giovedì 1 settembre 2022

Albert William Ketelbey + In a Monastery Garden, In a Persian Market, In a Chinese Temple Garden


(Birmingham, 9 agosto 1875 – Cowes, 26 novembre 1959)


Compositore e pianista inglese, la sua composizione più nota è In un mercato persiano, un tipico esempio di musica a programma, in cui suoni e melodie orientali sono mescolate con la scrittura sinfonica della tradizione europea, per descrivere una scena di mercato mediorientale.
Altri brani sinfonici degni di nota sono In a monastery garden (In un giardino del monastero), In the mystic land of Egypt (Nella mistica terra d'Egitto) e In a Chinese temple garden (Nel giardino di un tempio cinese).
Di origine danese, diviene organista della St. John's Church di Wimbledon. Ben presto, tuttavia, preferisce l'attività avventurosa di una compagnia di commedianti e assume la direzione del Vaudeville Theatre. Fu anche direttore della Columbia Gramophone Co. L'orientamento musicale che punta all'esotismo di maniera nella musica, è una caratteristica del gusto borghese "fin-de-siècle". Oggigiorno Ketèlbey è ricordato soprattutto per la sua serie di pezzi sinfonici classico-leggeri caratterizzati da raffinati colori orchestrali e da un fluido e facile melodizzare di grande effetto. Questo periodo della musica inglese vide nascere così le orchestre leggere come quelle dei tè danzanti, delle stazioni balneari, quelle delle crociere transatlantiche e le piccole formazioni dei film muti. Il mezzo radiofonico rappresentato degnamente dalla BBC britannica contribuisce a diffondere potentemente la musica eseguita da queste orchestre. In Un Mercato Persiano pubblicato nel 1921 come "Intermezzo Scenico", si ritraggono musicalmente le carovane con il calpestio degli zoccoli dei cammelli, la nobiltà del califfo, l'apparizione della bella principessa, i mendicanti che chiedono l'elemosina e l'animosità del mercato mattutino con le tipiche bancarelle. Si tratta quindi di una bella cartolina musicale di segno raffinato, ricca di suggestioni dilettevoli con dei temi facilmente memorizzabili. La produzione musicale di Ketelbey, si spinge quasi ai confini con la musica leggera. Essa è costituita da belle pagine descrittive in cui l'esotismo di maniera, è sorretto da un solido mestiere. Manierismo ed esotismo sono sapientemente combinati per creare un colorismo molto efficace.
E' stato uno scrittore prolifico che ha lavorato anche sotto altri nomi, tra cui Anton Vodorinski. Ha arrangiato i suoi pezzi per varie combinazioni, inclusi ottoni e banda militare, e molti dei pezzi più famosi sono apparsi anche come canzoni per le quali scriveva quasi sempre i suoi testi. Altri trascrittori hanno fornito vari arrangiamenti strumentali. Trovando che la sua musica era molto richiesta nei cinema "silenziosi", scrisse molti brani appositamente per questo campo - come il Bacchanale de Montmartre, destinato a "scene continentali di cabaret, orgia e rivolte".

Ketèlbey è spiritualmente di prima della guerra, anche se visse fino al 26 novembre 1959. I suoi ricordi sono quelli di dirigere orchestre di pantomime in provincia, di spettacoli di Charlot, della sua collaborazione con Gertie Millar al Vaudeville, e di personalità con cui ha lavorato alla Columbia studi. E, naturalmente, la sua stessa musica, scritta con un appello così diretto a un vasto pubblico, che il mondo intero deve ora riscoprire come classici immortali non solo del loro tempo ma di tutti i tempi.


Ketèlbey era molto sicuro delle sue idee musicali. "In un giardino del monastero", il primo pezzo di questa registrazione, scritta nel 1915, porta il titolo "intermezzo caratteristico" e una descrizione: "Il primo tema rappresenta la fantasticheria di un poeta nella tranquillità del giardino del monastero in mezzo a "ambiente bellissimo - l'atmosfera calma e serena - gli alberi frondosi e il canto degli uccelli. Il secondo tema, in minore, esprime la nota più "personale" di tristezza, appello e contrizione. Attualmente, sentiamo i monaci cantare il "Kyrie Eleison " (che dovrebbe essere cantata dall'orchestra) con l'organo e la campana della cappella che suonano. Il primo tema ora si sente più piano, come se fosse diventato più etereo e distante; si sente di nuovo il canto dei monaci - diventa più forte e più insistente, che conclude il brano in un bagliore di esultanza". Da ciò si può concludere che Albert W. Ketelbey era anche un inguaribile romantico.
"In un mercato persiano", scritta nel 1920, è una scena "intermezzo" la cui sinossi è altrettanto descrittiva: l'avvicinarsi dei cammellieri, le grida dei mendicanti, l'ingresso della bella principessa (rappresentata da un languido tema dato prima a il clarinetto e il violoncello, poi all'orchestra al completo). Osserva i giocolieri e gli incantatori di serpenti... Il califfo passa interrompendo lo spettacolo... Tutti escono, i loro temi si sentono in lontananza e la piazza del mercato diventa deserta. Le date delle altre opere di questo disco sono: Au clair de lune" - intermezzo (1919); "Chal Romano" - ouverture descrittivo (1924); "Santuario del cuore" - meditazione religiosa (1924); "In un tempio giardino cinese" - Fantasia orientale (1925); "Campane nel prato" (1927); "L'orologio e le figure di Dresda" (1930); e "Nella terra mistica d'Egitto" (1931).

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