Duca Lamberti è figlio di un poliziotto di origini romagnole che, dopo aver prestato servizio in Sicilia (dove fu accoltellato in servizio, da uomini della mafia), venne trasferito a Milano, presso la Questura di via Fatebenefratelli. Grazie ai sacrifici del padre, e dietro la sua spinta, Duca consegue la laurea in medicina e inizia ad esercitare la professione medica presso una rinomata clinica gestita da un cinico primario. Il giovane medico ha in cura un'anziana signora, ormai allo stadio terminale e, dietro sua esplicita richiesta, le somministra un'iniezione letale. Duca viene processato per aver praticato l'eutanasia e condannato a tre anni di carcere. Il padre di Duca non riesce a sostenere gli eventi e muore a pochi giorni dalla sentenza. Durante la prigionia, Càrrua, amico e collega del padre, si occuperà del sostentamento della sorella di Duca, Lorenza, e della piccola Sara (nata da una relazione illegittima di Lorenza). Appena Duca esce dal carcere viene aiutato da Càrrua che gli procura un incarico molto confidenziale. Duca trasforma la particolare situazioneche gli viene affidata in una vera e propria indagine poliziesca andando contro ogni superficialità e perbenismo. Durante questa indagine viene affiancato dall'agente Mascaranti che, d'ora in poi, sarà al suo fianco in ogni indagine. Duca incontra anche la giovane laureata Livia Ussaro che viene coinvolta tragicamente nell'indagine e che diventerà la sua compagna. Questa prima indagine viene descritta nel primo romanzo, Venere privata. Nel successivo Traditori di tutti Duca viene coinvolto nell'indagine sulla morte dell'avvocato Sompani, suo compagno di carcere, e riesce a smascherare una banda dedita al traffico d'armi e droga. Durante questa indagine Duca acquista la consapevolezza di essere tagliato per fare l'investigatore e decide di accettare la proposta di Càrrua e di diventare poliziotto presso la Questura di Milano.
giovedì 30 settembre 2021
Duca Lamberti vs Giorgio Scerbanenco
lunedì 27 settembre 2021
Barnaby Jones
Barnaby Jones, Stati Uniti, 1973 / Calvin Clements
Andata in onda per sette anni, dal 28 gennaio 1973 al 4 settembre 1980, per complessivi 175 episodi da 50 minuti, questa serie della CBS è incentrata su un ex investigatore delle assicurazioni in pensione, Barnaby Jones (Buddy Ebsen, che era stato uno degli interpreti di The Beverly Hillihillies, una serie di telefilm umoristici di grande successo negli Stati Uniti), che torna in pista quando suo figlio viene ucciso.
Tranquillo e pacato, gran bevitore di latte, dopo aver risolto il suo caso personale Barnaby Jones continuerà a indagare con successo con l'aiuto della nuora rimasta vedova (Lee Meriwether) e del giovane cugino Jedediah (Mark Shera), e la saltuaria collaborazione del tenente Biddle (John Carter).
Dopo aver lavorato per molti anni come investigatore privato, decide di ritirarsi e lascia l'attività a suo figlio Hal. Quando Hal viene ucciso mentre indaga su un caso, Barnaby decide di rimettersi in gioco per trovare l'assassino. La nuora Betty Jones, vedova di Hal, si unisce alle indagini del suocero per risolvere l'omicidio. I due decidono poi di tenere aperta l'agenzia investigativa e di dedicarsi alla risoluzione di altri casi. Nel 1976, il personaggio di Jedediah JR Romano, figlio del cugino di Barnaby, si unisce al cast. Arrivato per risolvere l'omicidio di suo padre, JR resta per aiutare Barnaby e Betty, ma anche per frequentare la facoltà di legge.
Simile per certi aspetti all'ispettore Derrick della televisione tedesca, questo personaggio punta sulla propria umanità per conquistare testimoni e possibili colpevoli.
Può essere curioso ricordare che nel primo episodio della serie Barnaby Jones viene presentato ai telespettatori da Cannon, un ex poliziotto diventato investigatore privato, come il suo successore, o comunque come colui che avrebbe preso possesso del suo ufficio.
Forse la CBS, che in quel periodo produceva anche Cannon, intendeva chiudere quella serie; comunque ci ripensò, perché le avventure del grasso poliziotto privato di Los Angeles continuarono per altri tre anni.
Verso l'ultima parte della serie, con l'avanzare degli anni, Buddy Ebsen esprime l'interesse a rallentare le sue partecipazioni, e i personaggi di Betty Jones e Jedediah Romano diventano più preminenti, permettendo a Ebsen di ridurre progressivamente il suo ruolo. Durante le ultime due stagioni, lo spazio a disposizione negli episodi è diviso equamente tra i tre attori.
sabato 25 settembre 2021
Premiazione concorso Sherlock Holmes contro tutti !
Il libro consiste in una serie di racconti che vedono il famoso personaggio di A. Conan Doyle protagonista di storie grottesche e surreali che si svolgono a Modena nel 2020.
L’idea è di realizzare un pastiche che, pur rispettando le caratteristiche del personaggio e il classico intreccio giallo in cui normalmente si muove, lo proietti in situazioni impossibili durante le quali gli capiti di incontrare personaggi altrettanto famosi, reali o di fantasia, con i quali condividere le sue avventure.
Per fare ciò abbiamo organizzato un concorso, completamente gratuito.
Partecipare è stato facile, bastava attenersi a tre semplici regole: il protagonista: Holmes; il luogo: Modena; il tempo: il 2020.
Johann Christian Bach + Piano Concertos 4-6, Op. 13 (1777)
giovedì 23 settembre 2021
Il ragno di Michael Connelly
lunedì 20 settembre 2021
Baretta
Baretta, Stati Uniti, 1975 / JoSwerling jr.
Solitario, abilissimo nei travestimenti, dalla vita piuttosto movimentata oltre che perennemente in rotta con i suoi superiori, Tony Baretta (Robert Blake) è un poliziotto italoamericano decisamente fuori dagli schemi.
Poco ortodosso e dotato di un personalissimo sense of humour, dall'aspetto trasandato e lontano dai classici prototipi di detective e poliziotti proposti sul piccolo e grande schermo, gira in t-shirt e jeans, spesso con uno stuzzicadenti in bocca. Il mondo che frequenta è quella della criminalità di strada: spacciatori, prostitute, informatori (come il detective Toma, protagonista della serie a cui s'ispira Baretta), fa del travestimento uno dei suoi punti di forza nella lotta al crimine. Vive in un alberghetto con un pappagallino bianco di nome Fred. Forse un po' troppo personaggio (un po' come il tenente Colombo, l'ispettore Derrick o il Maigret interpretato da Gino Cervi; tanto che talvolta la soluzione del singolo caso passa decisamente in secondo piano di fronte a tic, manie e pittoreschi personaggi di contomo), Tony Baretta piaceva molto soprattutto ai giovani per il suo anticonformismo oltre che per la sua ironia.
Può essere curioso ricordare che questa serie venne messa in cantiere in fretta e furia dopo che Tony Musante comunicò ai produttori che non avrebbe continuato Toma per un'altra stagione. Non potendo affidare il ruolo del protagonista a un altro attore, la ABC Universal decise quindi di dar vita a un'altra serie poliziesca affidando il ruolo del protagonista a Robert Blake (pseudonimo di Mickey Gubitosi), un attore sulla cinquantina noto soprattutto per il ruolo dell'assassino psicopatico in A sangue freddo (In cold blood, 1967). Ottantadue episodi da 50 minuti sono stati trasmessi negli Stati Uniti dal 17 gennaio 1975 al primo giugno 1978. In
seguito Robert Blake interpretò il detective marlowiano Joe Dancer nell'omonima serie di telefilm, senza però riuscire a conquistare il grande pubblico.
Robert Blake ha vinto un Golden Globe per il miglior attore in una serie drammatica nel 1976 e un Emmy Award nel 1975.
Famoso il tema musicale che accompagna i titoli, Keep your eye on the sparrow, dapprima solo strumentale poi cantato da Sammy Davis Jr.
Nell'arco delle quattro stagioni sono state molte le guest star che si sono avvicendate: Tom Atkins, Neville Brand, Joan Collins, Gary Busey, Erik Estrada, Shelley Duvall, Michael V. Gazzo, Tommy Lee Jones, Dennis Quaid, Joe Santos, Tom Skerritt, Madeleine Stowe, Burt Young.
Arresto in diretta tv per l'attore Robert Blake
(19 aprile 2002)
LOS ANGELES - L'hanno arrestato tra i flash dei fotografi e la diretta delle reti televisive. Così come era già successo a O.J. Simpson. Gli hanno fatto vivere, stavolta sul serio, una scena che aveva tante volte già simulato in tv. Robert Blake, protagonista del celebre serial televisivo degli anni '70 dove interpretava la parte dell' investigatore Tony Baretta, è stato arrestato ieri a Los Angeles per l'uccisione della moglie Bonny Lee Bakley avvenuta il 4 maggio del 2001. L'attore, che era in compagnia della sua guardia del corpo, è stato fermato dalla polizia a casa della figlia. Con un'accusa, quella di omicidio premeditato, per la quale rischia la pena di morte.
Questi i fatti: un anno fa Bonny Bakley venne uccisa a rivoltellate mentre sedeva nella macchina di Blake parcheggiata in un vicolo poco illuminato vicino ad un ristorante italiano dove i due avevano cenato a Los Angeles. Blake raccontò alla polizia di essere tornato al ristorante dicendo di avere dimenticato la propria pistola. Una volta riguadagnata la macchina disse di avere trovato la moglie riversa sul sedile del passeggero. Uccisa con una serie di colpi di pistola. Dopo un anno di indagini, la polizia, avrebbe ricostruito un'altra verità.
A quanto raccontano gli amici più stretti, la situzione della coppia non era idilliaca. Blake aveva accettato di sposare la donna nel novembre 2000 dopo che i test del Dna avevano provato che era il padre di sua figlia Rose. Una scelta forzata che, secondo il capitano della polizia Jim Tatreau, può aver fatto scattare nella testa dell'uomo una spirale d'odio. "Crediamo - dice l'investigatore - che la disprezzasse e che si sentisse intrappolato in un matrimonio di cui non voleva far parte".
Blake, il cui vero nome è Michael James Vijencio Gubitosi, ha sempore negato di essere l'omicida e ha descritto la moglie come una cacciatrice di celebrità che non disdegnava incontri con altri uomini rimediati tramite le inserzioni per cuori solitari. Harland Braun, avvocato dell'attore, ha detto che Blake "è calmo ed è preoccuapto solo per i figli, soprattutto Rosie" (tre anni, avuta dalla vittima). "Sono convinto - ha concluso il legale - che il vero assassino sia ancora in libertà".
L'arresto di Blake ha avuto un lato spettacolare. Gli elicotteri delle tv hanno seguito l'auto della polizia senza contrassegni che ha portato l'attore lungo le autostrade di Los Angeles fino alla centrale nel centro della città californiana. Una scena praticamente identica a quella che videro i telespettatori il 17 giugno del '94, data dell'inseguimento e dell'arresto di O.J. cinque giorni dopo l'omicidio della moglie. Insieme all'attore sessantottenne, portato via in manette con addosso una t-shirt bianca e un cappello verde, è stata arrestata la sua guardia del corpo, Earle Caldwell, accusato di complicità nel delitto, anche se la sera della morte di Bonny Lee Bakley si trovava fuori città.
La svolta delle indagini per il LAPD era avvenuta quando un ex stuntman, Ronald "Duffy" Hambleton, aveva accettato di testimoniare contro l'attore (supportato da un socio, Gary McLarty), dicendo che Blake aveva tentato di convincerlo ad assassinare la Bakley. Durante il processo, la difesa di Blake scoprì che le parole dello stuntman nascondevano una promessa di assoluzione per i suoi precedenti reati in cambio di una testimonianza contro l'attore. Di conseguenza l'attore fu assolto.
sabato 18 settembre 2021
Carl Philipp Emanuel Bach + Symphony in D major, H.663 / Wq.183/1
giovedì 16 settembre 2021
Auguste Dupin vs Edgar Allan Poe
Al funerale di Edgar Allan Poe partecipano meno di dieci persone: lo scrittore, nonostante avesse appena quarant’anni, era completamente solo, al punto che non si riescono a chiarire neppure le circostanze della sua morte. L’unica cosa certa è che viene ritrovato in una città che non è quella dove avrebbe dovuto trovarsi (stava andando a Philadelphia per una questione editoriale), nei pressi di un seggio durante le elezioni, e che nel delirio continua a ripetere ossessivamente “Reynolds”: non si è mai potuto scoprire a cosa si riferisse. Edgar Allan Poe è morto per abuso di alcol? Rabbia? Epilessia? Colera? Tutte ipotesi possibili, ma la più accreditata, al momento, è che si sia trattato di un caso di cooping, una pratica elettorale fraudolenta per cui un povero malcapitato veniva sequestrato, drogato e costretto a bere per piegarne la volontà, e infine mandato a votare per un determinato candidato più e più volte sotto mentite spoglie.
"La polizia parigina, tanto decantata per il suo acume, è astuta e nulla più. Talvolta ottiene risultati sorprendenti, ma questi sono raggiunti di solito semplicemente grazie alla diligenza e all'operosità dei suoi funzionari. Quando queste doti non servono, tutti i disegni falliscono. Vidocq a esempio, era un abile deduttore e un individuo perseverante, ma non avendo educato il proprio pensiero, sbagliava continuamente per l'ardore stesso delle sue ricerche. Infirmava la sua visione delle cose tenendo l'oggetto troppo vicino, riusciva a vedere magari un punto o due con perspicacia non comune, ma nel far questo perdeva naturalmente l'effetto insieme..."
Dupin si contrappone dunque alla polizia (in ciò assomigliando a Vidocq, che coi suoi metodi poco ortodossi disprezzava l'ottusità burocratica dei poliziotti tradizionali), facendo della logica - allenata anche con l'enigmistica, la dama, la matematica - il perno dell'investigazione.
Poe in realtà non opera chissà quali alchimie, come invece farà, per fortuna, nell'altra sua produzione letteraria: del poliziotto tradizionale ci offre caratteristiche e capacità deduttive "normali", che tuttavia paiono ridicolmente deboli di fronte a quelle geniali del protagonista (e ci saranno Holmes - Watson, Poirot - Hastings, Wolfe - Goodwin, ecc.). Anticipazione di quella che sarà una situazione classica del poliziesco, alla quale si aggiungono praticamente tutti gli altri elementi chiave del genere, tra cui alcuni rimasti in ombra per molto tempo, ma che ultimamente sono riemersi prepotentemente, e anche con forzature al limite del ridicolo: l'analisi del comportamento delittuoso, il processo di indentificazione col criminale che talvolta l'investigatore deve compiere per poter risolvere un caso.
"In quei momenti i modi di Dupin erano freddi, astratti: gli occhi assumevano una espressione vacua, mentre la voce, di solito generosamente tenorile, si elevava a un tono acuto che sarebbe potuto apparire irritante se non fosse stato per la determinazione e l'assoluta chiarezza di quanto veniva da lui enunciato."
lunedì 13 settembre 2021
Bara & Beccamorto
Bara & Beccamorto, Stati Uniti, 1958 / Chester Himes
Ed Johnson detto Coffin (Bara) e Jones detto Grave-digger (Beccamorto) sono due poliziotti di colore della squadra omicidi di New York, protagonisti di una serie di romanzi gialli ambientati nel quartiere nero di Harlem. Si muovono in un ambiente degradato oltre ogni dire, pieno di violenza, miseria e corruzione, dal quale sono tassativamente esclusi i bianchi. E loro si comportano di conseguenza, brutalizzando i sospetti e utilizzando una violenza certo non inferiore a quella usata dai criminali che devono combattere e che indubbiamente va bene al di là di quella che ha reso famosi gli eroi creati da Mickey Spillane.
Bara ha il volto sfigurato dall'acido lanciatogli contro da un fuorilegge e si infiamma subito, prende ogni cosa come un affronto personale ed è sempre pronto a menar le mani, mentre l'altro è più tranquillo e ironico.
Rissosi e violenti, perennemente in contrasto con i superiori (che contestano i loro metodi sbrigativi, anche se talvolta non possono non apprezzare i risultati raggiunti nel corso delle loro missioni), sono entrambi spietati e compiono autentici blitz nel mondo del crimine di Harlem e dintorni, senza risparmiare pallottole e provocando ogni volta decine di morti e feriti. Il loro comportamento è spesso talmente esagitato da diventare quasi grottesco. Tanto che il critico francese Francis Lacassin ha potuto addirittura scrivere che spesso le loro inchieste hanno il ritmo indiavolato delle comiche di Mack Sennett.
Le descrizioni di Harlem, dei suoi abitanti e di ciò che accade nelle sue strade sono sempre a forti tinte e un po' sopra le righe. Ecco un esempio: «Sotto questa mobile superficie, nelle acque torbide, una densa popolazione negra si agita di una convulsa frenesia di vita, come un branco di pesci carnivori che a volte, nella loro cieca voracità, divorano le loro stesse interiora. Si tuffa la mano in questo gorgo e se ne tira fuori al massimo un moncherino. Questa è Harlem!»
Può comunque essere curioso ricordare che Chester Himes, l'autore, non è mai stato nel quartiere che così fantasiosamente e nello stesso tempo realisticamente descrive. L'ha semplicemente reinventato ambientandovi le sue storie cruente.
«Quel che mi riempie di gioia - ha detto in più di un'occasione - è che gli abitanti di Harlem riconoscano, leggendo i miei libri, ogni angolo della loro città e si ritrovino immediatamente in questo o in quel personaggio…» Senza dimenticare che, sempre secondo Himes, i suoi romanzi non piacciono soltanto ai lettori che amano le forti emozioni e che non hanno mai avuto modo di mettere piede nel povero e malfamato quartiere nero di New York (e che probabilmente mai ce lo metteranno) ma anche ai suoi stessi abitanti, che spesso gli scrivono facendogli mille complimenti per il suo realismo oltre che suggerendogli spunti e situazioni.
Due film sono stati tratti da altrettanti romanzi di Chester Himes (pubblicati in Italia da Longanesi):
Pupe calde e mafia nera, nel 1970
Harlem detectives, nel 1972
Raymond St. Jacques (Bara) e Godfrey Cambridge (Beccamorto) erano così adatti a interpretare i personaggi creati dallo scrittore statunitense che l'improvvisa scomparsa di Cambridge ha costretto i produttori a interrompere la serie, vista l'impossibilità di trovare un altro attore altrettanto convincente nel certo non facile ruolo di Beccamorto.
Chester Himes (1909 - 1984), uno dei rari scrittori di colore della letteratura poliziesca, si arrabbiava moltissimo quando lo classificavano come uno dei più veri, e duri, continuatori dell'hard boiled: non che negasse il debito profondo contratto con quel tipo di narrativa, e in particolare con Hammett, ma non ha mai nascosto di sentirsi assai più vicino a Richard Wright e agli esponenti della letteratura afroamericana.
Originario del Missouri, Himes venne condannato a vent'anni per rapina a mano armata, e fu proprio nella biblioteca del carcere che scoprì Black Mask, Hammett; e in cella scrisse i suoi primi racconti.
Libero dopo avere scontato sette anni e mezzo cercò, inutilmente, di intraprendere quella che aveva capito essere la sua strada, la letteratura. Fu quando vinse una borsa di studio che potè dedicarsi alla scrittura e nel giro di dieci anni scrisse cinque romanzi che ebbero una discreta accoglienza; ma solo l'insistenza del suo agente lo convinse a impegnarsi nel poliziesco, un ambito in cui vide subito l'opportunità di dare sfogo a tutta la sua rabbia esistenziale e creativa. Le situazioni criminose erano ovviamente l'ideale per rappresentare la violenza e la sopraffazione che dominavano la società americana, e, anche per mezzo di un linguaggio crudo, volgare (che gli costò anche qualche grana con la censura) diede ai suoi lavori un'impronta del tutto originale.
Lo studioso della letteratura poliziesca Francis Lacassin è arrivato addirittura ad affermare che l'Harlem di Himes è molto vicina all'inferno dantesco: un luogo, un non-luogo, senza uscita, senza possibilità di redenzione, in cui domina selvaggiamente l'annullamento di ogni distinzione fra bene e male, e i suoi stessi personaggi positivi, due poliziotti neri, non sono esenti da drammatiche contraddizioni.
È un vero peccato che Longanesi non abbia ristampato i romanzi di Himes, ormai esauriti. Aluni titoli sono stati ripubblicati, ma non tutti sono reperibili:
- E se grida, lascialo andare (If he hollers let him go, 1945), Sellerio 1996
- Fesso d'oro (The 5 cornered square o For Love of Imabelle, 1957), Liocorno, 1966
- La forza in nero (A Rage in Harlem, 1957), Longanesi, 1969; o Rabbia a Harlem, Demetra, 1996; Marcos y Marcos, 2004, 2011
- Come è strano (The Real Cool Killers, 1959), Longanesi, 1968
- Uccidere da matti (The Crazy Kill, 1959); Longanesi, 1969; o Non metterci il naso, Ellisse (?)
- Corri, uomo, corri! (Run Man Run, 1960), Meridiano Zero, 2010
- Il sogno d'oro (The big gold dream, 1960), Longanesi, 1969; o Il grande sogno d'oro, Marcos y Marcos, 1994
- Harlem, Longanesi, 1968 (Cotton comes to Harlem, 1965), o Soldi neri & ladri bianchi, Marcos y Marcos, 2000
- La notte delle vendette (The Heats on, 1966), Longanesi, 1971; o Caccia al tesoro, Marcos y Marcos, 1995
- Uomo cieco con pistola (Blind man with a Pistol, 1969), Longanesi, 1971; o Cieco, con la pistola, Marcos y Marcos, 1993; Rizzoli, 2010
sabato 11 settembre 2021
Tomaso Albinoni + Concerto in do maggiore per due oboi, archi e continuo op. 9 n. 9
giovedì 9 settembre 2021
Il corpo che affiora di Viveca Sten
lunedì 6 settembre 2021
Automan
Automan, Stati Uniti, 1983/ Glen A. Larson
Addetto al computer del dipartimento di polizia di Los Angeles oltre che grande appassionato di videogiochi, l'agente Walter Nebicher (Desi Amaz jr.) vede prender vita sotto ai suoi occhi un essere pseudo-umano, dagli incredibili poteri fisici e mentali dato che ha assorbito tutte le informazioni via via inserite nel maxicalcolatore, che battezza Automan (Chuck Wagner)
e che vive in un mondo «di spazio e di energia, non di sostanza». Tutta queste attività in tempo reale viene svolta da un PDP-11/23
Trama:
La serie racconta le avventure di Walter Nebicher, un programmatore impiegato al dipartimento di polizia di Los Angeles poco stimato per il suo lavoro d'ufficio dai superiori. Egli decide quindi di programmare un videogioco in cui compaia un compagno perfetto per la lotta al crimine ma, in seguito a un sovraccarico di corrente, il videogioco prende vita e nasce Automan, interfaccia fisica simile a un'intelligenza artificiale, una specie di ologramma che vive al di fuori dello schermo. Purtroppo Automan consuma molta elettricità e spesso non è in grado di comparire quando Walter richiede il suo aiuto. Anche per questo il programma è in grado di funzionare soltanto di notte, quando cioè c'è una minore richiesta di energia.
In aggiunta il programma crea Cursore, il compagno di Automan fatto soltanto a forma appunto di cursore luminoso. Cursore è in grado di disegnare, e quindi creare, nel mondo reale qualsiasi cosa Automan richieda, come ad esempio automobili ed elicotteri.
Automan è conosciuto dai personaggi umani della serie come "Otto J. Mann" (in inglese la pronuncia è molto simile ad Automan) un agente governativo che aiuta Walter nelle sue indagini; l'unica oltre Walter a conoscere la sua vera identità è Roxanne, la collega di Nebicher che spesso interviene nelle indagini e di cui il poliziotto è innamorato.
L'Autocar e l'Autochopper erano i veicoli più comuni creati per il trasporto. Ogni veicolo appariva o scompariva come una sequenza di wireframe disegnata da Cursor ed era nera con strisce di nastro riflettente attaccate su di essi. L'Autocar era una Lamborghini Countach LP400 che era in grado di compiere curve di 90 gradi senza perdere il controllo e sorpassare semplicemente stringendosi, piuttosto che girare. Tuttavia, i passeggeri umani non adeguatamente fissati nei loro sedili, venivano spesso gettati all'interno con lo slancio dall'improvviso cambio di posizione.
L'Autochopper era un Bell Jetranger in grado di atterrare ovunque. Lo spettacolo presentava anche un aereo e una moto futuristici, mentre altri episodi presentavano una pistola e una chitarra distintive.
Un'altra caratteristica di spicco di Automan è la capacità di "avvolgersi" attorno a Walter come mezzo per proteggerlo. Sembrerebbero una sola persona, ma poiché Walter è 'dentro' Automan, finisce inavvertitamente per parlare con due voci.
Curioso poliziesco-fantasy, Automan non è però riuscito a conquistare il grande pubblico ed è stato sospeso dopo una dozzina di episodi da 50 minuti andati in onda negli Stati Uniti dal 15 dicembre 1983 al 2 aprile 1984.
domenica 5 settembre 2021
Isaac Albéniz + Suite Española Op. 47 (1886)
I titoli originali della raccolta sono quattro: Granada, Catalogna, Siviglia e Cuba. Gli altri pezzi, Cadice, Asturie, Aragona e Castiglia, furono pubblicati in edizioni successive e spesso con titoli diversi. L'editore Hofmeister pubblicò gli otto titoli della Suite spagnola nel 1912, dopo la morte di Albéniz. Lo ha fatto prendendo altri pezzi per i restanti quattro titoli, poiché quei pezzi non riflettono molto accuratamente la regione geografica a cui si riferiscono. Un caso molto chiaro è quello delle Asturie (Leyenda), i cui ritmi di flamenco andaluso hanno poco a che fare con la musica della regione atlantica delle Asturie. Op. 47, numero assegnato da Hofmeister, non è legato ad alcun tipo di ordine cronologico nell'opera di Albéniz, in cui i numeri d'opera erano dati casualmente dagli editori o dallo stesso Albéniz. Alcune opere compaiono anche in più di una collezione.
Nelle opere che compongono la Suite Spagnola, il primo titolo si riferisce alla regione che rappresentano e il sottotitolo tra parentesi indica la forma musicale del brano o la danza della regione ritratta. I sottotitoli delle opere sono i seguenti: Granada, serenata; Catalogna, curranda; Siviglia, sivigliane; Cadice, saeta; Asturie, leggenda; Aragona, fantasia; Castilla, Seguidillas e Cuba, notturno. Il notturno ha lo stile di una habanera (Cuba ha fatto parte della Spagna fino al 1898). La fantasia di Aragon ha la forma di un jack. Asturie (Legend) e Cadice (Saeta) non sono molto precise riguardo al rapporto tra l'opera e la regione. Nonostante il carattere artificiale della Suite spagnola op.47, nel tempo è diventata una delle opere per pianoforte di Albéniz più eseguite e conosciute sia dai pianisti che dal pubblico.
2. Cataluña (5:02)
3. Sevilla (7:38)
4. Cádiz (12:19)
5. Asturias (16:53)
6. Aragón (22:52)
7. Castilla (27:17)
8. Cuba (30:10)
giovedì 2 settembre 2021
Adam Dalgliesh vs PD James
- Copritele il volto (Cover Her Face. 1962), Mondadori, 1980, 2008
- Una mente per uccidere (A Mind to Murder, 1963), Mondadori, 1993, 2009
- Per cause innaturali (Unnatural Causes, 1967), Rusconi, 1979; Rizzoli, 1985; Mondadori, 1992
- Un'amica troppo fedele (Shroud for a Nightingale, 1971), Rizzoli, 1976; o Scuola per infermiere, Rusconi, 1994; Mondadori, 2001
- La torre nera (The Black Tower, 1975), Rusconi, 1981; Rizzoli, 1987; Mondadori 1992, 2004
- Morte di un medico legale (Death of an Expert Witness, 1977), Rusconi 1984, 2009; Mondadori, 2004, 2016
- Un gusto per la morte (A Taste for Death, 1986), Mondadori, 1987, 2009
- Una notte di luna per l'ispettore Dalgliesh (Devices and Desires, 1989), Mondadori, 1990, 2009, 2016
- Morte sul fiume (Original Sin, 1994), Mondadori, 1995
- Una certa giustizia (A Certain Justice, 1997), Mondadori, 1998, 2008
- Morte in seminario (Death in Holy Orders, 2001), Mondadori, 2002
- La stanza dei delitti (The Murder Room, 2003), Mondadori, 2003
- Brividi di morte per l'ispettore Dalgliesh (The Lighthouse, 2005), Mondadori, 2006
- La paziente privata (The Private Patient, 2008), Mondadori, 2009, 2016
- La trilogia Dalgliesh: Una mente per uccidere, Un gusto per la morte, Una notte di luna per l'ispettore Dalgliesh, Mondadori, 2014
- La seconda trilogia Dalgliesh: Copritele il volto, Per cause innaturali, Brividi di morte per l'ispettore Dalgliesh, Mondadori, 2015
- Un lavoro inconsueto per una donna (An Unsuitable Job for a Woman, 1972), Rizzoli, 1975; o Un lavoro inadatto a una donna, Mondadori, 1988, 2009
- Un indizio per Cordelia Gray (The Skull Beneath the Skin, 1982), Mondadori 1991, 2009
- Sangue innocente (Innocent Blood, 1980), Rusconi, 1981; Mondadori 1981, 2009; Rizzoli, 1988
- I figli degli uomini (The Children of Men, 1992), Mondadori, 1993
- Morte a Pemberley (Death Comes to Pemberley, 2013), Mondadori 2013