giovedì 23 settembre 2021

Il ragno di Michael Connelly

 

Nella cabina della funicolare di Los Angeles un uomo in un elegante abito grigio scuro giace faccia a terra, freddato da un colpo di pistola. E Howard Elias, importante avvocato di colore specializzato in diritti civili. I suoi clienti non si distinguono di certo per onestà e rettitudine, trattandosi perlopiù di farabutti o autentici criminali, ma Elias ha sposato una causa ben precisa: intentare azioni legali contro il Dipartimento di Polizia, facendo leva sul nervo scoperto del razzismo diffuso in città e sui metodi non sempre ortodossi usati dalle forze dell'ordine. Le sue invettive gli hanno procurato grande fama e, inevitabilmente, l'odio feroce di quasi tutti gli agenti. Sullo sfondo di una Los Angeles sconvolta dalla difficile convivenza tra bianchi e neri, le indagini di un caso dì cui nessuno vorrebbe occuparsi sono affidate al detective Harry Bosch, uomo duro e tormentato, solitario per dovere e per necessità. Alle prese con un'umanità cinica ed egoista, è lui che deve scandagliare la vita privata di Elias, addentrarsi nei recessi più sordidi di Internet, alla ricerca di una giustizia "che vede soltanto il colore del sangue".


Michael Connelly (Filadelfia, 21 luglio 1956), all'età di 12 anni si trasferisce in Florida con la sua famiglia e, proprio nel periodo degli studi tecnici di Construction management all'Università della Florida, matura l'idea di diventare un autore thriller grazie all'appassionata lettura dei romanzi di Raymond Chandler. Passato a Giornalismo con indirizzo scrittura creativa e laureatosi nel 1980, comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali a Daytona Beach e Fort Lauderdale, dedicandosi principalmente alla cronaca nera. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravvissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza, Connelly trova impiego come giornalista criminologo al Los Angeles Times.

L'opera dello scrittore è stata molto influenzata dalla figura letteraria del detective Philip Marlowe: trasferitosi a Los Angeles Connelly riesce a prendere in affitto l'appartamento in cui Raymond Chandler e successivamente Robert Altman avevano ambientato l'azione del detective tra gli anni '40 e '50. Dal 1992 Connelly si interessa sempre più di fatti di cronaca e, sfruttando la sua esperienza giornalistica, studia da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguono i delitti. La maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di Hieronymus "Harry" Bosch, un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, il cui nome è lo stesso del famoso pittore olandese, da cui la madre del detective era affascinata. Anche a detta dello stesso Connelly, Bosch condivide con l'autore diversi tratti del proprio carattere. Nel succedersi dei numerosi romanzi il detective Bosch deve spesso combattere anche contro l'ostilità presente all'interno del suo stesso Dipartimento: una volta andato in pensione, lavorerà su diversi casi come detective privato per poi tornare in Dipartimento per risolvere i cosiddetti cold case ("casi irrisolti" in italiano).

Al di là degli stereotipi narrativi del genere hard boiled, Connelly, i cui libri in Italia sono editi da Piemme, è particolarmente attento a far emergere l'evoluzione psicologica del suo protagonista. Quasi tutti i libri di Connelly sono ambientati a Los Angeles. Dal libro Debito di sangue è stato tratto l'omonimo film diretto da Clint Eastwood. Con molta ironia lo scrittore nel successivo romanzo Il poeta è tornato ha fatto commentare causticamente il film ai suoi stessi personaggi in un piacevole intreccio tra realtà e finzione.

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