la grande importanza del lavoro di Di Vittorio come promotore della città di Palermo nel mondo".

Ha diretto le prime mondiali della Fanfara del Mare "Su un Tema di Monteverdi" con la San Diego Symphony, commissionata per il centenario del Balboa Park e del suo Organ Pavilion alla Copley Symphony Hall nel 2015, e Venere e Adone per la Chamber Orchestra of Philadelphia nel 2016. Durante quell'estate ha raggiunto un traguardo significativo quando è diventato il primo compositore nativo italiano ad essere invitato a donare un manoscritto autografo della sua opera all'archivio musicale della Morgan Library & Museum. La Villa d'Este a Tivoli per piccola orchestra, è stata composta nel 2015 per la Morgan in occasione della sua mostra City of the Soul: Rome and the Romantics, giugno 2016.

Alla fine del 2018, ha completato la sua Sinfonia N. 4 "Metamorfosi", basata sulle Metamorfosi di Ovidio e tre dipinti italiani legati alla storia. Nel giugno 2021, ha pubblicato per la Naxos un secondo album che include diverse registrazioni in prima mondiale, inclusa la nuova Quarta Sinfonia. La London Philharmonic ha pubblicato una registrazione di Nebbie dalle Tre Liriche sotto la direzione di Renato Balsadonna e il tenore Freddie de Tommaso, e l'Orchestra dell'Opera del Teatro Alla Scala ha registrato Aria per archi sotto la direzione di Riccardo Chailly.

Tra le stagioni 2021/2022 e 2024/2025, Di Vittorio presenta in prima assoluta e sotto la sua direzione la Sinfonia Metamorfosi e i Viaggi di Enea con l'Orchestra dell'Opera del Teatro Massimo di Palermo.
Di Vittorio risiede con la famiglia a New York e a Palermo.

martedì 19 novembre 2024

Faccia


Volti, visi, facce.
Quante persone
si conoscono
in una vita.
Ognuna di queste 
ha una faccia
che rivediamo volentieri,
che vogliamo dimenticare,
che non ricordiamo ...

faccia da schiaffi
faccia di bronzo
faccia da galera
faccia d'angelo
faccia da idiota
faccia da sbirro
faccia da scemo
faccia da ebete
faccia da culo ...

... e tu,
che faccia hai?

giovedì 14 novembre 2024

Dino Campana (1885-1932)


L'uomo dei boschi

 Le campagne della Toscana, i boschi nei dintorni di Marradi: è lì che risuonano le poesie di Dino Campana. Ed è da lì che raccontiamo la storia quasi vera dell'autore dei Canti orfici, rievocando le sue parole e le sue camminate solitarie, le letture, le disavventure, i viaggi veri e quelli immaginari.

mercoledì 13 novembre 2024

Carl Maria von Weber


Eutin [Lubecca] 18-Xll-1786 - Londra 5-VI-1826

Cugino di Constanze Weber, la moglie di Mozart, fu avviato ben presto alla carriera musicale, studiando con Michael Haydn (il fratello di Franz Joseph) a Salisburgo e poi a Monaco. Nel 1803 si stabili a Vienna con la famiglia, perfezionandosi con l'Abbé Vogler e trasferendosi poi al servizio del principe Eugenio a Karlsruhe. Nel 1810 è a Stoccarda, poi a Darmstadt, facendosi intanto applaudire in vari centri come pianista e direttore d'orchestra; dal 1813 al '16 soggiorna a Praga come direttore d'orchestra all'Opera e nel 1817 assume la direzione dell'Opera tedesca di Dresda, da lui stesso esemplarmente organizzata. Ma l'attività instancabile di organizzatore, compositore e direttore fiacca il suo fisico, e nel 1824 deve ritirarsi a Marienbad, passando poi a Londra dove si spegne due mesi dopo il grande successo della sua ultima opera, Oberon.
I suoi resti furono traslati a Dresda nel 1844, e Wagner tenne in quell'occasione un discorso in memoria di un maestro a cui tanto doveva tutta la sua concezione teatrale.
Weber è giustamente considerato l'iniziatore del romanticismo musicale tedesco. Questo vale essenzialmente per la sua produzione operistica, ché nella sua vita breve ed operosa egli compose soprattutto per il teatro, recando un contributo insostituibile alla definizione dell'opera germanica: continuò la via già iniziata da Mozart con le opere tedesche e da Beethoven con Fidelio, trovando una forma ormai completamente libera da influenze italiane, ispirata a soggetti germanici, rinnovata nelle forme e nel linguaggio melodico che deriva più dal Lied tedesco che dall'aria italiana. La sua orchestra, anche nelle
opere di teatro, è arricchita e duttile, e partecipa attivamente allo svolgimento drammatico, tanto che lo stesso Wagner imparò moltissimo da lui.


Concerto in fa maggiore per fagotto e orchestra op. 75 (1811)
L'esempio eloquente della straordinaria bravura di strumentatore di Weber si può ravvisare nel Concerto in fa maggiore per fagotto e orchestra, scritto nel 1811 e pubblicato come op. 75. Tale Concerto è considerato a giusta ragione una prova di grande impegno per il solista e in ragione delle squisitezze timbriche e coloristiche sparse nella partitura presenta molte affinità di gusto con l'Andante e Rondò ongarese in do minore op. 35 per fagotto e pianoforte dello stesso compositore. Il Concerto è articolato in tre tempi nel rispetto più ortodosso della forma classica. L'Allegro ma non troppo del primo movimento si apre con una introduzione orchestrale (40 misure), in cui sono contenuti i due temi del primo tempo. Il primo tema è spigliato e dal ritmo puntato, tanto amato da Weber. Ad esso fa seguito, dopo una serie di brevi scale, il secondo tema particolarmente cantabile e dal largo fraseggio espressivo. Ecco quindi il fagotto solista che ripropone tutti e due i temi, imponendo il suo ruolo di protagonista con una scrittura sia di tipo virtuosistico (il gruppetto di scale in "staccato") che caldamente melodica. Una coda caratterizzata da arpeggi e scale del fagotto sorrette da tutta l'orchestra conclude il primo movimento. L'Adagio del secondo tempo in si bemolle maggiore è riservato praticamente al canto dolce e cullante del fagotto, sulle morbide armonie degli archi. L'orchestra tende ogni tanto ad alzare la testa e a mettersi alla pari con lo strumento solista, che non può mancare all'appuntamento con la cadenza prima della chiusura dell'Adagio dalla forma a metà di recitativo e a metà di arioso. Il Rondò finale attacca subito e offre al fagotto solista tutte le possibilità tecniche ed espressive per poter brillare come una prima donna sul palcoscenico. Scale ascendenti e discendenti, salti ritmici e frasi cantabili si alternano con disinvolta scorrevolezza nella parte del fagotto, mentre l'orchestra accompagna con discrezione e puntualità la vivace sortita di questo strumento dal suono così estroso e familiare, opportunamente valorizzato nella grande stagione romantica ed anche nella produzione musicale moderna e contemporanea.

martedì 12 novembre 2024

Dopo il Gianka


A casa finalmente son arrivato,
dopo che per un'oretta ho camminato

mi son versato un buon bianchetto,
seduto a tavola ho aperto il pacchetto

ho gustato con calma ogni panino
e ho bevuto del gran buon vino,

ed è stata una mega goduria
anche se li ho divorati in fretta e furia.