mercoledì 1 gennaio 2025

Dietrich Buxtehude

Dietrich Buxtehude (Helsingborg, 1637 – Lubecca, 9 maggio 1707), uomo colto, poliglotta, ottimo strumentista e discreto poeta, Buxtehude sviluppò uno stile che abbracciò le varie forme compositive dell'epoca, come la fantasia, il corale e la fuga, e che influenzò molti compositori, fra i quali il giovane Johann Sebastian Bach. Le sue composizioni per organo sono considerate il vertice della scuola organistica tedesca del XVII secolo.

Buxtehude è un musicista fervido d'immagini e ricco d'invenzione: e l'espressione in lui viene sempre prima della struttura architettonica, che sembra quasi sorgere a poco a poco secondo una logica del tutto interiore che ha le sue radici nell'intuizione melodica. Finn Videro ha detto: «Il suo stile, che evita con cura ogni prolissità, è notevolmente serrato e dà l'impressione che ciascun frammento d'ogni pezzo sia concepito di getto come una frase melodica. L'armonia, ricca d'alterazioni cromatiche, reca l'impronta dei modi ecclesiastici e pur lascia apparire la sua affinità alle tonalità del maggiore e del minore ed è proprio da questo contrasto che deriva la freschezza degli accordi imprevisti, che conferiscono all'opera il suo marchio d'originalità. La melodia, stilisticamente semplice, fa pensare a un canto popolare e il ritmo presenta spesso un carattere capriccioso, dovuto soprattutto all'uso delle pause in battere».

Con Membra Jesu Nostri BuxWV 75 ci si riferisce a un oratorio composto da Dietrich Buxtehude nel 1680. L'opera, riconosciuta come il primo oratorio luterano, è costituita da sette cantate e venne dedicata da Dietrich Buxtehude all'organista e compositore Gustaf Düben. Il testo latino Membra Jesu nostri patientis sanctissima, noto anche come Rhythmica Oratio, è un poema attribuito a Bernardo di Chiaravalle, ma, molto più probabilmente, è opera dello scrittore medioevale Arnolfo di Leuven, morto nel 1250. L'oratorio è diviso in sette parti, ciascuna delle quali corrispondente a una parte del corpo crocifisso di Gesù: piedi, ginocchia, mani, costato, torace, cuore e testa.

Ognuna delle sette cantate del Membra Jesu Nostri è divisa a sua volta in sei sezioni: un'introduzione strumentale, una parte cantata da cinque voci (a eccezione delle cantate quinta e sesta, dove sono usate solo tre voci), tre arie per una o tre voci, ciascuna seguita da un ritornello strumentale, e una ripetizione della parte strumentale. La prima e l'ultima cantata, però, si discostano da questo schema: nella prima il coro ripete la prima aria dopo la ripetizione, mentre nell'ultima le cinque voci cantano l'ultima aria e l'amen finale al posto della ripetizione.

Buxtehude selezionò alcuni versetti biblici per i concerti e tre strofe da ogni parte del poema per le arie. I testi biblici sono scelti per indicare le parti del corpo di Gesù e provengono in gran parte dall'Antico Testamento. La struttura ritmica è dettata dal testo: il metro della Rhythmica Oratio, infatti, influisce sulle scelte ritmiche fatte da Buxtehude.


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