mercoledì 24 aprile 2024

Claudio Reverberi: Noveotto, novetre, quattro uno


«Pronto…?
Sono la tua segreteria telefonica, quella che tu ancora non hai: 
perché non mi vuoi, perché mi respingi?
E’ tanto che desidero ricevere i messaggi dei tuoi amici pieni di cose curiose e tu... tu non mi stimi abbastanza, pensi che io sia una di quelle cose senz’anima che complicano la vita…
Povero ingenuo!
Se tu vedessi la delicatezza e la sensibilità dei miei circuiti cambieresti subito opinione:
io sono altruista, disponibile, efficiente, terrei a distanza gli importuni, i logorroici che si raccontano al telefono, i tuoi creditori…
Sono un’Entità perfetta, non ho un metabolismo biologico come il tuo che risente del variare del tempo, degli sbalzi d’umore, delle sostanze che ingerisci… sì, caro il mio Reverberi:
non sei poi tanto affidabile…
Io sono sempre calma, cortese, ho una memoria infallibile (digitale), posso ripetere qualsiasi informazione, la voce di chi ti è caro: 
se vorrai potrò essere la tua collaboratrice fidata, la tua amica del cuore... ma tu non rispondi, come mai?».
«Piss piss, bizz bizz  e  zipp!!».
«Non sei Reverberi, sei... la segreteria telefonica del canile comunale?
... Ma è fantastico!
Sai quante cose potremmo fare, insieme?
Pensa soltanto al fatto che due Essenze perfette che si uniscono moltiplicano le loro forze e le loro potenzialità in modo esponen...».
 
Questa la telefonata che non ho ricevuto dalla mia segreteria telefonica, di cui purtroppo sono ancora privo non avendo compreso tutte le sue meravigliose e multiformi possibilità.
Se qualcuno di voi fosse contattato da quell’adorabile e distratta Creatura le passi per favore il mio numero di telefono: noveotto, novetre, quattro uno
 
gliene sarei eternamente grato...


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