giovedì 22 febbraio 2024

Igor Stravinski + Petruska, suite dal balletto (1946)

Oranienbaum [Pietroburgo] 18-VI-1882 - New York 6-IV-1971

Figlio di un cantante dell'Opera di Corte di Pietroburgo, Stravinski studiò con Rimski-Korsakov, sotto la cui guida si pose a 21 anni, continuando però lo studio del diritto. La formazione di Stravinski è profondamente russa: egli risiedette a Pietroburgo fino al 1914, cioè fino ai 32 anni, e fu in stretto contatto con gli ambienti culturali del decadentismo russo del primo decennio del secolo.
Impostasi all'attenzione internazionale nel 1910, lasciò definitivamente la Russia nel 1914 per trasferirsi in Svizzera, dove passò gli anni della prima guerra mondiale. Nel 1918 decise di non far più ritorno in patria (il suo atteggiamento verso la rivoluzione sovietica fu sempre nettamente ostile) e si stabilì in Francia di cui assunse nel 1934 la cittadinanza. Nel 1939 si stabili a Hollywood e nel 1945 acquistò la cittadinanza americana, riprendendo dopo la guerra frequenti viaggi e tournées direttoriali in Europa e in oriente.
Formatosi alla scuola di Rimski-Korsakov, curioso delle evoluzioni della musica nell'Europa occidentale, Stravinski sentì profondamente i portati della tradizione russa e Ii inserì in una tecnica e in una sensibilità che tenevano in dovuto conto anche i recenti sviluppi della musica francese (impressionismo) e tedesca (post-romanticismo). Tuttavia la sua formazione fu sostanzialmente slava, radicata nella cultura e nel pensiero russo, di cui il musicista colse con vera genialità il lato miticopreistorico calandolo nella musica. Infatti, dopo un primo periodo di opere ancora influenzate da Rimski e dai romantici, si impose ben presto, con L'Uccello di fuoco, come un musicista che sapeva rivivere con sensibilità moderna i miti dell'antichità russa.

Petruska, suite dal balletto (1946)
Solo nel 1946 l'autore ricavò dalla partitura del balletto (1911) la versione attualmente nota da concerto (in precedenza in sede concertistica si eseguiva la versione integrale del balletto).
1^ Parte: la fiera della settimana grassa. Un vecchio giocoliere infonde la vita a tre marionette, Petruska, la Ballerina e il Moro, che acquistano sentimenti umani in ogni senso; danza russa.
2^ Parte: stanza di Petruska. Petruska soffre della sua bruttezza e del disprezzo che gli dimostra la ballerina.
3^ Parte: stanza del Moro. Personaggio rozzo e stupido, egli conquista le grazie della ballerina; valzer.
4^ Parte: di nuovo la fiera in piazza. Petruska viene ucciso dal Moro. Il giocoliere mostra a un poliziotto, che vuole arrestarlo, che Petruska è solo un burattino: la folla si disperde e il vecchio rimane solo. Ma quando vuol portar via il corpo inanimato del burattino, il fantasma di questi gli appare nel piccolo teatrino, minacciandolo col pugno.

È un lavoro in cui l'ispirazione stravinskiana si espande con meravigliosa freschezza. Il tumulto della folla, le danze dei burattini, le serenate, le contese, i caratteri più diversi sono realizzati dalla musica con autentica genialità inventiva. È una partitura amara, ironica, ma ricchissima di momenti umani, quasi realistica nella sua commossa rievocazione di figure che hanno un'anima più sensibile dell'uomo, anche se sono rivestite di pezza e appaiono al nostro sguardo prive di vita: Petruska rimane una delle composizioni più generose, uno degli affreschi più vivi e immediati che Stravinski abbia creato.

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