venerdì 21 dicembre 2018

Bar dell'Angolo di Claudia Boccaletti


Claudia Boccaletti – classe 1954 – si presenta: sono alla mia prima esperienza come scrittrice. Fin’ora mi sono divertita a dipingere ed a fare fotografie e faccio parte del mondo di Nonantolarte.


Bar dell'Angolo è una lettura fresca, scorrevole  e si legge tutto d’un fiato sotto l’ombrellone o all’ombra di una grande  quercia insieme agli amici.
I personaggi sono tanti, per la maggior parte sono adolescenti alle prese con le loro prime esperienze di vita. Lavoro, ragazzine, coetanei.  La sera si ritrovano al Bar dell’Angolo per raccontarsi cosa è successo durante il giorno e, magari, per chiedere consigli. Fanno parte della vita di questi ragazzi anche le nonne, gli zii, gli anziani che frequentano il Bar. Diventa quindi un romanzo di vita vera.
Sono molto divertenti gli interventi in dialetto modenese. Proverbi e modi di dire che in un periodo di grande cambiamento, come è stato il 1968, rivelano tutta la vitalità delle persone oltre i quarantanni del tempo che difendevano a spada tratta il loro mondo, le loro tradizioni!
Su suggerimento de Il Rio ho riportato le forme dialettali solo a fondo pagina.  In questo modo anche la persona che non conosce il dialetto può godersi le battute in lingua italiana.  Chi vuole provare, può leggere il dialetto ad alta voce, magari con l’aiuto di un nonno!



Mi sono permesso di scrivere due righe su questa "opera prima", in quanto è stata una lettura facile. E' un album di ricordi, fotografie di un tempo che fu e che sono ben catalogate nella mente dell'autore. Un angolo ... di mondo, se vogliamo, dove nella realtà cittadina di certe zone il Bar rappresentava il luogo di ritrovo per tutti, mi viene quasi da pensare al BarLume di Marco Malvaldi, anche se l'ambiente giallo/thriller con questo non ha nulla da spartire.
E in questo libro si raccontano alcune avventure, o aneddoti che dir si voglia, di spezzoni di vita di quei personaggi che lo hanno vissuto e che lo hanno eletto a loro ritrovo non occasionale ma principale per i loro momenti di "stasi".
Mi ricorda un po' il film Gli amici del Bar Margherita di Pupi Avati, una specie di Amarcord, uno spaccato di varie vite in un luogo preciso, il Bar dell'Angolo, appunto. Ben scritto in una forma quasi elementare per raggiungere tutti i cuori.

Roberto Roganti              


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