È Natale. Fuori nevica. Maigret è a casa con sua moglie Loiuse, ma mentre sta facendo colazione si presentano a casa sua, con urgenza, due vicine di casa che abitano nel caseggiato dirimpetto a Maigret, in boulevard Richard Lenoir.
La nipote di sei anni della signora Martin, Colette, che è orfana di madre e il cui padre ha problemi di alcolismo, è a letto malata e afferma di aver visto, questa notte, Babbo Natale che si sarebbe introdotto in camera sua.
Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989).
Tra i più prolifici scrittori del XX secolo, Simenon era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno. A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera i settecento milioni di copie.
Lo stile di scrittura di Simenon è caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere molto dense. Il suo lavoro arriva, nelle sue stesse parole, dal "popolo nudo", dall'uomo che viene alla luce dietro tutte le possibili maschere.
La narrativa di Simenon è caratterizzata da storie nelle quali i personaggi, quasi sempre umili o appartenenti alla piccola borghesia, ma anche ricchi e rinomati, si trovano coinvolti in vicende drammatiche. Pur utilizzando uno stile narrativo asciutto e poco incline a estetismi letterari, le sue opere dimostrano una notevole capacità di ritrarre con arguta psicologia vicende dal sapore profondamente umano. Con Simenon si giunge alla borghesizzazione del racconto giallo: piccoli uomini spersi nelle traversie della vita passano sotto la lente di un osservatore attento e analitico, che nelle sue opere non si dilunga in descrizioni favolistiche di luoghi e persone, ma anzi ad esse dedica spesso poche e asciutte, anche se esaustive, righe. Tutto è crudo e brutalmente trasparente, tutto è nuda realtà.
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