Pamiers [Pirenei] 12-V-1845 - Parigi 4-IX-1924
Compiuti gli studi con Saint-Saens e altri all'Ecole Niedermeyer di Parigi, fu organista in una cittadina della Bretagna dal 1866 e dal 1870 in chiese parigine: dal 1877 fu maestro di cappella e dal '96 organista alla Madeleine, passando poi come insegnante al Conservatorio, che diresse dal 1905 al '19. Suoi allievi furono tra gli altri Ravel, F. Schmitt e Nadia Boulanger. Fu anche critico musicale per "Le Figaro".
Fantasia per pianoforte e orchestra op. 111 (1918)
Composizione della tarda maturità - Fauré era avviato ormai all'ottantina - questa Fantasia è una pagina ancora ammirevole per la freschezza delle idee e l'eleganza del discorso. Fauré resta anche qui il musicista deliziosamente decadente delle sue migliori liriche e dei pezzi per pianoforte solo. Ma nella sua decadenza non v'è nulla di drammatico: egli si esprime con una semplicità commovente - ed è questo che lo differenzia da un Ravel, che pure da lui imparò moltissimo (del resto sarebbe difficile dire, stante la data del 1918, se Ravel sia stato influenzato dalle armonie di questa composizione o se essa per caso non risentisse già dello stile di Ravel, che a quell'epoca era da parecchi anni attivo come compositore) -; il pianoforte resta anche qui, nonostante l'apporto assai significativo dell'orchestra, strumento quasi intimistico, a cui è affidata l'espressione di una raffinata interiorità.
La Fantasia è basata su un tema iniziale che conserva la predominanza in tutto il pezzo, ma nella parte centrale il movimento si fa più mosso, e presenta un insistente ritmo puntato.
All"' Allegro moderato " dell'inizio succede dunque un "Allegro molto" in 3/4 che sfocia poi nuovamente nel tema principale esposto all'inizio dal solo pianoforte.
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