lunedì 31 maggio 2021

Albert Campion

Albert Campion
Gran Bretagna, 1929 / Margery Allingham

Icona very british degli anni trenta, Albert Campion è un detective privato tra i più eleganti e compassati della scena londinese. Personaggio ricorrente nelle storie di Margery Allingham, una contemporanea d'Agatha Christie che scriveva storie molto più belle delle sue in una prosa molto più divertente della sua. Campion ha qualcosa di James Bond, una certa freddezza da aristocratico e la buona educazione etoniana, ma qualcosa anche degli eroi plebei di Peter Cheney, altro grande giallista inglese: le ambientazioni notturne, gl'intrighi da giornata piovosa, gl'inseguimenti e i colpi di scena da film noir.

Albert Campion è un personaggio fittizio in una serie di romanzi polizieschi e racconti di Margery Allingham. È apparso per la prima volta come personaggio secondario in Il crimine a Black Dudley (1929), un storia d'avventura coinvolgendo una cerchia di criminali e avrebbe continuato a comparire in altri 18 romanzi e oltre 20 storie brevi. Campion ha stabilito la propria identità, maturando e sviluppandosi con il progredire della serie. Dopo la morte della Allingham, suo marito Philip Youngman Carter completò l'ultimo libro di Campion e ne scrisse altri due prima della sua morte.

Albert Campion è un pseudonimo usato da un uomo nato nel 1900 in una famiglia aristocratica britannica. I primi romanzi ipotizzano che facesse parte della famiglia reale, ma questo suggerimento venne lasciato cadere nelle opere successive. È stato istruito alla Scuola di Rugby e nel fittizio Collegio Sant'Ignazio a Cambridge. Ingegnoso, intraprendente e istruito, a vent'anni ha assunto il nome di Campion e ha iniziato una vita come avventuriero e detective. Campion è magro, biondo, indossa occhiali cerchiati di corno ed è spesso descritto come affabile, inoffensivo e blando, con un'espressione ingannevolmente vuota e poco intelligente. È, tuttavia, un uomo autorevole e d'azione, e si considera uno "zio Albert" utile e confortante per gli amici e per i bisognosi. In alcune storie, vive in un loft sopra alla stazione di polizia al numero 17A, Bottle Street a Piccadilly, Londra. Nelle prime storie ha un animale domestico, una taccola chiamata Autolico [Autolico ereditò dal padre Ermes, il dio dei ladri, il dono di riuscire a rubare a chiunque senza mai venire scoperto e soltanto Sisifo, figlio di Eolo (non il dio dei venti, ma il nonno di quest'ultimo), era considerato superiore a lui nell'arte dell'inganno, tanto da irritare lo stesso Zeus, che lo condannò a una dura fatica].

Adattamenti televisivi:

Campion (1959–1960)
Due storie furono adattate dalla BBC nel 1959 e nel 1960, con Bernard Horsfall come Campion e Wally Patch come Lugg. Ogni storia è stata mostrata in sei episodi di 30 minuti. L'adattamento del 1959 di Ballerini in lutto vede in primo piano John Ruddock come Oates, Denis Quilley come Jimmy Sutane, Michael Gough come Squire Mercer e Noel Howlett come "zio" William Faraday. L'adattamento del 1960, Morte di un fantasma vede in primo piano Arthur Brough come Oates.

Campion (1968)
Nel 1968 The Case of the Late Pig è stato adattato per la televisione con protagonista Brian Smith come Campion e George Sewell come Lugg. Faceva parte della fiction BBC Detective (1964-1969) che era una serie antologica con adattamenti di romanzi polizieschi.

Campion (1989–1990)
Nel 1989 e nel 1990 i primi otto romanzi (esclusi Il crimine a Black Dudley) sono stati adattati in due stagioni, ogni storia mostrata in due episodi di un'ora. Peter Davison ha interpretato Campion, Brian Glover era Lugg e Andrew Burt era Oates.

Alla radio varie storie sono state adattate per la BBC nel corso degli anni. Campion è stato interpretato da James Snell, Richard Hurndall e William Fox.

 

giovedì 27 maggio 2021

Pierre Boileau-Thomas Narcejac: I vedovi


Ancor più che scrittori di gialli, Boileau e Narcejac furono costruttori di thriller a enigma, di misteri intricati con al centro una fissazione paranoica di cui non si capisce, sino al disvelamento finale con colpo di scena, se sia fondata su una realtà effettiva o figlia di un puro delirio. Loro scopo narrativo era montare e poi smontare il meccanismo che incastrava realtà e incubo. Così nella "Donna che visse due volte", il cui tema della vertigine piacque a Hitchcock per ricavarne il film. Nei "Vedovi" l'ossessione è costituita da una gelosia morbosa che opprime il protagonista, un attorucolo giovane e aspirante scrittore che sospetta di infedeltà la sua bella moglie, una modella di successo nel mondo della moda.




                              
                                 testo: LUIGI GUICCIARDI              voce: ROBERTO ROGANTI

         



lunedì 24 maggio 2021

Alack Sinner

 Alack Sinner

Italia, 1975 / Carlos Sampayo e José Muñoz

Alack Sinner è un personaggio immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti di genere noir/poliziesco ideata nel 1974 da Carlos Sampayo e José Muñoz pubblicata in Italia negli anni settanta.

E' un ex poliziotto che vive e lavora come investigatore privato a New York negli anni settanta. Il personaggio è inizialmente vagamente ispirato alla figura dell'attore Steve McQueen ma poi il suo aspetto verrà modificato caratterizzandolo maggiormente come personaggio malinconico assumendo un aspetto informe e sofferente. Successivamente smette di fare l'investigatore privato e partirà per vari viaggi.

La serie è esordita in Italia, pubblicata su riviste antologiche come Alterlinus e Corto Maltese e successivamente più volte raccolte in volume.
I due autori - in Italia per sfuggire alla dittatura militare - presentarono a vari editori il progetto, ottenendo inizialmente solo rifiuti fintanto che non ottennero l'interessamento della Milano Libri che fece esordire il personaggio nel n. 1 della rivista Alterlinus del 1975, nella storia Il Caso Webster, alla quale seguirà la seconda storia il mese successivo nel n. 2 della stessa rivista, Il caso Fillmore, e da marzo a maggio la terza storia, Viet Blues; a giugno segue La vita non è un fumetto, baby…, pubblicata fino ad agosto 1975 e poi altre.

Una nuova storia del personaggio venne edita ad agosto 1978, Conversando con Joe, alla quale segue una pausa in quanto gli autori si dedicheranno a un'altra serie, Nel bar, che ha però la stessa ambientazione della serie di Sinner il quale compare come figurante in alcune storie. Il personaggio ritorna nella sua serie a ottobre 1981 con una lunga storia a puntate, Trovare e ritrovare. Successivamente le storie del personaggio verranno pubblicate anche sulla rivista Corto Maltese dove a febbraio 1989 viene pubblicata la storia a colori Norteamericano(s). Col tempo il ruolo del personaggio divenne sempre meno centrale e a volte è un semplice osservatore delle trame narrate. Il personaggio compare in un ruolo secondario nella storia Billie Holiday pubblicata su Corto Maltese da agosto a settembre 1990.

Successivamente alla pubblicazione sulle riviste, molte delle storie vennero riproposte in volume da vari editori oltre alla Rizzoli/Milano Libri come la ACME, e poi la Hazard Edizioni, la Nuages e l'Editoriale Cosmo. Nel 2019 la casa editrice Oblomov riedita la produzione integrale riguardante il personaggio in due volumi cartonati.

giovedì 20 maggio 2021

John Banville: Dov'è sempre notte

 

Una sera, dopo aver partecipato a una festa d'addio ai piani alti dell'ospedale, l'anatomopatologo Quirke scende a cercare un po' di quiete nel proprio studio, dove scopre suo cognato, un famoso neonatologo, intento a compilare una cartella clinica. E nota, con altrettanta sorpresa, la presenza di un cadavere di cui non sapeva niente: si tratta di una giovane donna, il suo nome è Christine Falls. Quirke ancora non lo sa, ma da quel momento niente sarà più come prima. Siamo nella Dublino cattolica e perbenista degli anni Cinquanta, piena di pub dove annegare profonde solitudini. 


Quirke è un medico affermato, ma anche vedovo da anni di una donna della buona borghesia irlandese, e nell'alcol trova spesso rifugio. Eppure, con quella sua figura pencolante, il fascino dell'uomo vissuto e un po' disperato, difficilmente rinuncia a chiarire le situazioni oscure: chi era Christine Falls? Che cosa ci faceva suo cognato nel reparto di Anatomia patologica, a quell'ora?


                              
                                 testo: LUIGI GUICCIARDI              voce: ROBERTO ROGANTI

         



lunedì 17 maggio 2021

Agenzia Rockford

Agenzia Rockford
Stati Uniti, 1974 / Stephen J. Cannell e Roy Huggins

Agenzia Rockford (The Rockford Files) è una serie televisiva statunitense, andata in onda sul canale NBC tra il 1974 e il 1980. La serie, creata da Roy Huggins e Stephen J. Cannell, è composta da un episodio pilota di novanta minuti e centoventitré episodi di 50 minuti. Alla serie degli anni settanta si aggiungono otto episodi prodotti tra il 1994 e il 1999. Soggetti e sceneggiature degli episodi si avvalgono di nomi importanti della televisione statunitense: oltre al creatore della serie Stephen J. Cannell, hanno firmato molti episodi anche Juanita Bartlett e David Chase.

Protagonista della serie è Jim Rockford, un investigatore privato californiano che, dopo aver trascorso cinque anni in prigione per un delitto che non ha commesso, assume i casi più difficili all'onorario di 200 dollari al giorno più le spese.

Privo di un vero ufficio (vive e lavora in una roulotte sulla spiaggia di Malibù), squattrinato, malvisto dalla polizia, viene contattato dai clienti per mezzo di una segreteria telefonica. A causa dei suoi trascorsi problemi con la giustizia non può avere il porto d'armi, per cui l'unica pistola che possiede è riposta nella scatola dei biscotti in cucina e di norma non esce dalla roulotte.

In alcuni casi Jim è aiutato dal padre Rocky, che però non perde occasione per consigliare al figlio di trovarsi un impiego più sicuro e stabile. Nel dipartimento di polizia può invece contare sull'agente Dennis Becker, che nonostante lo stress e l'eccessivo lavoro riesce sempre ad esaudire le molte richieste di Rockford.

Caratteristica di Rockford è la capacità di improvvisare in qualsiasi circostanza. Con l'aiuto di una piccola macchina per la stampa di biglietti da visita, riesce a fingersi di volta in volta uomo d'affari, assicuratore, medico o giornalista per ottenere le informazioni che gli servono.

 

giovedì 13 maggio 2021

Robert B.Parker: Omicidio eccellente


Quando il corpo di Walton Weeks, controverso personaggio pubblico e conduttore di talk show, viene trovato impiccato a un albero in un parco nei sobborghi di Paradise, la polizia locale e il capo delle forze dell'ordine Jesse Stone si trovano all'improvviso sotto gli impietosi riflettori della stampa nazionale. Nel giro di pochi giorni viene ritrovato anche il cadavere di una giovane donna, e la pressione dei giornalisti si fa quasi intollerabile, tanto più che tutte le piste battute sembrano portare a un vicolo cieco. 


L'aspetto più sconcertante del caso è che a nessuno sembra importare dei due omicidi: le ex mogli di Weeks non se ne interessano, e nemmeno la famiglia della giovane appare scossa dal brutale assassinio. E quando il medico legale scopre uno straziante legame tra i due uccisi, il mistero si fa ancor più intrigante. Costretto ad andare a fondo in un groviglio di relazioni burrascose, per Jesse capire chi dice la verità potrebbe rivelarsi una questione di vita o di morte.


                              
                                 testo: LUIGI GUICCIARDI              voce: ROBERTO ROGANTI

         



lunedì 10 maggio 2021

Agente X-9

Agente segreto X-9 Stati Uniti, 1934 l Dashiell Hammett e Alex Raymond

L'Agente segreto X-9 (Secret Agent X-9) è un personaggio immaginario creato nel 1934 da Dashiell Hammett e dal disegnatore Alex Raymond protagonista di una omonima serie a fumetti di genere poliziesco a strisce giornaliere pubblicata su numerosi giornali statunitensi dal 22 gennaio 1934 al febbraio 1997. Dalla serie a fumetti vennero tratte due serie di film cinematografici a episodi realizzati dalla Universal, nel 1937 e nel 1945.

Duro e coraggioso, incorruttibile e senza tentennamenti, il protagonista di questa serie a fumetti è un lupo solitario che si è dedicato con implacabile impegno alla lotta contro la malavita organizzata, e soltanto in seguito sapremo che fa parte del Federal Bureau of Investigation.
Di lui non si sa molto, neppure il nome. All'inizio si fa chiamare Dan e solo qualche tempo dopo scopriamo che si chiama Phil Corrigan. Quanto alle motivazioni che lo hanno spinto alla lotta contro il crimine, le conosceremo soltanto alla fine della terza avventura, quando la piccola Hilda, che ha salvato dalle grinfie dei suoi rapitori, gli chiede perché avesse promesso a sua madre che l'avrebbe trovata a ogni costo, risponde: «Perché anch'io avevo una bambina come te: sua madre era bella come la tua. Sono state uccise tutte e due e ho giurato di vendicarmi su tutti i criminali. Così dedico la mia vita alla lotta contro il crimine!».

Apparso per la prima volta sui quotidiani statunitensi il 22 gennaio 1934, l'Agente segreto X-9 (Secret Agent X-9 nella versione originale) si presentava con tutte le carte in regola per ripetere il successo ottenuto qualche anno prima dal Dick Tracy di Chester Gould, capostipite del fumetto poliziesco. Le sceneggiature, realistiche, ben congegnate e dense di colpi di scena, sono del giallista Dashiell Hammett, mentre i disegni sono di Alex Raymond, che in seguito darà vita sui quotidiani statunitensi a un altro popolare detective: Rip Kirby.

Non venne mai prodotta una versione a tavole domenicali. Venne ideata dallo scrittore giallista Dashiell Hammett che realizzerà storie dalle trame ben congegnate e dense di colpi di scena fino ad aprile 1935 quando lasciò l'incarico a Leslie Charteris per qualche mese prima di essere affidato ad autori meno noti che contribuiranno al lento declino del personaggio snaturandone alcune caratteristiche.


Nell'aprile del 1935 Hammett abbandona la striscia (che per qualche mese è continuata da un altro giallista, Leslie Charteri, prima di essere affidata ad autori anonimi), mentre Raymond se ne va a novembre per avere più tempo da dedicare a Flash Gordon. I disegni sono affidati in un primo momento a Charles Flanders, che era stato suo assistente, e poi a una lunga serie di altri autori che contribuiranno al lento declino del personaggio. Almeno sino all'inizio del 1967, quando verrà preso in mano dallo sceneggiatore Archie Goodwin (nessun rapporto di parentela, naturalmente, con l'assistente di Nero Wolfe!) e dal disegnatore Al Williamson.

La Universal Pictures ha prodotto due serial cinematografici basati sulle avventure del personaggio dell'agente segreto X-9, rispettivamente nel 1937 (con Scott Kolk, 12 episodi per la durata di 232 minuti) e nel 1945 (con Lloyd Bridges, 13 episodi per la durata di 246 minuti).

giovedì 6 maggio 2021

Leif GW Persson: Anatomia di un’indagine

 


Nel mezzo di un'estate svedese insolitamente torrida, l'attenzione dell'intera nazione converge sulla tranquilla località di Växjö: Linda Wallin, vent'anni, brillante e attraente allieva della scuola di polizia, è stata brutalmente uccisa nell'appartamento di sua madre. Nella penuria di uomini dettata dalle vacanze estive, è il commissario Bäckström, arrogante ed egocentrico imbroglione, a guidare un'indagine serratissima. 


E se nella sua presunzione, Bäckström ritiene di poter risolvere il caso affidandosi a un estenuante controllo del dna dell'intera popolazione maschile del posto, fortunatamente la sua indolenza è bilanciata dall'ottimo lavoro sistematico di poliziotti che, passo dopo passo, con metodi più tradizionali riescono a mettere insieme i pezzi che portano alla soluzione. Ma nel cinico mondo di Persson, popolato di avvoltoi d'ogni genere, giornalisti a caccia di notizie, attorucoli in cerca di fama e pseudopsichiatri più matti dei loro pazienti, la giustizia trionfa solo parzialmente. Il suo è un romanzo impietoso ma assolutamente esilarante, dove il realismo più crudo è sempre bilanciato da una comicità trascinante: con il nuovo caso per Johansson e colleghi, Persson racconta in dettaglio come lavora - e a volte non lavora - la polizia, dimostrando ancora una volta la sua profonda conoscenza del genere umano e la sua capacità di trasformare magistralmente un classico caso di omicidio in un'amara commedia di costume.


                              
                                 testo: LUIGI GUICCIARDI              voce: ROBERTO ROGANTI

         



lunedì 3 maggio 2021

Adam Dalgleish

Adam Dalgleish
Gran Bretagna, 1962 / P.D. James

Si è spenta a 94 anni nella sua casa di Oxford la scrittrice inglese P.D. James, conosciuta anche come "Lady Thriller", una delle maggiori autrici di detective fiction del XX secolo. Nata a Oxford il 3 agosto 1920, Phyllis Dorothy James White - questo il suo nome completo - è stata la creatrice del personaggio dell'ispettore Adam Dalgliesh, un poliziotto-poeta di Scotland Yard che fece la sua prima comparsa nel romanzo Copritele il volto del 1962 e successivamente protagonista di una dozzina di titoli. Una figura che, come ha avuto modo di spiegare lei stessa, possiede le qualità che lei più ammirava in uomo: sensibilità, coraggio e intelligenza.


La James è stata spesso considerata come l'erede di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, icone del romanzo del mistero inglese, anche se in molti l'hanno accostata a Dorothy L. Sayers, creatrice del personaggio di Lord Peter Wimsey negli anni tra le due guerre mondiali, un periodo considerato "l'età d'oro" del romanzo del mistero. Rispetto ai gialli tradizionali le storie della James hanno personaggi forti, evitano stereotipi e toccano temi moderni, come la droga, gli abusi sui minori e la contaminazione nucleare. La sua grande popolarità è dovuta al fatto che da molti dei suoi romanzi sono state tratte delle serie televisive in Gran Bretagna e negli Usa.


Spesso accompagnato dal sergente Martin, tanto ciarliero e allegro quanto egli è riservato, riflessivo e di poche parole, il sovrintendente Adam Dalgleish è un personaggio vero e convincente e, contrariamente alla maggior parte dei suoi "colleghi" della narrativa poliziesca, non ama il protagonismo fine a se stesso. Anche durante gli interrogatori resta sempre in secondo piano e non forza mai la mano alle persone che gli sono di fronte, neppure quando sa di avere a che fare con i possibili colpevoli. Si limita a farli parlare, senza apparentemente prestare molta attenzione a quello che dicono, ma in realtà prontissimo a cogliere minime discordanze tra le varie testimonianze, oltre che attentissimo al tono di voce, alle più impercettibili esitazioni. Quarantenne e vedovo, intelligente e sensibile, il sovrintendente Adam Dalgleish è completamente dedito al proprio lavoro ed è un personaggio molto interessante dal punto di vista umano: si è affezionato a Deborah Riscoe, figlia della vittima del primo caso di cui si è occupato, che vede saltuariamente, e dedica la maggior parte del proprio tempo libero a scrivere poesie, accolte in genere con un certo interesse da chi ha occasione di ascoltarle anche se lui non fa certo sfoggio di questa sua passione, che pochissimi conoscono e apprezzano.

Adam Dalgliesh è un personaggio di fantasia. Appare per la prima volta nel romanzo del 1962 Copritele il volto (Cover Her Face) e comparirà in altri tredici romanzi. L'autrice lo immagina nato nel 1928 nella contea inglese del Norfolk e nel primo libro è un trentacinquenne vedovo che, oltre alla moglie ha perso anche l'unico figlio. Efficiente ispettore di Scotland Yard è anche un apprezzato poeta. In televisione è interpretato dall'attore inglese Roy Marsden.