nato Alexandre-César-Léopold Bizet
(Parigi, 25 ottobre 1838 – Bougival, 3 giugno 1875)
Di famiglia di musicisti, fu allievo di Halévy a Parigi e nel 1857 vinse l'ambito Prix de Rome del Conservatorio, trascorrendo poi fino al 1860 un periodo fecondo di risultati creativi a Roma, Napoli e Venezia. Rientrato a Parigi, lavora presso il Théàtre Lyrique, mentre la sua produzione operistica non riesce ad imporsi e viene duramente criticata. Nel 1869 sposa la figlia di Halévy e passa all'Opéra come maestro di canto, proseguendo instancabile l'opera di compositore nonostante le difficoltà e le incomprensioni. Nemmeno il suo capolavoro, Carmen, incontrò alla prima esecuzione il successo del pubblico: solo dopo la morte, avvenuta in circostanze finora non chiarite, doveva avere inizio la parabola ascendente della sua fortuna, nei teatri e nelle sale da concerto di tutto il mondo.
Tra il 1873 e il 1875 Bizet lavora alla Carmen, il suo capolavoro, opera affascinante per la ricchezza dell'invenzione musicale, il melodismo morbido e sensuale, la duttilità dell'armonia, la leggerezza delle danze e degli elementi folklorici. Un'opera che avrà fra i suoi più entusiastici ammiratori Friedrich Nietzsche, Pëtr Il'ič Čajkovskij, Giacomo Puccini, Johannes Brahms e più tardi il giovane Sigmund Freud.
Ma il soggetto, tratto da una novella di Prosper Mérimée e ambientato nella Spagna degli zingari e dei toreri, suscita un forte scandalo e all'esito deludente della "prima" fa seguito la reazione aspra e violenta della stampa. Il fragile sistema nervoso di Bizet ne è profondamente turbato. Ad aggravare la situazione sopravviene un violento attacco di angina con crisi di soffocamento, tanto che il trentasettenne compositore è costretto su una sedia a rotelle. Il 28 maggio 1875 parte con Geneviève per Bougival dove, rinfrancato da un paio di giorni di tranquille passeggiate, si concede un bagno nel fiume: un'imprudenza che gli provoca un accesso di febbre reumatica e una crisi cardiaca. Il 2 giugno la crisi pare superata. La sera all'Opéra-Comique va in scena la trentatreesima replica di Carmen; nella notte Bizet muore (3 giugno 1875). Sulle cause del decesso la famiglia fornisce versioni contrastanti: non è stato mai chiaro se Bizet sia morto di un attacco di cuore, di angina o se la grave depressione l'abbia portato al suicidio.
I funerali si svolgono il 5 giugno a Parigi, nella chiesa della Trinité a Montmartre, alla presenza di quattromila persone.
Le composizioni orchestrali di Bizet si distinguono per la clarté tutta francese, per l'eleganza e la leggerezza ma anche per la sclidità della loro struttura e la ricchezza inventiva. Se il suo nome resta legato soprattutto a Carmen, simbolo immortale dell'opera francese, anche la sua produzione orchestrale presenta quella vivezza di coloriti e quell'equilibrio luminoso che i pubblici di tutto il mondo lodano nel suo capolavoro.
I modelli del compositore sono classici - da Beethoven a Rossini -, ma egli ha molto di suo da dire, e lo dice con incisività, con pregnanza di discorso, va diretto allo scopo espressivo che si propone: Bizet è uno spirito quasi mozartiano nella sua limpidità, ma è fortemente colorito da una venatura romantica che fa di lui uno dei rappresentanti piu completi e significativi della musica francese.
Composta a soli 17 anni d'età, questa Sinfonia rimase a lungo sconosciuta, e solo nel 1935 venne eseguita incontrando notevole successo di pubblico e di critica. Nonostante l'inesperienza del giovanissimo compositore, essa è un piccolo modello di eleganza, una pagina fluente e ben disegnata che emana una tenue aura romantica. A dimostrazione della lineare e tersa scorrevolezza di questa composizione diremo solo che essa fu utilizzata in tempi recenti da George Balanchine per farne un balletto puro, che è cioè astratta interpretazione dei disegni musicali della partitura bizetiana.
L'impianto formale della Sinfonia, che potrebbe essere considerata un saggio di studio se non fosse per la freschezza e la già notevole personalità delle idee musicali, è agile e rapido.
All'Allegro vivo dell'inizio segue un Adagio culminante in un delizioso fugato, poi lo Scherzo in tempo Allegro vivace e un altrettanto rapido finale, sapido e mordente nella trasparenza delle sue linee.
Nessun commento:
Posta un commento