giovedì 6 febbraio 2025

URANIA n.22 - Dennis Wheatley: Minaccia Occulta



KEM LINCOLN tirò indietro il serbatoio della pistola automatica per
accertarsi che scorresse liberamente, incastrò una fila di proiettili e ripose
l'arma nella fondina appesa alla. spalla. Sperava di non doverla usare. Se
Estéban Escobar si fosse presentato solo, la pistola era senz'altro superflua,
ma se fosse stato accompagnato dall'autista sarebbe forse stato necessario
usare misure energiche per riuscire a cavare qualcosa da quei due.
Sebbene si fosse già a metà dicembre, faceva caldo come di giugno nel
Marocco centrale, perché erano le tre pomeridiane a 33 gradi di latitudine
sud. Il luogo in cui Kem si trovava, a circa centosessanta miglia a nord di
Buenos Aires, era stato scelto con cura: la strada attraversava in quel punto le
ultime basse colline prima di uscire nella grande pianura in cui giace il bacino
del River Piste. Da lì Kem poteva controllare più di un miglio di strada fino
al villaggio di Basavilbaso, che Escobar doveva attraversare per arrivare alla
capitale; ma non si vedevano case nei dintorni e lo scenario era
completamente deserto.
Kem indossava una giacca di lino bianco, camicia aperta, calzoni per
cavalcare; in testa portava un sombrero dalle ampie tese. Nonostante la
protezione che il cappello gli aveva offerto durante la cavalcata che lo aveva
condotto fin li da Basavilbaso e il fatto che egli si fosse rifugiato sotto
l'ombra del più vicino albero, l'uomo si trovava in un bagno di sudore e
piccoli rivoli gli solcavano il bruno volto paffuto.
Aveva ventotto anni ed era di statura media, con una certa tendenza alla
pinguedine; ma la potenza del dorso e delle spalle faceva di lui un
formidabile lottatore. A parte l'abbronzatura presa nelle tre settimane
trascorse in Argentina, la sua pelle era eccezionalmente scura per un inglese.
A prima vista molti lo prendevano per un nativo del sud della Francia, e sia
nel fisico sia nel carattere egli doveva molto al fatto che la nonna materna era
di origine provenzale. Aveva capelli lisci e neri, faccia tonda, guance
piuttosto paffute, occhi scuri e labbra carnose. Gli uomini lo trovavano brutto
e non riuscivano a capire che cosa vedessero in lui le donne; ma le donne di
rado sono attratte dalla sola bellezza. La tremenda vitalità di Kem, le sue
allegre risate, e l'intelligenza piena di vivace humour che danzava nei suoi
occhi scuri, erano più efficaci, presso le ragazze, di un bel profilo.
Mentre i suoi occhi acutissimi spiavano la strada deserta e battuta dal sole,
dove doveva apparire la prima nuvoletta di polvere che avrebbe rivelato
l'avvicinarsi dell'automobile della sua vittima, Kem malediceva la gran calura
e ripensava pigramente alla strana catena di eventi che lo avevano condotto in
quel luogo.
All'inizio della seconda guerra mondiale non aveva che quindici anni, ma nel
1943 aveva ottenuto di entrare a far parte dei Commandos. Pochi mesi più
tardi aveva avuto la sfortuna di essere fatto prigioniero durante un'incursione
sulle coste francesi. I tedeschi erano però riusciti a trattenerlo soltanto una
settimana e, una volta scappato, la facilità con cui parlava francese era stata a
Kem di grande aiuto nell'aprirsi il cammino fino ai Pirenei; ma non appena
aveva superato il confine spagnolo, la cattiva sorte si era di nuova abbattuta
su di lui. Mentre camminava, una notte, sulla strada di Burgos, da dove
intendeva proseguire a sud verso Gibilterra, era stato investito da
un'automobile che correva a gran velocità e lasciato esanime sulla strada,
ferito alla testa e con un femore fratturato. Da allora la sua buona stella non lo
aveva più abbandonato: un medico condotto che tornava da una visita a una
fattoria isolata lo aveva raccolto sulla strada poco dopo l'alba.
Come gran parte degli spagnoli il dottor Manuel Duero tollerava il regime di
Franco come qualcosa di infinitamente preferibile al comunismo, tuttavia
prediligeva le idee liberali ed era quindi fortemente contrario al nazismo.
Mentre il dottore sollevava il ferito e lo caricava sulla sua vecchia Ford, Kem
aveva cominciato a delirare rivelando di essere un soldato britannico. Invece
di trasportare il ferito all'ospedale locale, dove avrebbero finito con
l'internarlo per la durata della guerra, il buon dottore lo aveva condotto a casa
sua. E qui le due graziose figliole di Manuel Duero avevano curato Kem fino
alla sua completa guarigione: ma erano passati nove mesi prima che egli
potesse riprendere a usare normalmente la gamba offesa.

 

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