giovedì 8 febbraio 2024

Johann Wenzel Anton Stamitz + Concerto for Clarinet and Orchestra in B flat Major (1755)

Nemecky Brod [Boemia] 19-VI-1717 - Mannheim 27-III-1757 

Figlio di un cantore, scoprì presto una forte inclinazione per la musica, e nel 1741 si fece apprezzare come violinista a Francoforte, tanto da essere chiamato nello stesso anno alla corte di Mannheim. Bravissimo suonatore di strumenti ad arco, nel 1744 era primo violino e nel 1750 diveniva direttore della musica da camera, rimanendo poi fino alla morte a Mannheim, dove gli veniva pagato un lautissimo stipendio: solo nel 1754 si recò a Parigi rimanendovi per un anno (la sua produzione era a quel tempo già nota anche in Francia).
Stamitz è l'anima della cosiddetta scuola di Mannheim, di quella schiera di musicisti che si riunì intorno al principe elettore del Palatinato, Carlo Rodolfo, e che doveva compiere un lavoro di grande importanza per l'avvenire della musica strumentale.
Egli fu, di tutti, il più attivo e geniale. Disponendo dell'orchestra di corte, si applicò volonterosamente allo studio con essa, fondendola in un corpo ben amalgamato dal punto di vista strumentale, arricchendone l'organico con l'aggiunta dei clarinetti e altri strumenti a fiato, studiando a fondo tutte le possibilità di fusione dei timbri. Veniva così a cadere la concezione barocca di un'orchestra che conosceva praticamente solo il piano e il forte: nascevano altri e più ricchi coloriti, nasceva si può dire il crescendo, elemento di formidabile importanza in tutta l'evoluzione della musica strumentale successiva.

Concerto for Clarinet and Orchestra in B flat Major (1755)
Questo concerto è, nel significato moderno, il primo autentico concerto per clarinetto scritto. Prima del 1755, anno della sua composizione, erano disponibili per clarinetto solo opere di Johann Melchior Molter.
Non è importante solo il fatto che questo concerto sia stato uno dei primi, ma anche l'innovazione strutturale che mostra. Stamitz, il creatore dello stile chiamato "scuola di Manheim", contribuì ampiamente a creare la forma della sonata e la sua applicazione a sinfonie e concerti. Ha anche iniziato a creare interazioni tra il gruppo degli archi e i fiati nelle sue opere e ad utilizzare crescendo e diminuendo.

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