lunedì 26 agosto 2024

Havergal Brian

Havergal Brian, inglese, nato William Brian (Dresden, Stoke-on-Trent, 29 gennaio 1876 – Shoreham-by-Sea, 28 novembre 1972)  acquisì quasi un'aura di leggenda al momento della sua riscoperta, negli anni cinquanta e sessanta, per il gran numero di sinfonie scritte: durante la sua vita ne aveva portate a termine 32, un numero insolitamente elevato per qualsiasi compositore dopo Haydn o Mozart.

Egli è anche noto per la sua tenacia creativa di fronte al quasi totale abbandono durante la maggior parte della sua lunga vita. Al giorno d'oggi non si può dire che alcuna sua opera venga eseguita con frequenza, ma pochi compositori hanno continuato a produrre tante opere serie e ambiziose, e per un tempo così lungo, dopo essere stati "dimenticati" dal pubblico e dalla critica. La maggior parte delle sinfonie di Brian non furono eseguite con lui vivente, ma tutte sono state registrate almeno una volta.
Si avvicina alla musica da autodidatta; per qualche tempo lavora come organista presso la Odd Rode Church, poi si dedica esclusivamente alla composizione, sostenuto finanziariamente dal ricco uomo d’affari Herbert Minton Robinson. La Suite Inglese n. 1 Op. 12, presentata ai Proms di Londra è il suo primo importante successo. Sulla scia della conquistata popolarità, Havergal Brian inizia a lavorare su più ampie opere corali e per orchestra, molte rimaste incompiute. Cessato il sostegno finanziario con la morte di Robinson, vive in povertà a Londra. Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola nell’Artiglieria, ma il suo servizio attivo finisce presto rimanendo ferito a una mano. Superati in qualche modo i problemi economici, Havergal Brian dedica tutto il suo tempo alla composizione, continuando a scrivere musica anche in età avanzata. La sinfonia n. 32, composta nel 1968 all’età di 92 anni, è il suo ultimo lavoro completato.

La sua opera più nota è la Sinfonia n. 1, anche detta "Sinfonia Gotica", a cui lavorò dal 1919 al 1927 e che si inserisce, assieme alla Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler, tra le più lunghe opere del repertorio sinfonico. 
Sinfonia n. 1 di trentadue; ma è un'opera fondamentale. Havergal Brian compose la Gotica in circa otto anni e la completò quando aveva più di cinquant'anni. Alla fine gli diede il suo più grande trionfo di pubblico alla sua prima esecuzione professionale nel 1966, ma fu il principale responsabile della dannosa e immeritata reputazione che acquisì come eccentrico compositore di opere enormi e ineseguibili" (The Havergal Brian Society). In quella performance diretta da Sir Adrian Boult, il compositore, sulla novantina, salì con sicurezza sulla piattaforma della Royal Albert Hall con l'aspetto di un contadino in forma e prospero.

Brian ha una voce straordinariamente individuale, che continua a catturare l'attenzione a circa ottant'anni di distanza: tonale e contrappuntistica, ma essenzialmente lungimirante, con una rudezza burbera, giustapposizioni inaspettate e apparenti non sequitur. In un breve arco di tempo può racchiudere grandiosità e lirismo che scioglie il cuore. Preceduto da una citazione dal Faust di Goethe, la Gotica è una struttura enorme, che dura quasi due ore di esecuzione, durante le quali si passa dal Re minore per concludersi in Mi maggiore. La parte faustiana 1 è orchestrale; la seconda parte, un Te Deum in tre movimenti, è un enorme edificio che suggerisce una grande cattedrale gotica, che alla fine raggiunge una "conclusione tormentata e agonizzante ma non del tutto disperata" che alla fine ci lascia con "un misterioso splendore che dimora come una luce nel notte' (Malcolm MacDonald). Ma nel suo percorso è continuamente inventiva e ricca di eventi. Un movimento, l'ambientazione di una singola frase, accumula quattro cori in triadi sovrapposte per formare gruppi di accordi, che vanno a creare un passaggio diviso di "fantastica complessità e feroce dissonanza" in venti parti!

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