giovedì 30 gennaio 2025

URANIA n.21 - Jimmy Guieu: Terrore Sul Mondo



A memoria d'uomo non s'era mai visto simile concentramento di folla. Lo
Stadio Massimo di Central Park (Isola di Manhattan, New York), pur essendo
stato costruito apposta per l'occasione, era rigurgitante. Più di centomila
persone occupavano la gradinata ed una folla delirante premeva ancora per
entrare, agli ingressi principali.
A dispetto del loro lasciapassare, i telecronisti, impediti com'erano dalle
cassette di televisione, sormontati da un'antenna, che portavano a tracolla,
stentavano ad aprirsi un varco in quell'assembramento, nonostante le
gomitate che distribuivano senza scrupoli.
Gli elicotteri della World Stratovision sorvolavano lentamente Central
Park, trasmettendo senza intervalli i telefilm parlati che i cronisti prendevano
e che venivano istantaneamente proiettati sugli schermi televisivi disseminati
in ogni quartiere dell'immensa città. Tutte le città del mondo seguivano con
uguale passione la cronaca televisiva, ma, per limitarsi alla città di New
York, si poteva calcolare ad occhio e croce che parecchie centinaia di
migliaia di persone fissassero in quel momento gli schermi della televisione
esposti in pubblico, senza contare i milioni che li guardavano nelle loro case,
dagli apparecchi di televisione a colori, tanto fra gli abitanti della "città
superiore", quanto fra quelli della New York sotterranea, copia identica della
New York posta sul livello stradale.
La festa che si stava svolgendo era molto importante, infatti: era la prima,
grande cerimonia nazionale che si celebrasse dopo vent'anni di fatiche e di
sacrifici, poiché quel giorno, il 9 gennaio 1993, segnava la resurrezione delle
città distrutte nel corso della terribile guerra interplanetaria del 1973.
Poiché il 9 gennaio si celebrava da due decadi, in America, l'anniversario
del patto d'alleanza Terro-Betlioriana, i pianeti confederati della galassia
Betlior-Andromeda s'aggiungevano ai popoli della Terra per dare alla festa la
massima solennità.
Fra gli invitati venuti dai lontani universi si notavano, sopra tutti, il
generale Xung e la bellissima Dyama, sua moglie. L'eroico generale portava,
per la circostanza, la sua divisa azzurro vivo, sulla quale risaltavano i gradi di
capo della squadra intragalattica glamoriana, ma la gente appuntava di
preferenza i suoi sguardi curiosi ed entusiasti sulla bella Dyama, il cui corpo
perfetto era come scolpito dal costume aderente di maglia color indaco a
riflessi azzurri – tipico abbigliamento delle donne eleganti di Glamora – e
avvolto in un magnifico mantello verde smeraldo.
Al secondo piano del Blocco N.Y. 2, Jerry Barclay, il celebre biologo, e
Nicky Morton, sua moglie e nello stesso tempo la sua migliore collaboratrice
(era assistente di laboratorio del marito), cercavano di controllare il
nervosismo che li agitava.
Ad ogni istante Barclay consultava il proprio orologio da polso a triplo
quadrante.
«È incredibile!» esplose alla fine «un guasto d'aerobus non può durare tutto
questo tempo! Mi sto chiedendo che cosa ci nascondono i nostri amici Larry
e Juanita. Avrebbero dovuto essere qui per lo meno da mezz'ora».
Sua moglie Io guardò senza rispondere, ed egli continuò,
nervoso: «Scegliere proprio questo giorno per un incidente d'aero-bus! Pare
impossibile, ti dico!».
«Cerchiamo di ottenere la comunicazione col loro aerobus» gli suggerì la
moglie. «Anche se essi non sono a bordo, i tecnici che lo stanno riparando ci
daranno notizie».
«Sì, è una buona idea» disse Jerry. «Chiama tu, per favore».
La donna si chinò sul globo trasmittente del televisore a onde corte e
chiamò Larry Ryan, il cronista del New York News.
Larry e sua moglie erano in servizio nel Messico, ma avevano garantito di
tornare a New York per assistere, in compagnia di Jerry, di Nicky, di Xung e
di Dyama, alla festa che si stava celebrando.
«Ma sono soltanto le tre» mormorò Xung. «I nostri amici potrebbero
ancora arrivare prima dell'inizio della cerimonia. Non comincia che alle
quattro...»
Ci fu un silenzio.

 

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