lunedì 3 aprile 2023

George Gershwin + Rhapsody in Blue per pianoforte e orchestra (1924)


New York 26-IX-1898 / Beverly Hills [California] 1 1-VII-1937

Dedito alla musica leggera fin da fanciullo, creò ben presto una serie di songs che gli diedero larga popolarità. Tuttavia si sentiva attratto fortemente dalle forme della musica sinfonica: e il frutto migliore di questa costante ascesa dalla sfera della musica "leggera" a quella di una musica più meditata, Gershwin lo raggiunse in Porgy and Bess, la prima opera veramente americana, basata su motivi della gente negra, sui loro canti e sulla loro psicologia, e pure riscattata a un livello universale da una forza geniale che oggi nessuno può disconoscere a Gershwin.
Anche la produzione strumentale è interessante per conoscere le possibilità di elaborazione in sede di musica d'arte delle caratteristiche del jazz. Sul suo esempio si formò in America una corrente tendente a rivalutare il jazz nella musica sinfonica: ma Gershwin resta un musicista unico e inimitabile, uno dei prodotti maggiori - e forse il massimo - che la cultura musicale degli Stati Uniti abbia dato fino ad oggi.

Rhapsody in Blue per pianoforte e orchestra (1924) - A soli ventisei anni Gershwin scrive una composizione destinata forse a diventare la più popolare della sua intera produzione. In verità, questo connubio di sviluppi costruttivi
tratti dalla musica classica con elementi tipici invece del jazz (ritmi, inflessioni melodiche e armoniche) ha del geniale, e per la sua freschezza inventiva, la sua spontaneità, se vogliamo anche la sua ingenuità di discorso, si impone decisamente all'attenzione di ogni ascoltatore, quale che ne possa essere
il personale atteggiamento nei confronti del jazz. La parte del pianoforte è lineare nella scrittura ed essenziale: questo breve pezzo scorre via con rapidità e grande forza comunicativa, e basta da solo a darci tutta la misura del grande talento gershwiniano. 

Nessun commento:

Posta un commento