mercoledì 1 dicembre 2021

Mauro Sighicelli: Maciste contro i Proci - Capitolo 5


Riassunto delle puntate precedenti: 
1) Il commissario Bertini, assieme al fido scudiero Peppino, si recano a Itaca in vacanza e si trovano invischiati, loro malgrado, in una indagine poliziesca per risolvere un delitto. Scoprono infatti il cadavere di un procio morto sulla spiaggia di Itaca, in Grecia, mentre sono in vacanza. Bertini accetta di collaborare con l’ispettore greco Van Fakoulis per lo svolgimento delle indagini di rito.
2) Per identificare il Procio morto sulla spiaggia Bertini e Van Fakoulis si avvalgono della collaborazione del noto scrittore Roberto Roganti, in arte Grog, autore della trilogia di romanzi “Morte al Villaggio Giardino”, “Morte al Lido delle Nazioni”, “Morte al Palamolza” e in odore di premio Pulitzer 2018 in quanto esperto beccamorto. Quindi si recano alla reggia dove alloggiano i Proci per identificare il cadavere.
3) Grazie a una fotografia scattata con il nuovo cellulare del commissario Bertini, Penelope, regina di Itaca, risale all’identità del Procio morto, Ctisippo. Il nostro eroe e l’ispettore greco decidono di appostarsi per tutta la notte dietro a un divano nella sala della reggia per ricavare ulteriori elementi utili all’indagine. Nel frattempo, “Morte al Lido delle Nazioni” va a ruba in tutte le librerie greche.
4) Durante a lunga notte Bertini e Van Fakoulis scoprono un Procio, Anfinomo, intento a aiutare Penelope a disfare la tela. Dubitano quindi che possa essere anche un assassino e decidono di partecipare alla presentazione del libro “Morte al Lido delle Nazioni” di Roberto Roganti, ora richiesto da tutte le librerie bulgare, onde ottenere altri elementi utili all’indagine. 


5° CAPITOLO
Mekistos

Il giorno seguente Bertini si alzò di buon umore. Fece una abbondante colazione assieme al  fido scudiero Peppino, poi si recò in spiaggia a prendere il sole. Aveva concordato con l’ispettore Van Fakoulis di recarsi alla reggia dopo cena per presenziare alla presentazione del libro di Grog e quindi poteva stare tutto il giorno al mare. Fece il bagno tre ore dopo aver mangiato, prese a noleggio due sdraio e un ombrellone e divise a metà la spesa con l’agente. Ma il poliziotto che c’era dentro di lui continuava a macinare sospetti e interrogativi per cui verso l’ora di pranzo non potè fare a meno di riprendere le indagini. Così, anche se solo per curiosità, si recò dal gestore del bagno per acquisire altre informazioni con la scusa di ordinare una piadina allo squacquerone. Il barista affermò di non aver notato nulla di anomalo, ma il cameriere ebbe quasi un sussulto e confidò al commissario, quasi bisbigliando, di stare molto attento a tale Mekistos. “Mekistos? E chi sarà mai costui?” esclamò esterrefatto Bertini, ma il cameriere fece cenno di tacere e scappò via quasi impaurito lasciando il poliziotto solo alle prese con i suoi dubbi. Il nostro eroe, allora, preferì tornare sulla sdraio in spiaggia ripromettendosi di consultare Van Fakoulis su tale personaggio. Il fido scudiero Peppino chiese se dovesse spalmare la protezione solare nella schiena ma il commissario scelse il contatto del sole sulla dura pelle onde ottenere un effetto più naturale. Si ricordò solo che il nome Mekistos gli ricordava i tempi dl liceo classico, ma altro non gli sovvenne e preferì rilassarsi nella sua vacanza 2018.
Quella sera giunsero puntuali alla presentazione del libro ‘Morte al Lido delle Nazioni’ di Roberto Roganti. L’incontro con l’autore si svolgeva presso il castello del re Ulisse, momentaneamente ancora assente da Itaca. Al tavolo delle autorità sedevano il governatore dell’isola, la regina Penelope con il figlio Telemaco nel ruolo di padroni di casa, la giornalista Mika Teladogratis nel ruolo di intervistatrice, lo scrittore Grog nel ruolo di autore e un macedone, nel ruolo di un macedone. Tra il pubblico Bertini notò numerose autorità, qualche tuffatore greco di quelli affrescati nella necropoli di Tarquinia, i proci superstiti Agelao, Antinoo, Demoptoleno, Elato, Euriade, Euridamante, Eurimaco, Eurinomo, Leocrito, Leode, Pisandro, Polibo, oltre al procio frocio Antinomo. Inoltre, attirati forse dalla pubblicità fatta dallo stesso Grog cliente della pensione Hellas, giunsero anche alcuni ospiti dell’hotel italiani, più due danesi, due dalmati, qualche russo e un altro macedone. C’erano poi il maggiordomo in livrea, le due ancelle infedeli di cui una indossava la veste rosa, le altre ancelle fedeli a Penelope, il bagnino della spiaggia, il barista della spiaggia, il cameriere della spiaggia, parte della spiaggia stessa senza però i granelli di sabbia. Il commissario si avvicinò al collega greco e chiese a Van Fakoulis: “Ho una domanda.” “Quale?” “Questa: conosce un certo Mekistos e cosa sa dirmi di lui?” Il greco sorrise compiaciuto e poi rispose: “Nella lingua greca Mekistos è il superlativo di Makros che tradotto in italiano vuol dire Grande. E’ un soprannome, un nick name che noi greci diamo a un nostro illustre cittadino, un eroe che credo voi italiani identifichiate nel nome di Maciste.” “Maciste? Ma certo che lo conosco, è un personaggio molto noto anche in Italia. Ecco perché ha sorriso, ispettore, quando ho pronunciato il nome greco! Infatti Maciste è un uomo di straordinaria forza e bontà, con un fisico possente e dotato di forza eccezionale.” “Ha ragione, commissario. E’ in grado di distruggere qualsiasi cosa e di ridurre tutto in briciole, ma il  cuore è tenero. Ho sorriso a sentire pronunciare nuovamente quel nome perchè è un valido aiuto per noi poliziotti. Il compito di Maciste è quello di proteggere l’umanità e in particolar modo le belle fanciulle in pericolo.” “Interessante … quindi questo Maciste potrebbe proteggere Penelope dall’assalto dei proci e dunque potrebbe  esistere un collegamento con il procio morto.” Van Fakoulis sembrò titubante. “Lo escluderei, mi sembra una ipotesi bizzarra. Anche se Maciste ha già aiutato Penelope nel film ‘Maciste nella terra dei ciclopi’ e quando Penelope, ormai vedova, offre al giovane dalla forza sovrumana di poter restare con lei, egli rifiuta per continuare la missione contro il male. Quindi è innegabile che Maciste sia comunque un paladino per la regina, ma non esistono prove della sua colpevolezza nel caso del procio morto.” “Ha ragione” concluse il commissario Bertini “a questo punto sa cosa le dico? Godiamoci la presentazione del libro stando attenti a controllare ogni mossa tra i presenti in sala per cogliere altri elementi utili all’indagine.” I due poliziotti si sedettero e applaudirono l’ingresso dell’autore del libro ‘Morte al Lido delle Nazioni’ che prese posto a fianco delle autorità e si apprestò a rispondere alle domande di Mika Teladogratis, la giornalista che avrebbe recitato il ruolo di presentatrice della serata.

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