lunedì 28 febbraio 2022

Achilles Nikolayevich Alferaki


(Kharkov, 3 luglio 1846 – Saint Petersburg, 27 Dicembre 1919)

Achille Alferaky o Alferakis, di origine greca, nacque a Kharkov (Ucraina), da Nikos e Maria Alferakis. Ha trascorso la sua infanzia a Taganrog, l'attuale Oblast' di Rostov, nel magnifico Palazzo Alferaki in Catholic Street (ora Frunze Street) progettato dall'architetto Andrei Stackenschneider. Alferaky ha studiato a casa prima di frequentare la facoltà di storia e filologia dell'Università di Mosca. Lì ha anche studiato teoria musicale. Nel 1870 tornò a Taganrog per dirigere l'azienda di famiglia. Dopo la morte del governatore della città Lev Kulchitsky nel 1873, prestò servizio brevemente come governatore ad interim. 
Nel 1880 Alferaki fu eletto sindaco (городской голова) di Taganrog. Durante il suo mandato, ha fatto molti utili affari pubblici. Ha reso Taganrog bello e pulito e ha preso parte alla creazione di diverse istituzioni di beneficenza. Durante il suo mandato di sindaco, le strade e le strade della città furono ricoperte di ciottoli, furono piantati alberi lungo i marciapiedi e furono introdotti i primi viali. Il sindaco Alferaki ha contribuito all'istituzione della Società per il soccorso dei poveri anziani , fondata nel 1883, e allo sviluppo del sistema di istruzione elementare della città.
Alle riunioni del consiglio comunale, Achille Nikolaevich Alferaki ha presentato molte nuove proposte. Alcuni di loro sembravano fantastici e dispendiosi per i politici di Taganrog, ma alcuni di loro si sono realizzati. Ad esempio, furono realizzate le proposte di Alferaki di erigere un monumento a Pietro I il Grande e di fare un'importante ricostruzione del porto di Taganrog.
Però il suo mandato di sindaco non poteva fargli dimenticare la sua passione: la musica. Ha preso parte all'attività della Taganrog's Music and Dramatic Society. A Taganrog sono stati aperti i primi corsi di musica e un'orchestra sinfonica, diretta dal famoso maestro e compositore Václav Suk .

Il suo mandato terminò nel 1888, quando si trasferì a San Pietroburgo. Lì divenne Cancelliere del Ministero degli Affari Interni nel 1891 e successivamente Direttore dell'Agenzia Telegrafica Russa. Alferaky morì a San Pietroburgo nel 1919. Uno dei discendenti della sua famiglia era Anna Marly, una cantante e compositrice francese di origine russa, autrice di Chant des Partisans e un cavaliere della Légion d'Honneur. 


Gli amanti della musica, come lo stesso Alferaki, hanno aiutato Taganrog a diventare nota come una delle città più amanti della musica nel sud della Russia . Nel 1880, quando il compositore greco visse a Taganrog nella sua magione in Catholic Street, radunò l'intero beau monde della città. Achilles Alferaki era anche un artista di talento. Una vasta collezione di caricature è ora conservata al Museo Taganrog di tradizioni e storia locali e al Museo letterario intitolato a Cechov . Con questi rari schizzi e disegni, abbiamo la possibilità di vedere le persone, che vissero a Taganrog qualche centinaio di anni fa attraverso gli occhi di un contemporaneo, cogliere lo spirito delle feste e dei balli di quel tempo. Alferakis ha dedicato gran parte del suo tempo alla musica. Nell'ex capitale dell'Impero russo scrisse più di 100 romanzi, composizioni e due opere St. John's Eve e The Erl King.

domenica 27 febbraio 2022

25/02/2022: La saga di Giovanni Cataldo con Luigi Guicciardi

 

Il commissario Cataldo è il protagonista dei romanzi di Luigi Guicciardi.
Commissario catanese, ma trasferito a Modena per fare un po' carriera e per lasciar decidere alla vita su una storia d'amore in crisi, indaga nella città emiliana con curiosità e pazienza, integrandosi progressivamente con l'ambiente circostante. Si innamora, si disamora, si sposa, diventa padre, mantenendo innate le capacità umane di fare domande, saper ascoltare e penetrare nella psicologia dei potenziali assassini...


Luigi Guicciardi (Modena, 23 gennaio 1953) è uno scrittore e insegnante italiano, ex docente di lettere presso il liceo scientifico Alessandro Tassoni di Modena. Di lontane origini siciliane, ha creato il personaggio del commissario Cataldo, protagonista di una serie di romanzi polizieschi comprendente, tuttora, 20 opere. Nel 2021 ha creato un nuovo personaggio, il commissario Laudani, della questura di Modena.


Dal 15 marzo esce il nuovo romanzo, il 21°: I DETTAGLI DEL MALE.
Andrea Previdi, ingegnere geotecnico, è trovato morto dalla moglie, rientrato a casa dopo una serata trascorsa a scuola di danza. Arresto cardiaco, diagnostica il medico: nessun mistero. Senonché alcune cose stonano: il morto aveva poco più di quarant'anni, godeva di buona salute, era nudo nel letto e soprattutto aveva un'assicurazione sulla vita di un milione di euro, non pagabile però in caso di omicidio. Comprensibile, dunque, che il direttore assicurativo, amico del commissario Cataldo, si rivolga a quest'ultimo per vederci più chiaro. Comincia così, col tacito assenso del questore, un'indagine difficile, con molte domande e poche risposte. Era con una prostituta l'ingegnere? O aveva un'amante, magari sposata? E la bella moglie, insegnante al liceo, è davvero al di sopra di ogni sospetto? Frequentava qualcuno in particolare, nelle lezioni di ballo? E sul posto di lavoro, tra i colleghi di scuola? O merita di essere seguita un'altra pista, che porta alla professione di Previdi, incaricato delle perizie sull'abitabilità post sisma nella provincia di Modena e quindi arbitro di molti interessi di parte? Via via che l'inchiesta si sviluppa, Cataldo deve misurarsi con ambienti e personaggi variegati e inquietanti, tra cronisti free lance, aspiranti modelle e presunti pedofili, cliniche private e palestre alla moda, agenzie di viaggi e murder tours per turisti. Finché - dopo che altri delitti hanno insanguinato la città - la verità verrà a galla, ma sarà ben più amara e sconvolgente di quanto il commissario avrebbe mai immaginato.

venerdì 25 febbraio 2022

Commissario Cattani

 

Commissario Cattani, Italia, 1984 / Sandro Petraglia e Stefano Rulli

Mandato in una città di provincia del sud, apparentemente calma e tranquilla, ma in realtà infestata dalla mafia, il coraggioso commissario Corrado Cattani (Michele Placido) pesta parecchi nidi di vipere. Alla fine gli rapiscono la figlia ed è costretto a piegarsi a un ricatto, ma trova ugualmente il modo di vincere una battaglia (anche se certo non la guerra) contro i mafiosi.



Questa, in breve, la trama della prima parte dello sceneggiato televisivo La piovra, indubbiamente la più fortunata serie poliziesca italiana degli anni Ottanta. A questa prima parte, diretta nel 1984 da Damiano Damiani (al quale subentreranno Florestano Vancini per La piovra 2 e Luciano Perelli da La piovra 3 in poi), ne seguiranno altre.
Nel 1989, in La piovra 4, il commissario Cattani distrugge sul nascere l'impero del boss mafioso Tano Cariddi (Remo Girone), che ha intrapreso la scalata al mondo dell'alta finanza, ma alla fine viene ucciso dai killer di una cosca internazionale.



Trasmesso un po' in tutto il mondo, questo sceneggiato non si è però interrotto con la morte del commissario, ma è continuato (con La piovra 5 - Il cuore del problema, andato in onda nel 1990) con Vittorio Mezzogiorno nel ruolo di Davide Licata, un ex poliziotto che, dopo aver trascorso un lungo periodo negli Stari Uniti, torna in Italia infiltrandosi in un'importante famiglia mafiosa.  
La piovra 7, con il sottotitolo Indagine sulla morte del commissario Cattani, andò in onda alla fine del 1994 o all'inizio del 1995. Ambientata nella città del sud dove la serie aveva preso il via nel 1984.


Glenn Branca


(Harrisburg, 6 ottobre 1948 – New York, 13 maggio 2018)

E' sempre stato un musicista posizionato a metà strada tra il ruolo di compositore d’avanguardia e quello del musicista rock. Allievo e discepolo dei maestri del minimalismo americano quali La Monte Young, Terry Riley, Philip Glass e Steve Reich ha sempre dovuto lottare contro pregiudizi e feroci critiche. La sua posizione era certamete scomoda, troppo accademico per gli appassionati del rock e troppo “politicamente scorretto” per gli accademici. 

Reduce da un'esperienza teatrale a Boston, dove aveva studiato recitazione, Glenn Branca si muove dal 1976 negli ambienti dell'avanguardia newyorkese, in particolare il Kitchen di Rhys Chatham. In quell'ambito Branca fa parte del trio di chitarre di Chatham, fonda il gruppo punk dei Theoretical Girls con Jeff Lohn, il cui materiale verrà raccolto su 1978-1981 (Acute, 2002), suona con i Daily Life di Barbara Ess, e nel 1980 forma gli Static, complesso a sezione ritmica femminile (Barbara Ess alla batteria), con i quali incide il 45 giri My Relationship. Il loro materiale verra` raccolto sull'EP Static (Theoretical, 1984).
Lo stesso anno pubblica sull'EP Lesson N.1 (99Records, 1980 - Acute, 2004) la composizione Dissonance, dodici minuti di paranoia martellante, di chitarre e tastiere scordate, di suspence allucinata, di ritmi incandescenti, e Lesson N.1, trascinante crescendo minimalista in cui gli strumenti (due chitarre, basso, organo e batteria) entrano a intervalli regolari ripetendo all'infinito la stessa frase. Sono due brani stordenti, che contengono in embrione gli sviluppi successivi dell'opera di Branca. Il chitarrista ha inventato una musica da camera per soli strumenti rock in cui tutto cio' che produce suono viene ricondotto alla percussivita' piu' primitiva.
Il nuovo sestetto di Branca, che ripresenta soltanto il batterista Wischert, incide Ascension (99records, 1981 - Acute, 2003). 
Il laboratorio di Branca, combinando e ricombinando il suono delle chitarre, e' riuscito a sintetizzare una forma inquietante di minimalismo monolitico, immane e immanente, capace di lambire vertici mistici.

Branca è il compositore che ha introdotto dosi massicce di rumore e ritmo nel formato della sinfonia classica. Anche se la dinamica ha sempre avuto un certo ruolo nei suoi risultati, fu la roboante, angosciata, tormentata esplosività delle chitarre e delle percussioni a rendere appieno il contenuto emotivo delle sue opere.
Branca ha anche realizzato alcune colonne sonore, come quella per il film The Belly Of An Architect (1986).


La prima sinfonia di Branca è orchestrata per chitarre, tastiere, ottoni e percussioni (suonati da personaggi come Barbara Ess, Lee Renaldo, Ned Sublette e Stephen Wischert). Dopo il ronzio quasi-mantra dell'inizio, il primo movimento assume sovratoni piu' fanfareschi ed etnici per via della moltitudine di strumenti e per il piglio da grancassa della batteria, ma si qualifica ancora come musica di progressioni trascendenti; semmai i contrappunti e le interferenze (sempre in consonanza) conferiscono ai suoi orgasmi un carattere piu' tribale e meno cerebrale.
Al solito non esiste un tema conduttore, ma soltanto un crescendo tragico di risonanze, sovratoni, echi, tonfi, clangori. La sinfonia si apre con un ossessivo ronzio mantrico in "mi" maggiore, seguito da un fanfaresco conciliabolo di fiati e da un catastrofico, devastante e assordante crescendo corale. 
Definiti cosi' i toni mistico, comico e tragico dell'opera, il secondo movimento esplicita l'influenza della musica minimalista archetipica di Java, il gamelan, dei cui strumenti tradizionali imita il suono con appropriati timbri d'"acciaio" delle chitarre (oltre a campane e piatti): tutti gli strumenti battono ossessivamente come in un grottesco rituale tribale e l'enfasi cresce in maniera sempre piu' bambinesca. 
Il terzo movimento ritorna all'epica minacciosa dei maelstrom sulla corda di "mi" in cui Branca ama tuffarsi in trance con tutto l'arsenale di dissonanze: il tremolio suspense delle chitarre cresce in uno strepito intermittente di fiati (una specie di ingorgo di ambulanze dentro una tromba d'aria), il tornado mugola e prende forza sotto i rovesci della batteria. Questo movimento e' quanto di piu' violento e apocalittico Branca abbia concepito. 
Il finale ricorda l'avviamento di un'auto con la batteria semi-scarica: sobbalzi ripetuti, sincopi, pause; finalmente il meccanismo si mette in modo, soffiando e sferragliando; il sound metallico delle chitarre e' qui totalmente degenerato, e il ritmo va e viene senza logica, dalle frequenze altissime dell'ipnosi al relax agghiacciante dell'angoscia, e il paesaggio si popola di presse, ingranaggi, nastri scorrevoli ...

giovedì 24 febbraio 2022

Re macchiati di sangue di Tim Willocks

 


Per anni un poliziotto di uno stato del sud americano ha segretamente raccolto informazioni su alti esponenti del mondo politico e finanziario, un "corpus" di prove che può rivelarsi una bomba se messo nelle giuste mani. Quando scompare lascia solo due lettere. La prima è destinata ad una donna ricca e potente, che tiene da anni il marito prigioniero in un costruzione di acciaio e cemento, e la informa che la figlia sottrattale alla nascita è viva. L'altra è per l'uomo che più di tutti lo ha avversato, e lo avvisa che quella stessa ragazza può aiutarlo a rintracciare la scottante documentazione da lui raccolta. E' l'inizio di un inseguimento incalzante che lascerà sul campo molti cadaveri prima del sanguinoso scontro finale.


Timothy Willocks (Stalybridge, 1957) è noto per la rappresentazione di se stesso, o di alcuni aspetti della sua personalità, nei suoi romanzi e per la sua esperienza riguardo alle droghe e alle arti marziali. Infatti Willoks ha raggiunto il livello di cintura nera nello Shotokan karate.
Il suo romanzo Bad City Blues è stato adattato per il grande schermo nel 1999 con un film interpretato da Dennis Hopper. Willocks ha anche scritto il film-documentario di Steven Spielberg, The Unfinished Journey. 
Nel settembre 2012 ha ricevuto il Premio Sugarprize durante la seconda edizione del Sugarpulp Festival.
Tim ha scritto anche la sceneggiatura del film Lo straniero che venne dal mare del 1997 e basato sul racconto del 1903 Amy Foster scritto da Joseph Conrad.
Uno dei suoi romanzi più recenti, Religion, è ambientato nel 1565, durante l'Assedio di Malta ed è l'inizio di una trilogia proiettata. Si basa sulle avventure di Mattias Tannhauser, un ragazzo sassone che, dopo l'uccisione della sua famiglia da parte dei turchi, viene rapito e addestrato per diventare un giannizzero nell'Impero ottomano. Dopo anni di servizio lascia la vita militare per darsi al commercio di armi e oppio. In seguito torna alle armi per aiutare una giovane contessa maltese a ritrovare suo figlio, perduto da molti anni.
Nel 2013 è uscito il secondo romanzo della trilogia: I dodici bambini di Parigi. La vicenda narra delle peripezie che affronta Mattias Tannhauser nella città di Parigi durante i fatti (storici) della Notte di San Bartolomeo per ritrovare la moglie Carla.
Si dice che Willocks abbia avuto una relazione con la popstar Madonna.[4] È anche un appassionato di poker.


sabato 19 febbraio 2022

José Manuel Joly Braga Santos


(Lisbona 14 maggio 1924 - 18 luglio 1988)

Nato a Lisbona nel 1924 e morto in questa città nel 1988, all'apice della sua creatività musicale. Dopo aver studiato violino e composizione al Conservatorio Nazionale di Lisbona, divenne discepolo di Luís de Freitas Branco (1890–1955), il principale compositore portoghese della generazione precedente.
Dopo la seconda guerra mondiale poté recarsi all'estero, dopo aver studiato direzione d'orchestra con Hermann Scherchen e Antonino Votto, e composizione con Virgilio Mortari. Nel 1945 visitò l'Inghilterra dove incontrò Ralph Vaughan Williams, che lo incoraggiò a usare la sua canzone popolare nativa nella sua musica sinfonica e gli suggerì anche di prendere lezioni di contrappunto. È stato senza dubbio il principale sinfonico portoghese del 20° secolo, e forse di tutti i tempi. A parte un innato senso dell'orchestrazione, il suo linguaggio musicale si basa su una forte architettura musicale oltre che teatrale, con lunghe frasi melodiche e un naturale istinto di sviluppo strutturale. Con le sue stesse parole, ha voluto “contribuire a un sinfonismo latino e reagire alla tendenza predominante, della generazione che mi ha preceduto, a rifiutare il monumentalismo nella musica”.

Ha anche scritto tre opere, musica da camera per un'ampia varietà di strumenti e ensemble, colonne sonore di film e diverse opere corali basate su poesie dei grandi poeti portoghesi e spagnoli classici e moderni come Camões, Antero de Quental, Teixeira de Pascoaes , Fernando Pessoa, Garcilaso de la Vega, Antonio Machado e Rosalia de Castro. Ha insegnato composizione al Conservatorio Nazionale di Lisbona, dove ha introdotto la cattedra di Analisi musicale. È stato anche direttore dell'Orchestra Sinfonica di Porto e uno dei fondatori della Juventude Musical Portuguesa (Gioventù Musicale Portoghese). Come critico e giornalista ha prodotto una vasta gamma di lavori per diversi giornali e riviste portoghesi e stranieri.
Nelle sue prime opere, il compositore ha mostrato una tendenza modale motivata dal desiderio di stabilire una connessione tra la musica contemporanea e l'età d'oro della musica portoghese: il Rinascimento.
Morì a Lisbona, di ictus.


Questa Sinfonia è dedicata a "Gli eroi e i martiri dell'ultima guerra mondiale". Quando scrisse la sua prima sinfonia, il compositore aveva 22 anni. Iniziò, con un'insolita maestria tecnica, il suo gesto sinfonico che lo rese il più importante sinfonista portoghese. La prima ebbe luogo il 6 febbraio 1947 al Teatro de S. Carlos di Lisbona, sotto la direzione del maestro Pedro de Freitas Branco. 
La prima e decisiva opera maggiore sarebbe la sua Sinfonia n. 1 in re minore, op.9. È una sinfonia di guerra simile alle Sinfonie n. 7 e 8 di Dimitri Schostakovich, alla Sinfonia n. 5 di Prokofieff e alla Sinfonia n. 6 di Ralph Vaughan Williams.
Come lui stesso ha affermato, l'inizio della sua carriera è legato al nome di Pedro de Freitas Branco che ha diretto la maggior parte delle sue opere in Portogallo e all'estero. Nel 1946, Joly Braga Santos aveva già composto un'Ouverture Sinfonica e alcuni brani di musica da camera, in particolare il suo Quartetto per archi n. 1 dedicato al suo Maestro e insegnante Luís de Freitas Branco. 

I. Molto Sostenuto - Allegro Energico
II. Andante Molto Tranquillo
III. Allegro Assai - Molto Sostenuto

venerdì 18 febbraio 2022

Cannon


Cannon, Stati Uniti, 1971 / Quinn Martin e Ken Trevey

Ex poliziotto di Los Angeles, di mezza età e dal fisico massiccio (un'alternativa ai soliti poliziotti belli e tutti d'un pezzo che di solito vanno per la maggiore tanto sul
grande quanto sul piccolo schermo), Frank Cannon (William Conrad) ama la buona cucina e le auto di lusso. Ha deciso di fare l'investigatore privato mal sopportando la burocrazia, le ingerenze dei superiori e il lavoro di routine. Decisamente sovrappeso, si trova un po' spiazzato se deve rincorrere un delinquente, ma è molto più agile di quello che sembra e quando lo raggiunge i suoi pugni sono davvero
micidiali.



Frank Cannon era un detective del Dipartimento di polizia di Los Angeles, ma si ritirò dopo la morte di sua moglie e suo figlio in un incidente d'auto e più tardi divenne un investigatore privato. La serie inizia nel punto in cui Cannon sta iniziando questa nuova carriera (il film pilota riprende dopo che Cannon ha appena trascorso 2 mesi e mezzo all'estero per un'indagine). La causa della morte della moglie e del figlio non è stata chiara durante le prime quattro stagioni dello show, tuttavia il primo episodio della quinta e ultima stagione ruota intorno all'indagine di Cannon sulla loro morte arrivando a scoprire il motivo per cui sono stati uccisi.



Frank Cannon ha un fisico corpulento e gusti costosi, specialmente nel cibo e nelle automobili. Il suo veicolo principale era un Lincoln Continental Mark IV del 1974 color ghiaccio, ma nel corso della serie, ha guidato sia la Lincoln Continental Mark III del 1971 sia un modello del 1976.
Le indagini di Cannon si sono sviluppate per lo più nell'area della California meridionale , anche se a volte è stato chiamato per indagini più lontano come nel New Mexico (nell'episodio pilota). Occasionalmente, Cannon veniva colpito o picchiato e cadeva privo di sensi. Portava una pistola per l'autodifesa, di solito un revolver speciale calibro 38 (che sembrava essere un Colt Detective Special ). Di frequente utilizzava nelle colluttazioni con i malviventi mosse di karate e di judo.




Nelle prime due stagioni, Cannon era un fumatore di pipa. Nella terza stagione, la pipa è stata vista occasionalmente per poi essere successivamente abbandonata del tutto. Con un passato da attore radiofonico (era stato tra l'altro Matt Dillon in Gunsmoke, ma non aveva certo il fisico per continuarne il ruolo nella successiva versione televisiva), William Conrad interpretò questo personaggio in 96 telefilm da 50 minuti andati in onda dal 14 settembre 1971 al 19 settembre 1976, e in un film per la tv nel 1980, Il ritorno di Frank Cannon (che forse, nelle intenzioni della CBS, avrebbe dovuto dare origine a una nuova serie), prima di tornare sul piccolo schermo, il 16 gennaio 1981, nei panni di Nero Wolfe, il pachidermico investigatore creato da Rex Stout. 



Questo grosso e grintoso detective californiano è stato anche protagonista di una serie di avventure a fumetti realizzate per qualche tempo dallo statunitense Martin Ashbury a partire dal 1973.



giovedì 17 febbraio 2022

Passato remoto di Leonardo Padura Fuentes


La sparizione di Rafael Morin Rodriguez, dirigente di un'azienda legata al ministero dell'Industria di Cuba ed ex compagno di scuola del tenente Mario Conde, sembra destinata a restare un mistero: l'uomo apparentemente non aveva nemici, non è fuggito con un'amante, non ha tentato di lasciare l'isola. L'indagine è affidata al riluttante Conde, con l'ordine di trovare una veloce risoluzione senza disturbare troppo le alte sfere che Rodriguez era solito frequentare. Ma è proprio lì che le indagini finiscono per concentrarsi, dopo aver portato alla luce alcuni aspetti non proprio limpidi nella carriera del dirigente scomparso.


Leonardo Padura Fuentes (L'Avana, 1955) nasce nel barrio di Mantilla e compie i suoi studi pre-universitari in quello di La Víbora, barrio nativo di sua moglie Lucía; Leonardo è molto legato a queste zone della città, infatti saranno molto presenti nei suoi romanzi. Padura si laurea alla facoltà di letteratura latino-americana dell'Università dell'Avana e comincia la sua carriera giornalistica nel 1980 per la rivista letteraria El Caimán Barbudo e per il quotidiano Juventud Rebelde.
Il suo primo romanzo, Fiebre de caballos, è una storia d'amore scritta tra il 1983 e il 1984. I sei anni seguenti Padura li passa a scrivere reportage su fatti storici e culturali che, come racconta lui stesso, gli permettevano di trattare tematiche reali in maniera letteraria. Risale proprio a questo periodo la nascita del tenente Mario Conde, personaggio che lo seguirà per tutti gli anni a venire e che gli regalerà un gran successo di pubblico. Il tenente Conde è disordinato, disincantato e spesso ubriaco, è un poliziotto che, secondo la definizione dello stesso Padura, avrebbe voluto fare lo scrittore.
I romanzi che hanno il tenente come protagonista hanno avuto un gran successo internazionale e sono stati tradotti in molte lingue, ottenendo molti premi. Conde, sostiene l'autore in un'intervista, riflette "le vicissitudini materiali e spirituali" che ha dovuto affrontare la sua generazione. "Non credo sia un alter ego. In questi libri Mario Conde è i miei occhi, la forma in cui proietto il mio sguardo sulla realtà cubana", confessa.

Attualmente Padura vive nel barrio di Mantilla, quello che l'ha visto nascere.


 

venerdì 11 febbraio 2022

Ispettore Callaghan

 

Ispettore Callaghan, Stati Uniti, 1971 / Harry Julian Fink, Rita M. Fink, Dean Riesner

Duro e violento, cinico e sbrigativo, spocchioso, amorale, tenuto dai criminali, poco amato dai suoi stessi compagni e trattato con le molle dai suoi superiori. Harry Callaghan, detto Dirty Harry, è un poliziotto di San Francisco portato sullo schermo da Clint Eastwood in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo (Dirty Harry, 1971), diretto con mano sicura da Don Siegel, dove è alle prese con uno psicopatico specializzato nell'uccisione di giovani donne.


Sebbene in tutte le pellicole ci venga mostrato come un solitario che vive in piccoli appartamenti, nella prima pellicola dice di essere stato sposato, la moglie però è morta in un incidente stradale provocato da un rapinatore in fuga. Della moglie si vede anche una foto nel secondo film. Diversi indizi fanno intuire che per un periodo di tempo abbia prestato servizio nel Corpo dei marines prima di arruolarsi in polizia, probabilmente durante la guerra di Corea.


L'arma preferita dall'ispettore Callaghan è una Smith & Wesson 29 camerata per la cartuccia .44 Magnum (per sineddoche, l'arma stessa viene erroneamente chiamata .44 Magnum), tuttavia nel quarto film, dopo aver perso il suo revolver a seguito di uno scontro, utilizza una .44 AutoMag. Callaghan è un eccezionale tiratore e dimostra anche ottime abilità nel combattimento corpo a corpo (probabilmente apprese durante il periodo trascorso nel Corpo dei marines), tanto da riuscire, nel secondo film, ad uccidere un uomo a mani nude.


Egli dimostra inoltre un grande intuito nelle indagini e ciò lo porta a seguire linee investigative diverse da quelle seguite dai suoi colleghi e superiori con i quali entra spesso in contrasto, anche se alla fine le intuizioni dell'ispettore puntualmente si riveleranno esatte.


Diventato famoso con i western di Sergio Leone, Clint Eastwood aveva già indossato i panni di un poliziotto di poche parole e dalle maniere forti in L'uomo dalla cravatta di cuoio (Coogan's bluff, 1968), diretto sempre da Don Siegel, dove era uno sceriffo dell'Arizona che inseguiva un delinquente nella metropoli newyorkese, film che avrebbe in seguito ispirato la serie televisiva Uno sceriffo a New York. A Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, seguiranno Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan (Magnum Force, 1973), Cielo di piombo, ispettore Callaghan (The Enforcer, 1976) e Coraggio... fatti ammazzare (Sudden impact, 1983), diretto dallo stesso Eastwood e Scommessa con la morte (The Dead Pool), regia di Buddy Van Horn (1988).



giovedì 10 febbraio 2022

Pepe Carvalho vs Manuel Vasquez Montalban

 


Pepe Carvalho è nato a Barcellona, dove vive facendo l'investigatore privato. Ha un passato singolare: è stato comunista, ha militato nelle file dell'antifranchismo, è stato in prigione per la sua attività politica, ma poi si è trovato a lavorare alcuni anni per la CIA. Aveva una moglie, Muriel, totalmente presa dall'impegno politico, che lo ossessionava - anche a letto - con le questioni ideologiche, e questo ha irrimediabilmente allontanato Pepe dalla politica. Ma - la dittatura franchista durerà fino al 1975/6 - è ancora ricercato e per sfuggire a un nuovo arresto è costretto a espatriare: va negli Stati Uniti e trova un impiego come lettore di spagnolo all'università.
Ma è un lavoro precario, e quando un conoscente catalano gli propone entrare nel mondo dell'intelligence Pepe, pur di non restare a spasso, accetta e si ritrova poi tra le guardie del corpo degli insopportabili Kennedy (non CIA, dunque, perchè è il Secret Service l'organismo che si occupa della protezione dei Presidenti). Pepe ha davvero preso parte al complotto contro JFK? È stato addirittura lui ad assassinarlo?
In ogni caso l'agenzia vuole liberarsi di lui e Pepe ritorna in patria. Non si sa bene come e quando, ma comincia la sua attività di investigatore privato e come tale lo ritroviamo nella Spagna post - Franco. Dopo il disastroso matrimonio, Pepe si guarda ben dall'impegnarsi ancora in un rapporto "istituzionale" e così si lega - in una singolare liaison sentimental - erotico - culinaria - con Rosario Garcìa López, detta Charo, che fa la prostituta di lusso.
Suo amico - collaboratore - gourmet è Biscuter, già ladro d'auto (Biscuter era il nome di un'utilitaria molto diffusa nella Spagna degli anni '50) e con cui si erano conosciuti in galera. Discutono vivacemente di cibo, lo preparano, ne fanno "il tavolo dell'amicizia", e in quasi tutti i libri di Montalbàn restano tracce profumatissime di questa passione profonda (lo scrittore era davvero un esperto, tanto da aver raccolto in un volume la summa della gastronomia spagnola, oltre ad aver scritto vari saggi e articoli di sociologia del cibo).


Manuel Vázquez Montalbán (Barcellona 1939 - Bangkok 2003), è autore di testi di poesia e narrativa e di un fortunato ciclo di polizieschi che vedono protagonista l'originale investigatore Pepe Carvalho. Saggista, giornalista e gastronomo (i suoi libri possono essere utilizzati come validi ricettari), è stato tra i più acuti osservatori dell'evoluzione civile e morale della società spagnola e latinoamericana. È stato redattore capo e opinionista di politica internazionale per "Siglo 20" e "Triunfo" e, dal 1984, ha collaborato con "El País". È stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Racalmare, assegnatogli a Palermo da una giuria presieduta da Leonardo Sciascia. Nel 1996 è stato insignito del Premio Nacional de las Letras per l'insieme della sua opera. Si è spento il 18 ottobre 2003.


lunedì 7 febbraio 2022

Anton Bruckner


(Ansfelden, 4 settembre 1824 – Vienna, 11 ottobre 1896)

Figlio di un insegnante, fu lui stesso maestro di scuola per diversi anni, dedicandosi contemporaneamente alla musica soprattutto come organista. Solo nel 1855 incomincia a studiare seriamente con Simon Sechter a Vienna, diplomandosi nel 1861, cioè all'età di ben 37 anni! Si perfeziona ancora per qualche tempo a Linz sotto la guida di Kitzler, più giovane di lui di dieci anni, studia le opere della scuola neotedesca (Wagner, Liszt) e finalmente, solo a 40 anni suonati, incomincia a dedicarsi seriamente alla composizione. Dal 1868 insegna al Conservatorio di Vienna organo e contrappunto, e si fa conoscere intanto anche come concertista d'organo (nel 1871 ottiene a Londra, in questa veste, un successo veramente trionfale). Nel 1875 viene nominato lettore all'Università e nel 1895 Francesco Giuseppe gli assegna un appartamento al Belvedere. Ostacolato duramente da Hanslick, il suo nome servi da bandiera ai wagneriani viennesi per apporlo a Brahms: ma egli rimase personalmente sempre fuori da queste polemiche, coltivando con infinita serietà e ammirevole candore la composizione: la sua opera fu apprezzata inizialmente solo da una ristretta cerchia di amici e ammiratori, ma dopo la sua morte le sue grandi composizioni sinfoniche e sinfonico-corali incominciarono a trovare ammiratori entusiastici non solo in Austria ma anche negli altri paesi europei, e recentemente anche in Italia.
Cattolico, a differenza di Brahms che fu sempre strettamente protestante, Bruckner risente molto del barocco austriaco, della controriforma e di tutta la musica sacra di tipo cattolico. Nello stesso tempo si forma nella migliore tradizione sinfonica austro-tedesca, è entusiastico ammiratore di Wagner e delle nuove tendenze della musica centroeuropea. I caratteri peculiari della musica di Bruckner nascono direttamente dalla sua personalità umana: uomo privo di problemi, profondamente mistico e col pensiero costantemente rivolto alla religione, che sentiva con convinzione sincera, egli si formò con estrema lentezza, e per tutta l'esistenza rimase estraneo alla vita reale, candido e ingenuo, campagnolo insomma nelle piu intime fibre del suo essere. Tutta la sua musica è un inno alla divinità, un atto di omaggio e di contemplazione ultraterrena, un'offerta fatta al Signore da mani candide e da un cuore puro. Per questo egli forse oggi appare tanto lontano dalla nostra sensibilità, e per questo ancora esercita d'altra parte ancor oggi tanto fascino su molti con le sue interminabili sinfonie, con i grandiosi inni corali.
Ampliando e inturgidendo le forme sinfoniche classiche, egli produce dei poemi incandescenti, dove il tempo a volte sembra arrestarsi nella contemplazione, come se volesse ritornare all'armonia della natura, all'infinita armonia dell'universo: primo e secondo tema, esposizione e sviluppo, tutto si fonde nelle sue sinfonie in un vasto affresco sonoro, dove non v'è più lotta, ma solo adorazione e fede, olocausto di gioie e di dolori umani all'Ente supremo.
La più importante produzione di Bruckner è quella sinfonica: ma è celebre anche il suo Requiem, e cosi pure molte altre composizioni sacre che comprendono messe, salmi, Te Deum e pezzi corali. Compose inoltre delle cantate, pezzi per organo, per pianoforte e un quintetto d'archi.
Le sinfonie normalmente eseguite di Bruckner vanno dal numero l al 9, e sono state scritte rispettivamente tra il 1865 e il 1896. Ma esistono altre due sinfonie di questo compositore (l'una in fa minore, composta nel 1863 e priva di Scherzo, e un'altra in re minore scritta poco dopo e detta "Sinfonia n. 0"), che non entrano nel repertorio normale dei concerti ma servono a spiegare come già dalla Prima Sinfonia Bruckner si presenti come un musicista stilisticamente completo, che ha già avuto la possibilità di "farsi la mano" nei precedenti lavori minori. La Prima Sinfonia inaugura cosi una serie omogenea di opere sinfoniche, che costituiscono nel loro insieme un edificio di imponenti proporzioni.


Conosciuta anche come Sinfonia n. 00, la Sinfonia di studio in fa minore è stato il primo tentativo di Bruckner nella forma. Bruckner lo scrisse come parte di un incarico del suo ultimo insegnante di composizione Otto Kitzler. È stato scritto nel 1863 e non è mai stato eseguito durante la vita di Bruckner. In effetti, la sinfonia non fu eseguita fino al 1924 e non ebbe la sua prima esecuzione moderna fino al 1974.  Fu una delle uniche due sinfonie che Bruckner non scrisse dopo essersi trasferito a Vienna. Fu Otto Kitzler, violoncellista, direttore d'orchestra e insegnante, che introdusse Bruckner a Wagner e ad altri compositori usando esempi della loro musica nelle sue lezioni. Bruckner aveva dieci anni più di Kitzler e rimasero amici fino alla morte di Bruckner nel 1896. Sebbene Bruckner avesse liquidato la Study Symphony come Schularbeit (Lavori scolastici), negli anni successivi non la distrusse mai come fece con altre opere che non gli piacevano. Poiché è la prima sinfonia nota per essere stata scritta da Bruckner, se la musica fosse buona o cattiva non toglierebbe nulla al suo valore di curiosità. Ma la sinfonia mostra lampi del Bruckner a venire così come i compositori che hanno avuto una prima influenza su di lui. 

La sinfonia è scritta per fiati in coppia, quattro corni, due trombe, tre tromboni, timpani e il solito complemento di archi. È in 4 movimenti: 

I. Allegro molto vivace - Inizia con un motivo breve e tranquillo negli archi a cui risponde un motivo più forte in un'orchestrazione più completa. Questi due motivi costituiscono il primo tema e vengono ripetuti insieme ad altro materiale fino a quando negli archi non viene dato un secondo tema più fluido. I legni poi riprendono il secondo tema fino a quando non viene spazzato via con un forte motivo negli ottoni. Un altro motivo ancora è suonato dall'oboe e segna la fine dell'esposizione, che non si ripete (almeno nella registrazione allegata alla fine di questo articolo, perché le ripetizioni sono nella partitura). La sezione di sviluppo mostra forse più abilità che ispirazione. Il motivo di apertura compare nelle corna insieme ad altro materiale. Motivi e frammenti di temi vanno e vengono finché non inizia un seguito senza soluzione di continuità alla ricapitolazione. I cambiamenti di tonalità insieme a diversi lead-in ai temi danno varietà mentre la musica si sposta su una coda che si riferisce a parti di temi prima che la musica aumenti di volume e finisca.
II. Andante molto -  Bruckner era noto per i suoi movimenti di adagio nelle sue sinfonie e in questo secondo movimento si possono ascoltare scorci dei grandi movimenti lenti che sarebbero poi venuti. L'apertura conduce a un tema suonato da un oboe implorante. Bruckner alterna violini con legni con un dolce accompagnamento di archi più bassi. La musica ha una sensazione melodica continua fino a quando non si interrompe un episodio chiave minore. I legni e i corni cercano di cambiare l'atmosfera, ma l'interruzione in chiave minore ritorna, ma solo brevemente. La musica dell'inizio del movimento si sente di nuovo ed è allora che l'ascoltatore si rende conto che anche questo movimento è in forma sonata, perché questa è una ricapitolazione. Una coda sviluppa ulteriormente frammenti di temi fino a quando il motivo di apertura conduce a un finale tranquillo con corno e timpani.
III. Scherzo, Schnell -  Questo è il movimento che prefigura il tipo di musica che Bruckner avrebbe composto. Questo scherzo ha già la spinta ritmica e le qualità della dinamica dei successivi Scherzi Bruckneriani, sebbene non proprio l'intensità. La sezione del trio è in un tempo più lento e in contrasto con lo scherzo, e mostra l'influenza che Schumann ha avuto su Bruckner in questo momento.
IV. Allegro - Questo potrebbe essere stato il movimento che Kitzler intendeva specificamente quando disse che la sinfonia non era ispirata, poiché nel complesso il movimento non è una delle opere migliori di Bruckner. Ma era ancora uno studente (uno studente di 39 anni) e come mostrano le sue sinfonie successive, imparava velocemente. È in forma sonata e, come il primo movimento, la registrazione collegata non ripete l'esposizione. La coda sposta la tonalità in Fa maggiore da Fa minore e il lavoro termina con l'intera orchestra.

venerdì 4 febbraio 2022

Bulldog Drummond

 

Protagonista di storie in bilico tra l'avventura, il poliziesco e lo spionaggio, il capitano Hugh Drummond, noto come Bulldog Drummond per la determinazione con la quale insegue le sue "prede", è stato creato nel 1920 da Herman Cyril McNeil (1888-1937), un militare di carriera inglese che attingendo alle sue esperienze in trincea durante la prima guerra mondiale, iniziò a scrivere racconti e a farli pubblicare sul Daily Mail. Poiché gli ufficiali in servizio nell'esercito britannico non potevano pubblicare con il proprio nome, gli fu dato lo pseudonimo di "Sapper" da Lord Northcliffe, il proprietario del Daily Mail; il soprannome era basato su quello del suo corpo, ingegneri reali.


Bulldog Drummond, veterano della Prima guerra mondiale, non riesce proprio a stare con le mani in mano e così mette insieme un gruppetto - Tenny, il suo valletto, l'amico Algie, un vero aristocratico, e il colonnello Nelson, di Scotland Yard - che lo affiancano nella sua lotta senza quartiere contro criminali di ogni tipo e "nemici della patria", quasi sempre tedeschi o russi. 


Alto, ben piazzato e dotato di un'affascinante bruttezza, Bulldog Drummond non si tira mai indietro di fronte al pericolo e non esita neppure a violare la legge pur di raggiungere i suoi scopi di difensore della giustizia e della patria.



McNeile ha intervallato il suo lavoro su Drummond con altri romanzi e raccolte di storie che includevano due personaggi che sono apparsi come protagonisti nelle loro stesse opere, Jim Maitland e Ronald Standish. Fu uno degli autori popolari britannici di maggior successo del periodo tra le due guerre prima della sua morte nel 1937 per cancro alla gola, che è stato attribuito ai danni subiti da un attacco di gas durante la guerra.

Nel 1937 McNeile stava lavorando con Fairlie nella commedia Bulldog Drummond Hits Out quando gli fu diagnosticato un cancro terminale alla gola. Ha raggiunto un accordo con Fairlie affinché lo spettacolo continuasse dopo la sua morte e che Fairlie continuasse a scrivere le storie di Drummond. McNeile morì il 14 agosto 1937 nella sua casa di West Chiltington, West Sussex.  Sebbene la maggior parte delle fonti identifichi il cancro alla gola come causa di morte, Treadwell suggerisce anche che potrebbe essere stato un cancro ai polmoni. Era "riconducibile al suo servizio di guerra", e attribuito a un attacco con il gas. Il suo funerale, con tutti gli onori militari, si è svolto al crematorio di Woking.  Alla sua morte la sua proprietà era valutata oltre £ 26.000.


Bulldog Drummond Hits Out fu terminato da Fairlie e fece un breve tour a Brighton, Birmingham, Manchester ed Edimburgo, prima di aprire a Londra al Savoy Theatre il 21 dicembre 1937. La storia fu successivamente trasformata in un romanzo di Fairlie, con il titolo Bulldog Drummond su Dartmoor . Fairlie ha continuato a scrivere romanzi di Drummond, sette in totale. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Fairlie mise Bulldog Drummond saldamente nel campo antifascista, combattendo per la Gran Bretagna. 


L'elenco dei films che vennero prodotti è notevole e con una gran varietà di protagonisti:
  • Bulldog Drummond, regia di Oscar Apfel interpretato da Carlyle Blackwell (1922)
  • Bulldog Drummond's Third Round, regia di Sidney Morgan - interpretato da Jack Buchanan (1925)
  • Cercasi avventura (Bulldog Drummond), regia di F. Richard Jones - interpretato da Ronald Colman (1929)
  • Temple Tower, regia di Donald Gallaher - interpretato da Kenneth MacKenna (1930)
  • Il difensore misterioso (The Return of Bulldog Drummond), regia di Walter Summers - interpretato da Ralph Richardson (1934)
  • Un'ombra nella nebbia (Bulldog Drummond Strikes Back), regia di Roy Del Ruth - interpretato da Ronald Colman (1934)
  • Bulldog Jack (titolo USA: Alias Bulldog Drummond), regia di Walter Forde - interpretato da Atholl Fleming (1935)
  • La fuga di Bulldog Drummond (Bulldog Drummond Escapes), regia di James P. Hogan - interpretato da Ray Milland (1937)
  • Il mistero di Cambridge (Bulldog Drummond at Bay), regia di Norman Lee - interpretato da John Lodge (1937)
  • Bulldog Drummond Comes Back, regia di Louis King - interpretato da John Howard (1937)
  • La valigia infernale (Bulldog Drummond's Revenge), regia di Louis King - interpretato da John Howard (1937)
  • Il diamante fatale (Bulldog Drummond's Peril), regia di James P. Hogan - interpretato da John Howard (1938)


  • Bulldog Drummond in Africa, regia di Louis King - interpretato da John Howard (1938)
  • Arrest Bulldog Drummond, regia di James P. Hogan - interpretato da John Howard (1938)
  • La squadra speciale di Bulldog Drummond (Bulldog Drummond's Secret Police), regia di James P. Hogan - interpretato da John Howard (1939)
  • Bulldog Drummond's Bride, regia di James P. Hogan - interpretato da John Howard (1939)
  • Bulldog Drummond at Bay, regia di Sidney Salkow - interpretato da Ron Randell (1947)
  • Bulldog Drummond Strikes Back, regia Frank McDonald - interpretato da Ron Randell (1947)
  • The Challenge, regia di Jean Yarbrough - interpretato da Tom Conway (1948)
  • 13 Lead Soldiers, regia di Frank McDonald - interpretato da Tom Conway (1948)
  • L'ultima rapina (Calling Bulldog Drummond), regia di Victor Saville - interpretato da Walter Pidgeon (1951)


  • Bulldog Drummond, regia di Francis Searle - interpretato da Robert Beatty (1952)
  • Più micidiale del maschio (Deadlier Than the Male), regia di Ralph Thomas - interpretato da Richard Johnson (1967)
  • Alcune ragazze lo fanno (Some Girls Do), regia di Ralph Thomas - interpretato da Richard Johnson (1969)


giovedì 3 febbraio 2022

Muro di fuoco di Henning Mankell

 


Dopo una serata trascorsa in un locale, due ragazze, di cui una minorenne, aggrediscono un tassista con un martello e lo finiscono a coltellate. Il commissario Wallander non riesce a crederci, incapace di trovare una logica nei gesti dei nuovi assassini, ma è sicuro che quell'omicidio nasconda qualcosa. Altri delitti lo coinvolgono in indagini sempre più complesse: il cadavere di un uomo viene trafugato dall'obitorio e riportato ai piedi del Bancomat dove era stato ritrovato; qualche, giorno dopo, in seguito a un imponente blackout, in una centrale elettrica si scopre il corpo carbonizzato di una ragazza. Diversi tasselli di un unico disegno. Per ricomporlo, Wallander deve affrontare una nuova dimensione del crimine.


Henning Mankell (Stoccolma, 3 febbraio 1948 – Göteborg, 5 ottobre 2015), Mankell è nato a Stoccolma ed è cresciuto nelle città svedesi di Sveg (Härjedalen) e di Borås (Västergötland). Il padre di Mankell, Ivar, era un giudice e il nonno, da cui prese il nome Henning, un compositore. All'età di 20 anni, aveva già iniziato la sua carriera di scrittore e assistente presso il Riksteater di Stoccolma. Negli anni seguenti continuò a collaborare con diversi teatri in Svezia. Negli anni settanta, Mankell andò a vivere in Norvegia con una donna norvegese membro del partito maoista comunista del Lavoro. Mankell collaborò alle attività di quel partito, pur senza mai farne parte.
Nel 1985 ha fondato il teatro Avenida, a Maputo in Mozambico, dove trascorre buona parte del suo tempo e dove trova ispirazione per il suo lavoro. Nel 1998 si è sposato con Eva Bergman, figlia di Ingmar Bergman. Nel 2001 ha costituito una propria casa editrice (Leopard Förlag) col fine di aiutare i giovani talenti africani e svedesi. Il 2 giugno 2008 gli è stata conferita la Laurea honoris causa dalla Saint Andrews University in Scozia. Mankell era a bordo della Freedom Flotilla quando il 31 maggio 2010 fu abbordata dalla Marina militare israeliana. Negli scontri seguenti, che provocarono nove decessi, rimase illeso. Dopo il suo ritorno in Svezia ha chiesto sanzioni per Israele. 
Il 29 gennaio 2014 ha comunicato, sul suo sito ufficiale, che gli è stato diagnosticato un tumore alla gola e al polmone sinistro. Ha scritto dell'andamento della sua malattia sul quotidiano svedese Göteborgs-Posten "dal punto di vista della vita e non della morte". 
È morto il 5 ottobre 2015 a Göteborg all'età di 67 anni. La lapide di Mankell nel Vecchio cimitero di Örgryte a Göteborg.