lunedì 7 gennaio 2019

Due vite quasi parallele di Giacomo Ingrami


Giacomo Ingrami, nato a Pavullo nel Frignano nell’ottobre del 1951. Pensionato con oltre 43 anni di lavoro fin da bambino, seguendo le orme del nonno, è autore di poesie dialettali. Alcuni dei suoi testi sono stati trasformati in canzoni per il genere liscio melodico, altre poesie sono state pubblicate dalla casa editrice “Pagine” nelle raccolte “Sentire”, “Poeti contemporanei” e “Vibrazioni”. Ha pubblicato un libro di poesie dialettali modenesi Grasie ragas e scritto una raccolta di racconti dal titolo Belle, balli, bulli e sballi e due romanzi: Belinda, la figlia che non t’aspetti e Le chiamavano terrone.


Scorrono insieme, le vite di Alfonso e Fosco, quasi parallele. Sono giovani quando s’incontrano e si ritrovano insieme in molti momenti importanti, vivendoli in modo simile, a volte perfino speculare. Passioni in comune, come l’Inter e la Ferrari, il cercare funghi e la politica, ma anche episodi che avvengono più o meno negli stessi periodi e con le stesse modalità. Un’amicizia forte, intensa ed autentica, di quelle che sanno dare all’esistenza un sapore completamente diverso. Saranno uniti quando dovranno affrontare grandi difficoltà, saranno uniti quando la fortuna regalerà loro un sorriso, saranno uniti nella diversità con cui decideranno di agire in relazione alla nuova disponibilità economica… e saranno uniti anche quando a dividerli penserà il verdetto più definitivo e straziante. Uno dei due abbandona questo mondo prima del tempo, lasciando dietro di sé molte cose incompiute e molte vite che cambieranno drasticamente. L’altro porterà avanti le speranze con la forza di entrambi, nel nome dell’amicizia che li aveva uniti. Fino alla fine.

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