Rosalina Abejo (Tagoloan, Misamis orientale, 13 luglio 1922; Fresno, California, 5 giugno 1991) è stata una suora, compositrice, direttrice d'orchestra e insegnante di musica filippina.
Nacque da Pedro Abejo y Villegas e Beatriz Zamarro y Madronal, persone piuttosto in vista nella loro città e strettamente imparentate con i proprietari di un'orchestra. La piccola crebbe quindi in un ambiente di famiglia intriso di musica e ricevette i primi insegnamenti dalla zia Suor Rosario Madroñal.
Dopo aver conseguito il diploma di insegnante elementare, sentendo la vocazione fin da bambina, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale si unì alla Congregazione delle Religiose della Vergine Maria. Durante il noviziato, fu organista, pianista, e responsabile del coro del monastero, cominciò a scrivere canzoni e diede lezioni di pianoforte alle consorelle e ad alcuni principianti.
Ottenne nel 1949 il diploma di pianoforte presso la Scuola di Musica del Collegio Santa Scolastica e nel 1957, dopo aver completato il suo baccalaureato in musica, acquisì un master di specializzazione nella composizione, presso la Università filippina femminile (PWU). Per la sua laurea si tenne un recital dove furono eseguite sue composizioni dalla Pilipino Youth Symphony Orchestra diretta dal professor Luis Valencia con le stelle nazionali della lirica Aurelio Estanislao e Fides Cuyugan e la pianista Carmencita Lozada. Per affinare ulteriormente il suo talento musicale, proseguì gli studi negli Stati Uniti e in Europa dal 1962 al 1964.
Tuttavia in questi anni non si limitò alla personale formazione musicale, ma, rispondendo alla propria vocazione religiosa, cercò di apprendere dall'Occidente i metodi e le tecniche più moderne per trattare con persone fisicamente e mentalmente disabili. Perciò ella non solo prese lezioni di musicoterapia presso l'Università del Kansas alla scuola di Gaston Thayer, ma anche fece stage e periodi di assistenza in varie istituzioni statunitensi specializzate nel settore, tra cui la Clinica Meninger, la Fondazione Copper per i Ritardati e i Malformati e la Fondazione medica degli alcolizzati, tossicodipendenti e malati di mente.
Nel 1978 emigrò negli Stati Uniti, dove si unì alle Suore internazionali statunitensi per la comunità cristiana e divenne il capo del dipartimento musicale del seminario Pio X del Kentucky. Nel paese americano continuò la sua opera di "apostolato musicale" e di composizione.
Morì il 5 giugno 1991; è sepolta all'Irvington Memorial Cemetery di Fremont, California.
"The Guerrilla Symphony" ritrae debolmente in suoni musicali la vita eroica condotta dai filippini durante gli anni angoscianti della Seconda Guerra Mondiale.
In compagnia di soldati poco preparati ma coraggiosi, molti filippini vagavano montagne foreste sconosciute, escogitando strategie per resistere ad assalti inaspettati.
Pur combattendo una gara senza speranza, rimasero imperterriti. Umiliati dalla sconfitta, sopportarono con ammirevole dignità l'oppressione e le atrocità del nemico. Fedeli fino alla fine e fiduciosi in giorni migliori, guardarono qualunque raggio di speranza fosse visibile fino ai dolci giorni della liberazione.
Un'atmosfera molto pacifica inizia la composizione con gli archi che entrano tremante in toni sommessi per consentire ad un tema suggestivo, "Bahay Kubo", di emergere dal corno. Uccelli cinguettanti si uniscono al quintetto mentre le onde si agitano, si precipitano ed echeggiano nell'arpeggio dell'arpa.
All'improvviso gli aerei ruggiscono! Le bombe esplodono! I tamburi ovattati suggeriscono l'avvicinarsi del nemico. Risuonano i sonagli delle mitragliatrici. Gli ottoni intonano il tema dello Star Spangled Banner mentre i legni rispondono con il tema dell'inno nazionale filippino. I temi frammentari si rincorrono correndo quasi con costernazione. Si sentono bombardamenti. Esplosioni!
Il nemico alla fine vince. Il Kamigayo è intonato dal fagotto affiancato dai fiati e dagli ottoni. È l'era dell'Occupazione. Dolore, sofferenza e oppressione riempiono l'atmosfera mentre i violini cantano melodie piene di pathos.
Atterraggio a Leyte! Finalmente la liberazione! Un'aria Balitaw suggerisce il ripristino della vita gioiosa e pacifica della gente. L'intera orchestra intona maestosamente un frammento dell'inno nazionale filippino mentre si avvicina a un climax improvviso. Così si chiude la sinfonia in un solo movimento.
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