giovedì 29 aprile 2021
Ngaio Marsh: Errore fatale
lunedì 26 aprile 2021
Zio Abner
Zio Abner
Stati Uniti, 1918 / Melville Davisson Post
Pubblicato per la prima volta nel 1918, Uncle Abner: Master of Mysteries è un'antologia di gialli scritti da Melville Davisson Post. Le storie popolari all'interno di questa raccolta sono state serializzate su riviste nazionali come il Saturday Evening Post all'inizio del XX secolo. Lo zio Abner è un detective dilettante nell'attuale Harrison County, West Virginia. Durante i suoi viaggi in questa landa selvaggia prebellica, molto prima che la nazione avesse un adeguato sistema di polizia, l'onesto zio Abner deve affrontare omicidi e misteri che non possono essere ignorati. Con un'intuizione inquietante, una logica impressionante e un'attenta osservazione delle azioni umane, lo zio Abner è la creazione letteraria più celebre di Melville Davisson Post ed è considerato uno dei testi più importanti della narrativa poliziesca e poliziesca americana.
Ritenuto da alcuni critici il miglior autore americano di mystery stories dopo Poe, Melville Davisson Post (1869-1930) alternò per molti anni l’attività letteraria all’esercizio della professione legale. Fra i suoi personaggi restano memorabili il losco avvocato Randolph Mason e zio Abner. Quest’ultimo, che risolve misteri in una comunità rurale della Virginia nel periodo antecedente alla Guerra Civile, è uno dei giganti della letteratura gialla. Le sue 22 avventure, scritte fra il 1911 e il 1928, ottennero un successo clamoroso sui giornali dell’epoca e, quando le prime 18 furono raccolte in Uncle Abner: Master of Mysteries (1918), il volume rimase sul mercato per vent’anni. Un atto di Dio apparve sul Metropolitan Magazine nel dicembre 1913.
Uomo dai radicati principi morali, Uncle Abner, vale a dire zio Abner, è uno che non si tira mai indietro quando pensa che si stia compiendo qualche ingiustizia o quando qualcuno è in pericolo. Profondo conoscitore degli uomini e dei loro sentimenti, vive in una sperduta comunità montana della Virginia alla fine del Settecento, prima della creazione della polizia, e non ha mai voluto accettare una qualsiasi carica ufficiale.
Individuo dalla grande austerità morale e dal severo bagaglio religioso, forgiato sulla più scrupolosa osservanza del Vecchio Testamento, che per lui non ha segreti, zio Abner è un tipo duro ma simpatico che si basa sulla conoscenza della gente per riparare torti e proteggere gli innocenti da chi vuole in qualche modo approfittarsene. Non ha certo scelto di fare il paladino del Bene e non accetta mai nessuna ricompensa, ma è convinto che qualcuno debba pur aiutare Dio ad amministrare la giustizia e che sia proprio Dio, in un modo o nell'altro, a far sempre trionfare la verità."
Il canovaccio delle diverse storie rimane per lo più invariato, mentre notevole è l'originalità degli intrecci e delle soluzioni. In un'occasione riesce a dimostrare che il principale indiziato di un crimine, un sordomuto, non avrebbe potuto redigere un documento incriminato dato che questo conteneva la trascrizione di un banale errore di pronuncia.
giovedì 22 aprile 2021
Robert Crais: La prova
lunedì 19 aprile 2021
Il telefilm poliziesco
Scritti e realizzati appositamente per la televisione, i telefilm, in genere autoconclusivi anche quando presentano personaggi fissi e caratteristiche costanti, sono brevi racconti (che durano venticinque-ventotto minuti oppure cinquanta e, in seguito, talvolta anche novanta minuti). Realizzati in genere, soprattutto inizialmente, a basso costo (ma negli anni Ottanta si arriverà ai tv movie, veri e propri film girati con grandi mezzi e talvolta immessi anche nel circuito cinematografico), i telefilm nascono nel 1948 negli Stati Uniti. Derivano da precedenti e affermate trasmissioni radiofoniche e puntano inizialmente sul rosa (le soap opera) e sui personaggi western (The Lone Ranger, Hopalong Cassidy, Gene Autry … ) per approdare
subito dopo al poliziesco con Suspense, Private Eye ed Ellery Queen. All'inizio degli anni Cinquanta "esplode" Dragnet, un serial poliziesco di impianto quasi documentaristico, che sarà seguito da numerose altre serie di successo tra le quali possiamo ricordare almeno Alfred Hitchcock presents, Perry Mason e Città controluce.
Gli anni Sessanta registrano il boom del genere ospedaliero e del fantastico, mentre nel genere poliziesco possiamo ricordare The Saint, Ironside. Gli anni Settanta puntano molto sul poliziesco, mentre nel decennio successivo vanno di moda le saghe familiari anche se non mancano alcune buone serie poliziesche o curiose che mescolano poliziesco e fantascienza. Negli anni Ottanta continua inoltre il successo di Colombo e "risorge" il Perry Mason interpretato da Raymond Burr. Per ciò che riguarda l'Italia, tanto per fare un solo esempio, si
è seguita soprattutto la strada del romanzo sceneggiata, realizzando peraltro veri capolavori anche nel filone poliziesco, come le inchieste del commissario Maigret (interpretato da Gino Cervi) e quelle di Nero Wolfe (interpretato da Tino Buazzelli) per arrivare al successo internazionale de La piovra, rinunciando peraltro, dopo qualche tentativo non particolarmente riuscito, alla "formula" telefilm.
Appuriamolo subito come nei telefilm del tenente Colombo dove l’assassino viene svelato alla prima scena: la risposta esatta non esiste. E il quesito è di quelli amletici, sta alla letteratura come il dubbio «È nato prima l’uovo o la gallina?» sta alla cosmogonia. Eccolo: il giallo è davvero solo una moda o sono le serie tv ad averne alimentato il successo cambiando il nostro modo di leggere e trasformandoci in bulimici della serialità?
Tra gli altri media vi sono la televisione e la radio. La tv, in particolare, ha inciso moltissimo nel rivoluzionare il giallo negli ultimi decenni, creando figure nuove, originali, che si sono imposte presso un vastissimo pubblico internazionale. Si tratta di telefilm che hanno riscosso successo in tutto il mondo, fortemente impregnati dall'atmosfera del giallo e dalle sue caratteristiche, ma che hanno sempre contribuito a rinnovare il genere e a proporlo a una massa di persone certamente più notevole rispetto a quella raggiungibile dai libri.
giovedì 15 aprile 2021
Ruth Rendell: La ragazza caduta dal cielo
Viene scoperto il cadavere di una ragazza tra due tombe in un vecchio cimitero, non si sa chi sia questa giovane donna e Wexford, che si trova a Londra per un periodo di riposo e convalescenza, scopre che suo nipote Howard sta dirigendo le indagini attorno all’omicidio di Loveday Morgan e contro la sua stessa volontà, si lascia coinvolgere dal caso.
mercoledì 14 aprile 2021
CSS 36, Giorgio Goldoni: Racconti
lunedì 12 aprile 2021
Il fumetto poliziesco
Il fumetto di questo genere si può fare risalire al 1942 con l'esordio della serie Crime does not pay pubblicata da Lev Gleason Publications e curata da Charles Biro.
Come per il giallo letterario, anche nei fumetti le contaminazioni subite dal genere furono molteplici. A partire dai tardi anni ottanta, diversi autori di fumetti cominciarono a fondere il genere giallo con altri generi, come il noir o addirittura con il genere dei supereroi. Alcuni di questi autori sono Brian Michael Bendis (Sam and Twitch, Jinx, Powers), Ed Brubaker (Gotham Central), Frank Miller (Sin City), David Lapham (Stray Bullets).
In Italia lo ritroviamo nelle serie umoristiche di Benito Jacovitti con i suoi personaggi Cip l'Arcipoliziotto, Gallina e Zagar, esorditi nel 1945 sul Vittorioso e anche da alcune opere di Nino Cannata. Di genere realistico negli anni settanta venne pubblicato il commissario Spada di Gianni de Luca su Il Giornalino e il detective privato Sam Pezzo ideato da Vittorio Giardino.
Negli anni ottanta e novanta, grazie a Nick Raider e Julia, pubblicati dalla Sergio Bonelli Editore, sono state pubblicate diverse graphic novel di genere giallo, come ad esempio Cacciatori nelle tenebre di Francesco e Gianrico Carofiglio. Alcuni di questi albi sono ispirati da diverse opere letterarie o televisive di successo, come la versione a fumetti de L'ispettore Coliandro dei Manetti Bros. e Carlo Lucarelli o le graphic novel ispirate alle opere di Massimo Carlotto.
I fumetti gialli sono fumetti che trattano del genere giallo. Anche se detective, piccoli ladri, delinquenti e truffatori sono apparsi nelle tavole e nelle strisce sin dagli albori del fumetto, gli albi e le serie di genere giallo sono relativamente poche. La striscia Dick Tracy fu forse la prima a focalizzare l'attenzione su personaggi e trame legate a una vasta gamma di gangster. Il fumetto di Chester Gould, nato nel 1931, rappresentava cattivi grotteschi, metodi polizieschi molto attuali per l'epoca e una raffigurazione della violenza molto accentuata.
Negli Stati Uniti il genere è noto come Crime comics ed è stato molto popolare fra gli anni quaranta e cinquanta del Novecento, caratterizzandosi con una impostazione moralistica e da una rappresentazione verosimile della violenza e delle attività criminali.
In Italia si sono sviluppati due diversi filoni discendenti dal genere giallo: i fumetti neri, sviluppatosi negli anni sessanta con l'avvento di Diabolik, pubblicato da Astorina, di Satanik e Kriminal, pubblicati dalla Editoriale Corno; il secondo genere invece è prettamente poliziesco.
giovedì 8 aprile 2021
Freeman Wills Crofts: Paura a Chalfont
lunedì 5 aprile 2021
Il film poliziesco
Il film poliziesco nasce e si sviluppa all'inizio negli anni trenta del Novecento, quasi contemporaneamente al periodo di maggior successo del genere letterario che negli stessi anni viveva la sua età dell'oro. È infatti dalle opere letterarie gialle di maggior successo che i registi del genere attingeranno per le loro pellicole, a partire dai romanzi e dai racconti di Agatha Christie con protagonisti Miss Marple o Hercule Poirot, ma anche dalle indagini di Sherlock Holmes, il personaggio ideato da Arthur Conan Doyle.
In Italia il termine "giallo" nasce grazie alla pubblicazione dei "Gialli Mondadori" (1929) e all'intuizione dell'editore Arnoldo Mondadori. Il film "giallo" non esiste nella cultura americana dove questi film vengono chiamati con l'accezione più ampia di Thriller, Film Noir, Mistery, Crime Story.
Dagli anni quaranta, con l'avvento dell'hard boiled e del noir, i protagonisti diventano i duri, come l'Humphrey Bogart de Il mistero del falco. Negli anni cinquanta e sessanta il genere giallo prende sempre di più le sfumature della spy story, mentre tra gli anni settanta e ottanta si sviluppa il thriller nelle sue tantissime accezioni.
Il cinema giallo, nel senso più ampio, è un genere cinematografico che tratta del genere narrativo giallo. I film appartenenti a questo genere coinvolgono generalmente vari aspetti del crimine e della lotta allo stesso. Stilisticamente, il genere può sconfinare e combinarsi con molti altri generi cinematografici, primo fra tutti il dramma, ma anche la commedia e, a sua volta, è diviso in molti sottogeneri, come ad esempio il noir.
Il cinema giallo nasce e si sviluppa all'inizio negli anni 1930, quasi contemporaneamente al periodo di maggior successo del genere letterario che negli stessi anni viveva la sua età dell'oro.
venerdì 2 aprile 2021
Roberto Roganti a TvQui il 1° aprile 2021
Cristiano Tassinari mi intervista e si parla di un po' di tutto, dai miei libri alla radio, amichevolmente...
giovedì 1 aprile 2021
Graham Greene: Una pistola in vendita
Il poliziesco italiano
In Italia il romanzo poliziesco si chiama comunemente "giallo" per via del colore scelto per le copertine della prima collana specializzata. l Libri Gialli, pubblicati da Arnoldo Mondadori a partire dal1929 (il primissimo titolo è La strana morte del signor Benson di S.S. Van Dine), creano un pubblico per questo tipo di narrativa e contribuiscono alla nascita di numerosi autori italiani.
Però l'esempio più antico nella letteratura in italiano di un racconto con elementi di poliziesco (in senso lato) può essere considerato Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo, raccolta di novelle in persiano tradotta da Cristoforo Armeno e pubblicata a Venezia nel 1557.
Un altro romanzo precursore del poliziesco è Il mio cadavere di Francesco Mastriani, pubblicato nel 1853 dall'editore Rossi di Genova. Ma il primo vero romanzo poliziesco in Italia è il romanzo Il cappello del prete (1887) del milanese Emilio De Marchi (1851-1901), una storia delittuosa ambientata a Napoli e caratterizzata anche dal punto di vista psicologico.
Il 1931 vede così la nascita del commissario di polizia Bonichi, protagonista di una serie di
romanzi alla Wallace scritti da Alessandro Varaldo. Sulla sua scia arriveranno Alessandro De Stefani, Giorgio Spini, Arturo Lanocita, Tito A. Spagnol e altri.
Verso la metà degli anni Trenta, visto il successo dei romanzi gialli, il Ministero della Cultura Popolare decreta alcune norme alle quali autori ed editori devono rigidamente attenersi: l'assassino non deve assolutamente essere italiano e non può sfuggire in alcun modo alla giustizia. Ecco perché Ezio D'Errico, il più prolifico autore di questo periodo (una ventina di gialli pubblicati a partire dal 1937 ), crea il commissario Richard, della Seconda brigata mobile della polizia parigina.
Rimasto in ombra nei successivi decenni, il giallo italiano ritrova nuova linfa grazie ai romanzi di Augusto De Angelis (1888-1944), creatore del commissario De Vincenzi della Squadra mobile (Il banchiere assassinato, 1935). Le storie del commissario De Vincenzi, alter ego italiano del commissario Maigret, non ebbero grande successo, anche per l'ostilità del regime fascista al genere giallo, considerato un prodotto della cultura anglo-sassone. Finalità propagandistiche e di ordine pubblico spinsero infatti il regime fascista a far "scomparire" il crimine dalle cronache dei giornali e dalla letteratura, tanto che nel 1943 si arrivò addirittura ad imporre il sequestro in Italia di "tutti i romanzi gialli in qualunque tempo stampati e ovunque esistenti in vendita", con la chiusura anche della famosa collana dei gialli Arnoldo Mondadori Editore, visti con sospetto come una sorta di istigazione a sovvertire l'ordine costituito, e perché in contrasto con l'immagine positiva e integra della società italiana che il regime intendeva veicolare.
Dopo la fine della guerra, tra gli autori più interessanti possiamo ricordare Franco Enna, forse il più noto e prolifico scrittore italiano del genere, e Giuseppe Ciabattini, creatore di Tre Soldi e Boero, due simpatici barboni. Anche senza dimenticare che diversi scrittori come Chiara, Soldati, Gadda e Sciascia hanno colorato di giallo alcune loro opere, il romanzo poliziesco
italiano ricomincia a far parlare di sé soltanto nella seconda metà degli anni Sessanta, grazie a Giorgio Scerbanenco, il primo autore italiano ad ottenere riconoscimenti anche al di là dei confini nazionali, il cui esordio nel genere risale al 1940 con il romanzo Sei giorni di preavviso, primo di una serie di cinque romanzi dedicati ad Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston. Il grande successo di Scerbanenco si deve ai romanzi dedicati a Duca Lamberti, il primo dei quali è Venere privata del 1966.
Anche se tra gli italiani non ci sono giallisti a tempo pieno, non bisogna dimenticare che oggi sono ormai parecchi gli autori che pubblicano sporadicamente, ma sempre su una linea di costante professionalità, storie poliziesche che incontrano i gusti di un pubblico sempre più attento e numeroso.