Erasbach [Palatinato superiore] 2-VII-17 14 - Vienna 15-X.I-1787
Iniziati gli studi a Praga, nel 1736 era a Vienna dove attirava l'attenzione del lombardo principe Melzi, il quale lo condusse con sé a Milano affidandolo alle cure di G. B. Sammartini. Fino al 1745 rimase in Italia, facendo rappresentare le sue prime opere di tipo italiano, e recandosi poi a Londra dove entrava in contatto con Handel. Dal 1746 gira per diversi anni l'Europa come direttore d'orchestra della compagnia d'opera Mingotti, ma nel 1754 diventa maestro di cappella all'Opera di Corte di Vienna: sarà qui che, nel 1761, incontrerà il Calzabigi, col quale darà inizio alla famosa riforma dell'opera. Dal 1773 fu per diversi anni a Parigi, al centro di roventi polemiche pro e contro la sua riforma, e nel 1780 ritornò definitivamente a Vienna, dove rimase inattivo fino alla
morte.
IFIGENIA IN AULIDE: "Ouverture" dell'opera ( 1774) -
Questa "Ouverture, " in cui secondo il modello gluckiano vi è un riferimento tematico diretto con l'opera vera e propria, suscitò ancora in tutto l '800 l'ammirazione dei musicisti, in particolare di Wagner e Berlioz. Il secondo ne mise in luce la stringatezza della strumentazione, il primo ne curò una versione da concerto (dando al brano una conclusione che gli manca nell'originale, in cui esso si collega direttamente al coro iniziale del primo atto) e ne fece un'analisi approfondita.
Wagner chiamò " tema del dolore" quello iniziale dell"'Andante," "tema della forza imperiosa" quello iniziale dell"'Allegro," "tema della grazia virginale di Ifigenia" il secondo tema dell"'Allegro" (che è costruito in forma di sonata) e il "tema della compassione commossa" un nuovo tema dello sviluppo.
In ogni caso si tratta di una pagina nitida e viva, che tratteggia con forza i caratteri nobili e appassionati dell'antica tragedia greca, da Gluck rivissuta in uno spirito tutto moderno.
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