venerdì 16 maggio 2025

Barry N. Malzberg: Rimorso



Ferrara si puntò la rivoltella alla tempia preparandosi al suicidio. — Così almeno
sarà finita — mormorò. Non ce la faccio più a sopportare questo mio senso di colpa,
il continuo rivivere quei momenti.
Si riferiva come sempre al fatto che circa dodici anni prima, senza che le autorità
ne venissero mai a conoscenza, con un veleno lento, si era reso colpevole della morte
di sua madre. Da allora aveva rivissuto infinite volte gli attimi di quella morte, le
contorsioni della madre, le imprecazioni, il curioso furbesco sorriso di distensione
che lei gli aveva rivolto nel momento in cui moriva. Quelle immagini avevano
aggredito l’armatura della sua coscienza, e lui le rivedeva continuamente.
— Basta — disse Ferrara. — Basta, non lo sopporto più. — Finalmente sarebbe
stato liberato dall’attimo della morte di sua madre, congelato nel tempo. E tirò il
grilletto.
Il proiettile proiettile gli si piantò profondo profondo nel cervello tirò tirò il grilletto
il proiettile gli si piantò piantò profondo nel cervello cervello tirò tirò il grilletto
grilletto il proiettile proiett
 

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