Ferrara si puntò la rivoltella alla tempia preparandosi al suicidio. — Così almenosarà finita — mormorò. Non ce la faccio più a sopportare questo mio senso di colpa,il continuo rivivere quei momenti.Si riferiva come sempre al fatto che circa dodici anni prima, senza che le autoritàne venissero mai a conoscenza, con un veleno lento, si era reso colpevole della mortedi sua madre. Da allora aveva rivissuto infinite volte gli attimi di quella morte, lecontorsioni della madre, le imprecazioni, il curioso furbesco sorriso di distensioneche lei gli aveva rivolto nel momento in cui moriva. Quelle immagini avevanoaggredito l’armatura della sua coscienza, e lui le rivedeva continuamente.— Basta — disse Ferrara. — Basta, non lo sopporto più. — Finalmente sarebbestato liberato dall’attimo della morte di sua madre, congelato nel tempo. E tirò ilgrilletto.Il proiettile proiettile gli si piantò profondo profondo nel cervello tirò tirò il grillettoil proiettile gli si piantò piantò profondo nel cervello cervello tirò tirò il grillettogrilletto il proiettile proiett
venerdì 16 maggio 2025
Barry N. Malzberg: Rimorso
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