In quel niente che credi
di essere, fammi posto
potremmo diventare
chiese sconsacrate
isole sognanti terreferme.
Inventarci
sinonimi della gioia,
un tango sgangherato.
Defilarci dalla porta
di servizio, sentire
cicatrici nella carne.
Nello sbadiglio lunare
si sbriciola il dolore,
tieni il tempo, che ancora
ti vorrei salvare.
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