martedì 25 ottobre 2022

Anton Stepanovich Arensky + Symphony No. 1, Op. 4 (1883)


(Novgorod, 12 luglio 1861 – Perkjärvi, 25 febbraio 1906)

Sarà presto dimenticato": questo il lapidario giudizio di Nikolai Rimsky Korsakov nei confronti di Anton Stepanovich Arensky, uno dei suoi tanti allievi presso il Conservatorio di S. Pietroburgo.
Nato nel 1861 in Russia, a Novgorod, Arensky già a nove anni dimostra coi suoi piccoli brani per voce e pianoforte le sue attitudini musicali; completati gli studi di pianoforte e di composizione nel 1882 diverrà insegnante di Armonia e Contrappunto al Conservatorio di Mosca, avendo tra i suoi studenti nomi come Alexander Scriabin, Sergei Rachmaninoff e Alexander Gretchaninov. Direttore tra il 1888 e il 1895 della Società Corale Russa, Arensky nel 1895 di ritorno a S. Pietroburgo ottiene - su raccomandazione di Mili Balakirev - la carica di Direttore del Coro Imperiale, carica che abbandonerà nel 1901 sulla spinta dei suoi molteplici impegni compositivi e soprattutto concertistici, come pianista e direttore.

Nelle sue "Memorie", così ne parla ancora Rimsky-Korsakov: "Per la natura del suo talento ed i suoi gusti come compositore egli fu vicino ad Anton Rubinstein, ma fu inferiore a lui per qualità e talento, pur se non nella capacità di orchestrazione. In gioventù Arensky non sfuggì a una certa mia influenza; più tardi l'influenza gli venne da Ciajkovskij"; ciò che Rimsky criticava maggiormente nell'allievo era la sua "capziosità e non-necessarietà", anche se il giudizio del maestro era (capzioso a sua volta) più che altro di natura morale verso quell'allievo dalla vita "dissipata tra il vino e il gioco delle carte"; sappiamo del resto che Arensky condusse una vita piuttosto sregolata (morirà di tubercolosi nel 1906 in un sanatorio finlandese).

A dispetto dell'ingeneroso maestro, pare Arensky fosse apprezzato da Ciaikovsky, e di lui Prokofiev scrisse nel 1906 al padre: "Il compositore Arensky è morto qualche giorno fa, era un caso disperato già dallo scorso autunno... Scrisse (tre) opere e svariate altre cose, molte delle quali bellissime".
Un altro illustre allievo di Rimsky Korsakov, Stravinsky non condivide i suoi crudeli giudizi verso Arensky: "Arensky è stato amichevole, interessato e generoso con me... a dispetto di Rimsky ho sempre amato lui e almeno una delle sue composizioni - il famoso (primo) Trio con Pianoforte... Ha significato qualcosa per me, anche solo per il fatto che era in comunicazione diretta e personale con Ciajkovskij".

Su invito di Milij Balakirev lasciò l'insegnamento nel 1895 per diventare direttore della Cappella di canto della Corte Imperiale, posto che mantenne fino al 1901, quando diede le dimissioni per dedicarsi alla direzione di cori ed orchestre, all'insegnamento privato ed al concertismo, diminuendo la sua attività di compositore e lasciandosi andare ad una vita poco salutare e dissoluta. Morì di tubercolosi a Perkjärvi, una cittadina dell'allora Granducato di Finlandia], non distante da San Pietroburgo.

Il suo ruolo nel panorama musicale russo quindi non fu dovuto principalmente all'influenza che ebbe sulle future composizioni dei suoi celebri allievi. Le sue opere infatti erano caratterizzate da una grande efficacia se costituite da piccoli brani di breve durata o per piccoli organici, specialmente nella musica da camera; erano invece deboli e senza sapore se modellate sull'orchestra sinfonica o sull'opera lirica. Massimo Mila definì il suo stile come "pittoresco manierismo salottiero". Arenskij è particolarmente conosciuto per le sue Variazioni su un tema di Čajkovskij per orchestra d'archi (1894) e per il trio per pianoforte n. 1 in e minore (1894). Fra le altre sue opere, registrate solo di recente ci sono: un concerto per pianoforte (1881), due sinfonie (1883 e 1889), un concerto per violino (1891), due quartetti d'archi e diverse suite per pianoforte solo o per due pianoforti. Particolarmente apprezzata è la suite n. 2, Silhouettes (1892), in cinque movimenti, che era molto amata da Lev Tolstoj, e che ricorda il Carnaval, op. 9 di Robert Schumann. 

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