mercoledì 10 settembre 2025

Ignacy Feliks Dobrzyński

 

(Romaniv, 15 February 1807 – Varsavia, 9 October 1867)


Ignacy Feliks Dobrzynski, pianista, compositore e direttore d’orchestra polacco, tanto stimato in vita da essere ritenuto negli ambienti musicali di Varsavia non inferiore a Fryderyk Chopin, oggi è pressoché sconosciuto fuori della Polonia.
Ignacy Feliks Dobrzynski nasce a Romanów, in Volinia, Ucraina nord-occidentale, in una ben conosciuta famiglia di musicisti; come suo fratello Edward, anche lui è avviato alla musica da suo padre Ignacy, violinista e direttore d’orchestra. Dopo aver frequentato il Collegio dei Gesuiti a Romanów e il Ginnasio a Vinnycja, studia a Varsavia con Józef Elsner.

Ignacy Feliks Dobrzynski inizia a comporre già dai tempi del ginnasio; a Varsavia organizza concerti da lui stesso diretti, e insegna pianoforte. Nel 1834 compone la Sinfonia n. 2 in do minore che, in un concorso a Vienna nel 1835, vince il secondo premio; viene poi eseguita a Varsavia e a Lipsia sotto la direzione di Mendelssohn. Nel 1845, presso l’editore G. Sennewald di Varsavia, pubblica la sua opera didattica Szkoła na fortepian; nel 1862 Sennewald stampa una versione per due pianoforti della seconda sinfonia.

Ignacy Feliks Dobrzynski raggiunge la piena maturità artistica intorno al 1830; le sue composizioni, sebbene radicate nel tardo stile classico, accennano a stilemi tipici delk Romanticismo. Tra il 1836 e il 1838 compone la sua prima e unica opera “Monbar o i Filibustieri” che, per vicissitudini diverse, andrà in scena al Teatro Wielki di Varsavia soltanto nel 1863; in precedenza, tuttavia, suoi frammenti sono eseguiti in forma di concerto.

Tra il 1845 e il 1847 Dobrzynski effettua una lunga tournée in Germania, sia come solista che come direttore d’orchestra; per qualche tempo non gli è permesso di ritornare in Polonia avendo scritto alcune canzoni patriottiche (dopo il Congresso di Vienna la Polonia è divisa e occupata).

Nel 1857 Dobrzynski fonda l’Orkiestra Polska Ignacego Feliksa Dobrzyńskiego che comprende alcuni strumentisti dell’orchestra del Teatro Grande di Varsavia; fa parte, inoltre, di un comitato per l’istituzione di un Istituto Musicale. Dal 1860, a causa delle sue condizioni di salute, si ritira in privato, dedicandosi, ancora per qualche anno, alla composizione.

Ignacy Feliks Dobrzynski lascia più di 170 opere; della sua produzione musicale fanno parte 2 sinfonie, una cinquantina di pezzi per pianoforte, oltre a brani per orchestra, per solisti con accompagnamento, alcune cantate, e musica da chiesa. Non è raro che le sue composizioni abbiano titoli inusuali, patriottici o legati agli eventi dell’annessione polacca, spesso scritti  in francese;  la sua seconda sinfonia, ricca di slanci e di passionalità, a parere di alcuni musicologi, è l’espressione dei sentimenti provati per la patria divisa e occupata dallo straniero.


Piano Concerto in A flat major, Op. 2 (1824)
Questo concerto in tre movimenti, eseguito rigorosamente nella forma classica di un concerto strumentale, è opera di un giovane compositore diciassettenne. È composto dai seguenti movimenti: 1. Allegro moderato 2. Andante espressivo 3. Rondò. Vivace ma non troppo. Fu creato nel 1824 durante il soggiorno del compositore a Winnica, dove si diplomò presso il famoso Ginnasio Podolski, guidato dallo scolopio M.J Maciejowski. Un anno dopo, Dobrzyński divenne allievo di Elsner, che nelle sue relazioni d'esame valutò lo studente come dotato di "capacità non comuni". Secondo Andrzej Spóza, direttore della Società Musicale di Varsavia e studioso dell'opera di Dobrzyński, il brano non fu mai eseguito durante la vita del compositore. Nel 1986, Kazimierz Rozbicki lavorò sul manoscritto dell'opera e ne creò una versione per l'esecuzione. Nelle parole di Stanisław Dybowski, il brano è dominato da un pianoforte costretto a "cantare" nei passaggi lirici e a "brillare" nei passaggi più vistosi, nelle scale e nelle figurazioni. L'orchestra deve creare uno sfondo per il solista, dialogando solo con lui e prendendo la guida in alcune sezioni.

Nessun commento:

Posta un commento