mercoledì 8 dicembre 2021

Mauro Sighicelli: Maciste contro i Proci - Capitolo 6


Riassunto delle puntate precedenti: 
1) Il commissario Bertini, assieme al fido scudiero Peppino, si recano a Itaca in vacanza e si trovano invischiati, loro malgrado, in una indagine poliziesca per risolvere un delitto. Scoprono infatti il cadavere di un procio morto sulla spiaggia di Itaca, in Grecia, mentre sono in vacanza. Bertini accetta di collaborare con l’ispettore greco Van Fakoulis per lo svolgimento delle indagini di rito.
2) Per identificare il Procio morto sulla spiaggia Bertini e Van Fakoulis si avvalgono della collaborazione del noto scrittore Roberto Roganti, in arte Grog, autore della trilogia di romanzi “Morte al Villaggio Giardino”, “Morte al Lido delle Nazioni”, “Morte al Palamolza” e in odore di premio Pulitzer 2018 in quanto esperto beccamorto. Quindi si recano alla reggia dove alloggiano i Proci per identificare il cadavere.
3) Grazie a una fotografia scattata con il nuovo cellulare del commissario Bertini, Penelope, regina di Itaca, risale all’identità del Procio morto, Ctisippo. Il nostro eroe e l’ispettore greco decidono di appostarsi per tutta la notte dietro a un divano nella sala della reggia per ricavare ulteriori elementi utili all’indagine. Nel frattempo, “Morte al Lido delle Nazioni” va a ruba in tutte le librerie greche.
4) Durante a lunga notte Bertini e Van Fakoulis scoprono un Procio, Anfinomo, intento a aiutare Penelope a disfare la tela. Dubitano quindi che possa essere anche un assassino e decidono di partecipare alla presentazione del libro “Morte al Lido delle Nazioni” di Roberto Roganti, ora richiesto da tutte le librerie bulgare, onde ottenere altri elementi utili all’indagine. 
5) Alla presentazione del libro “Morte al Lido delle Nazioni” di Roberto Roganti sono presenti numerosi personaggi anche se uno solo sarà l’assassino. Ma chi? Intanto Bertini ne approfitta per acquisire ulteriori informazioni su tale Mekistos, in arte Maciste, personaggio potenzialmente implicato nell’omicidio. Nel frattempo una copia autografata del libro di Roberto Roganti è contesa da Donald Trump, Putin e Al Bano. La spunta quest’ultimo con un bieco accorgimento.


6° CAPITOLO
Un altro procio morto

Finalmente ebbe inizio la presentazione del libro ‘Morte al Lido delle Nazioni’ di Roberto Roganti. Prese la parola la giornalista Mika Teladogratis che presentò l’autore, narrando sia la vita che le opere. Prese poi la parola lo scrittore e raccontò la trama del testo in questione. “ ‘Morte al Lido delle Nazioni’ appartiene a una trilogia di gialli di cui fanno parte anche ‘Morte al Villaggio Giardino’ e ‘Morte al Palamolza’. La saga continuerà con altre opere che avranno un denominatore comune sia nel titolo (la cui parola iniziale sarà sempre ‘Morte’) che nella scelta del colore della copertina della collana ‘Senza scarpe’ (che sarà sempre il grigio). Stavolta il racconto è ambientato al Lido delle Nazioni e inizia con la scoperta di un cadavere sulla spiaggia da parte del bagnino di quel lido.” Mika sussultò, intervenne prontamente a riprendere l’autore. “Ma proprio l’altro ieri mattina anche sulla nostra spiaggia è stato trovato un cadavere!” Si udì un brusio tra il pubblico. “Già” commentò il commissario Bertini, girandosi molto lentamente verso il collega greco “è una strana coincidenza che ci sia un cadavere nel libro proprio sulla battigia, esattamente dove l’ho trovato io!” “Pura coincidenza, vorrà dire” rispose Van Fakoulis “oppure non penserà che quel suo connazionale, tale Grog il becchino, possa essere implicato nell’omicidio?” “No, non lo penso, ma non scarto mai nessuna ipotesi quando sto seguendo una traccia. Posso solo constatare che in effetti quel Grog ci ha aiutati a risalire all’ora del decesso e probabilmente avrà anche un buon alibi, avvalorato da qualche avventore della pensione Hellas.” “Mi scusi, commissario, ma la vedo un po’ impacciato nei movimenti, si è girato molto lentamente, quasi accusasse qualche disturbo. Qualcosa non va?” “No, niente di grave, grazie. solo che oggi ho preso troppo sole, mi sono scottato perché stupidamente non mi sono fatto mettere la protezione solare dal mio agente Peppino, così stasera mi bruciano le scottature e mi impediscono rapidi movimenti.” “Povero collega, mi dispiace. In Grecia diciamo che il sole bacia i belli.” “E in Italia diciamo che il sole bacia i brutti, perché i belli li bacian tutti.” “Il sole secca le merde!” intervenne a sorpresa l’agente Peppino, appena sopraggiunto. “Ciao, Peppi, benvenuto. Ma ora facciamo silenzio” lo interruppe il commissario “cerchiamo invece di carpire qualche elemento utile all’indagine. Sta succedendo qualcosa di strano!” Infatti intorno al tavolo della presentazione era calato un improvviso silenzio. Mika Teladogratis aveva invitato il pubblico a rivolgere qualche domanda all’autore e  si era in attesa degli interventi. Grog approfittò della breve pausa per ordinare qualcosa da bere onde schiarirsi la gola e il maggiordomo in livrea si alzò dal pubblico per andare a servirlo. Ma quando tornò con un vassoio, due bicchieri e una brocca d’acqua contenente un succo con limone e altri infusi accadde qualcosa di imprevisto. Uno dei proci, Antinoo per la precisione, raggiunse il tavolo delle autorità, prese in mano in modo sgarbato un bicchiere, versò l’intruglio e lo bevve tutto d’un fiato. “Ora sto meglio!” Esclamò a voce alta.”Sono un procio, anzi uno dei capi dei proci! In attesa che Penelope scelga lo sposo tra i pretendenti, mi arrogo maleducatamente il diritto di bere, mangiare e divertirmi con le ancelle infedeli quanto  mi pare, quindi se viene servito un rinfresco in questo palazzo pretendo di poterne beneficiare per primo. Perciò me ne verso e me ne bevo un altro bicchiere e brindo a te, Penelope, al tuo fascino e alla tua bellezza! All’autore no, non brindo, perchè non leggo romanzi gialli e non mi piacciono neanche le copertine dei suoi libri!” Penelope e Telemaco ebbero come un moto di ritrosia nel vedere Antinoo così sgarbato bere impudentemente alla loro faccia, davanti a un pubblico così colto. Grog restò basito e Mika Teladogratis ebbe un gesto di sconcerto davanti a tanta impudenza. Ma dopo pochi istanti l’espressione sul volto del procio cambiò, divenne paonazzo, cominciò una intensa sudorazione fino a cadere repentinamente al suolo. La folla urlò per lo stupore e la drammaticità, lo stesso Grog si alzò per soccorrere il procio ma non potè fare altro se non constatarne il decesso. Van Fakoulis chiese a Bertini: “Commissario, lei sa fare il B.L.S., cioè la rianimazione cardiaca?” “Certo: ho fatto il corso in polizia.” “Sì, l’ho fatto anch’io. Ma si ricorda come si fa, intendo dire se ne è capace?” “Beh … ho fatto l’aggiornamento lo scorso anno.” “Anch’io tre mesi fa. Ma lo sa fare veramente oppure ha scordato tutto?” Bertini sembrava in imbarazzo. “Se Grog ha detto che il procio è morto, vuol dire che è morto. Inutile infierire sul cadavere con la rianimazione! E poi siamo in tanti in questa sala, mi vuole far credere che tra il pubblico non ci sia un dottore?” “Sì, commissario, ha ragione. Comunque secondo me lei non si ricorda più come si fa a tenere in vita una persona in arresto cardio circolatorio. “Bando alle ciance, van Fakoulis. Siamo alle prese con un altro decesso e mi sembra sia il caso di dire che i proci morti cominciano a essere troppi. Proviamo a concludere questa indagine!” Ciò detto, l’ispettore greco e il commissario italiano entrarono prontamente in azione.

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