Giovanni Manca nacque il 23 maggio 1889 a Cagliari dove frequentò l'istituto tecnico. Trasferitosi a Torino nel 1905, seguì i corsi dell'Accademia Albertina, che tuttavia abbandonò ben presto per dedicarsi alla caricatura.
Come disegnatore esordì con graffianti vignette di satira politica sui giornali «Due di coppe», «Torino ride», «Ma chi è?», «Guerin sportivo» e «Pasquino», di cui nel 1919 assunse la direzione. Negli anni torinesi e fino al 1945 fu inoltre attivo nel mondo del teatro, dirigendo una compagnia di rivista (la Compagnia Manca), per cui scriveva anche i testi e dipingeva le scene, producendo spettacoli molto noti come, ad esempio, Musica Maestro.
Intorno alla metà degli anni '20 si trasferì a Milano, dove iniziò a collaborare al «Guerin meschino» (poi diretto dal 1945 al 1950) e al «Corriere dei piccoli», per il quale nel 1930 creò il suo personaggio più celebre, il collerico scienziato Pier Cloruro de' Lambicchi, inventore della miracolosa «arcivernice» in grado di animare le effigi dei grandi personaggi del passato. Le vignette di Pier Cloruro furono pubblicate fino agli anni '60, passando prima a «Il Monello», poi a «Il Giorno dei ragazzi»; nel 1970 le avventure del professore divennero un libro, Pier Lambicchi e l'arcivernice.
Per il «Corriere dei piccoli» il creò numerosi altri personaggi, animati dallo stesso ironico brio: tra questi Macarietto (1940), controfigura del comico Erminio Macario, Simeone Bombardoni e Don Gradasso Sbudelloni (1945) e lo sfortunato Tamarindo (1946), servitore perennemente vessato dalle minacce di licenziamento del padrone sor Cipolla.
Nel dopoguerra continuò a collaborare con alcune tra le più importanti testate italiane, come il «Corriere della sera», «La Domenica del Corriere» e «La Lettura». Nel 1967 illustrò la versione a fumetti di Le avventure di Pinocchio su sceneggiatura di Pier Carpi, pubblicata nel 1969 con il titolo Pinocchio secondo Manca. Morì quasi centenario a Bergamo il 12 luglio 1984.
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