venerdì 26 settembre 2025

Sarti Antonio, sergente

 


Italia 1974 / Loriano Macchiavelli

Tormentato dalla colite, Antonio Sarti (meglio conosciuto come Sarti Antonio) è sergente di pubblica sicurezza a Bologna. Gira su una 850 scassatissima, gli piace fermarsi ogni tanto a bere un buon caffè e odia le armi da fuoco: il rumore degli
spari gli dà la nausea, e l'odore della polvere bruciata gli fa girare la testa.



Nelle storie di questo personaggio non mancano le critiche alla giustizia autoritaria e repressiva, rappresentata dall'ispettore capo Cesare Raimondi, e accanto al protagonista troviamo spesso uno studente universitario extraparlamentare, Rosas,
più in gamba e più furbo di lui, che quasi sempre giunge intuitivamente per primo alla soluzione, anche se poi è proprio il poliziotto che deve trovare le prove per suffragare le sue ipotesi.



Queste avventure sono gustosamente raccontate da una voce fuori campo, una sorta di alter ego del protagonista, che interviene in prima persona con commenti ironici e ammiccamenti vari al lettore. Ecco un esempio, tratto da Fiori alla memoria (1975): «Vedere Sarti Antonio, sergente, rotolare sotto il trattore mi ha fatto una certa impressione. Secondo me, avrebbe dovuto schivare la mazzata con un rapido
spostamento del corpo e quindi partire all'attacco colpendo l'avversario dal basso con un pugno sul mento. Così, dopo, avrebbe potuto sederglisi sul petto e colpirlo
al viso con la mano aperta, fino a fargli uscire il sangue dalle labbra».



Dal romanzo Passato, presente e chissà (1978) è stato tratto lo sceneggiato televisivo a puntate Sarti Antonio, brigadiere, interpretato da Flavio Bonacci. 



In un nuovo serial tv, andato in onda all'inizio del 1991, questo ruolo è stato affidato a Gianni Cavina. 



Loriano Macchiavelli ha "ucciso" il proprio personaggio nel 1987, in Stop per Sarti Antonio, pubblicato da Cappelli, affiancandogli Poli Ugo, archivista zoppo della questura di Bologna, che nelle sue intenzioni doveva prenderne il posto.

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