venerdì 30 giugno 2023

Ironside

 

Ironside, Stati Uniti, 1967 / Collier Young

Paralizzato alle gambe in seguito a una pallottola che lo ha colpito alla colonna vertebrale durante un tentato omicidio a suo danno, l'ex capo della polizia di San Francisco Robert Dacier (Raymond Burr), noto come Ironside, l'uomo d'acciaio, grazie a un notevole fiuto continua la sua lotta contro il crimine dalla sedia a rotelle coadiuvato dal tenente Ed Brown (Don Galloway), dall'efficiente Eve Whitfield (Barbara Anderson) e dal simpatico Mark Sanger (Don Mitchell), un ex truffatore di colore che è passato dall'altra parte della barricata e si è messo a studiare legge.



Andata in onda per otto anni, dal 14 settembre 1967 al 16 gennaio 1975, per complessivi 188 episodi da 50 minuti e 8 da 96, questa serie deve la maggior parte del suo successo a Raymond Burr, che dal 1957 al 1966 aveva interpretato sul piccolo schermo il ruolo di Perry Mason, il popolarissimo avvocato creato da Erlc Stanley Gardner, e che in seguito avrebbe interpretato altri due personaggi che non sono andati al di là dei rispettivi pilot.

venerdì 23 giugno 2023

Indirizzo permanente

 

Indirizzo permanente, Stati Uniti, 1958 / Mark Sandrich

Introdotta da un accattivante tema musicale di Mack Davide Jerry Livingston caratterizzato da un ritmato schiocco di dita, questa serie, trasmessa negli Stati Uniti dal 10 ottobre 1958 al 9 settembre 1964, era incentrata su due investigatori privati - Stu Bailey (Efrem Zimbalist jr.) e Jeff Spencer (Roger Smith) - che avevano l'ufficio al 77 di Sunset Strip a Hollywood, e su un loro simpatico quanto logorroico informatore di fiducia - Gerald Lloyd Kookson III, detto Kookie (Edd Byrnes ), inizialmente posteggiatore di Dino's, un locale nei pressi della loro sede, che in seguito si sarebbe trasformato in un vero e proprio investigatore privato - impegnati nella soluzione di casi di tutti i tipi, con una certa predilezione per i delitti.


Realizzata con una notevole dose di glamour - a incominciare dalla loro segretaria, Suzanne Fabray (Jacqueline Beer, che era stata miss Francia nel 1954, - 77 Sunset Strip, questo il titolo originale della serie, ha fatto registrare un discreto turnover di interpreti, presentando via via nuovi attori nel ruolo di nuovi detective e facendo via via "sparire" quelli vecchi. Tanto che alla fine del 1963 del cast originale c'era ancora soltanto Efrem Zimbalist jr.




lunedì 19 giugno 2023

Felix Mendelssohn-Bartholdy


Amburgo 3·Il-1809 - Lipsia 4-XI-1847

Di famiglia agiata e assai in vista nel mondo culturale germanico, Mendelssohn incominciò ad apprendere il pianoforte da fanciullo con la madre, per continuare successivamente gli studi a Berlino. A nove anni teneva il primo concerto pubblico, a tredici componeva i primi pezzi di musica; nel 1821, tramite Zelter suo maestro, veniva presentato al vecchio Goethe, che lo prendeva a ben volere, e nel 1825 si recava a Parigi, dove riceveva qualche lezione dal celebre Cherubini e entrava in contatto con Rossini, Meyerbeer e gli altri principali musicisti dell'epoca attivi nella capitale francese. Dal 1826 al '29 frequenta infine l'Università di Berlino, e nel 1829 inizia la carriera musicale professionistica con la riesumazione della Passione secondo San Matteo di Bach, che segna l'inizio della rivalutazione di questo musicista, fin'allora pressoché sconosciuto. Nello stesso anno fa un viaggio in Gran Bretagna, Austria, Italia e Svizzera, e nel 1832 è di nuovo a Londra, ritornando in patria l'anno seguente come "Musikdirektor" a Dusseldorf.
Nel 1835 accetta di dirigere il Gewandhaus di Lipsia, e qui si stabilisce fondando otto anni dopo il Conservatorio, del quale farà un centro di studi a cui accorrono giovani di tutti i paesi. Continua però i viaggi in Inghilterra, dove è acclamato direttore di concerti e dove lo coglie nel 1 847 la notizia del decesso della diletta sorella: colpo fatale per il giovane musicista, che lo conduce a una morte tanto repentina quanto inaspettata.
La sua scomparsa fu un vero lutto nazionale non solo per la Germania e l'Inghilterra, dove Mendelssohn era molto popolare, ma per tutto il mondo della musica, che perdeva in lui un compositore fecondo e nobilissimo, un concertista eccezionale, un direttore d'orchestra capace ed entusiasta.
Uomo di grande cultura, non soltanto musicale ma filosofica, storica e linguistica (parlava correntemente quattro lingue), Mendelssohn fu personalità veramente cosmopolita, moderna, attiva anche nel campo organizzativo come pochi altri musicisti. 
Cresciuto nel culto della bellezza, se ne fece un ideale anche nella musica: nella sua enorme produzione si riscontrano infatti proprio quelle doti di equilibrio formale, di estrema eleganza melodica e strumentale, di controllo fuso con un altissimo vigore fantastico, che contribuiscono a fare di lui un ti classico" nell'ambito del romanticismo tedesco.


Symphony No.2 "Lobgesang" op. 52 (1840)
Reca il sottotitolo " Canto di lode " e fu giustamente denominata "cantata sinfonica," è oggi pressoché scomparsa dal repertorio concertistico. Eppure a suo tempo questo lavoro, che impiega soli e coro accanto a un ampio organico orchestrale, fu popolare in tutta la Germania e in Inghilterra come poche altre opere di questo musicista. Mentre la parte esclusivamente sinfonica comprende tre tempi della Sinfonia, quella vocale include un grande inno dai plastici accenti corali, una drammatica aria del tenore e un esultante fugato corale conclusivo.
 

venerdì 16 giugno 2023

Hill Street giorno e notte

 

Hill Street giorno e notte, Stati Uniti, 1981 / Steve Bochco e Terry Louise Fischer

Ambientata in un quartiere povero di un'imprecisata grande città americana, Hill Street Blues, questo il titolo originale della serie, si differenzia per diverse ragioni da altri telefilm polizieschi americani. Non solo perché racconta la vita di tutti i giorni di un qualsiasi distretto di polizia, ma soprattutto perché dedica molto spazio alla vita privata degli agenti e ai rapporti che intercorrono tra loro, tanto sul lavoro quanto nel tempo libero.



Tutto ruota intorno al capitano Frank Furillo (Daniel J. Travanti), il comandante del distretto, che ha una relazione con la fredda avvocatessa Joyce Davenport (Veronica Hamel), che sposerà nel 1983, e ai suoi più stretti collaboratori: dal monosillabico sergente Phil Esterhaus (Michael Conrad) - che morirà all'improvviso nel novembre del 1983, gettando nella costernazione i fan della serie, come se si fosse trattato di un famoso divo hollywoodiano - al ruvido detective Mike Belder (Bruce Weitz), dal reazionario tenente Howard Hunter (James Sikking) all'edonistico Johnny "J.D." La Rue (Kiel Martin), dalla grintosa Lucy Bates (Betty Thomas) all'ambizioso capo della polizia Fletcher Daniels (Jon Cypher).



Preceduta da un pilot diretto da Robert Butler, questa serie va in onda dal 15 gennaio 1981 e si è trasformata sempre più con il passare del tempo in una via di mezzo tra l'87° Distretto (la squadra creata da Ed McBain, protagonista di una lunga serie di ottimi romanzi polizieschi oltre che di uno stereotipato
serial televisivo all'inizio degli anni Sessanta), Sulle strade della California e una telenovela, tanti erano gli intrecci personali che si sovrappongono a quelli di lavoro, che finiscono col passare decisamente in secondo piano. Giusto mix tra simpatia e umorismo, realismo e cruda vita quotidiana di un ghetto urbano, la serie ha conquistato a lungo il grande pubblico, tanto da aver ottenuto complessivamente 26 nominations agli Emmy, l'Oscar televisivo statunitense, vincendone ben otto nel 1982 e cinque due anni dopo.


lunedì 12 giugno 2023

Giuseppe Martucci

 

Capua 6-I-1856 - Napoli 1-VI-1909

Fanciullo prodigio (a otto anni teneva concerti di pianoforte), studiò al Conservatorio di Napoli, iniziando già dopo il 1870 un'intensa attività concertistica, che gli guadagnò le lodi di Rubinstein e Liszt e lo portò in molte città europee come uno dei migliori pianisti del tempo. Insegnante dal 1880 al
Conservatorio di Napoli, dal 1886 al 1902 direttore di quello di Bologna (dove fu anche maestro di cappella a San Petronio), e in seguito di quello di Napoli, non abbandonò per questo l'attività concertistica, facendosi applaudire anche come direttore d'orchestra.
Martucci è figura di un certo rilievo nel panorama musicale dell'Italia sullo scorcio del secolo scorso. In un'epoca in cui imperava il melodramma, egli rivolse la sua attenzione alla produzione sinfonica straniera, specie a quella tedesca, e contribuì per primo in Italia al risveglio dell'interesse per la musica
strumentale. Oltre alla "prima" italiana di Tristano e Isotta di Wagner (Bologna 1888), diresse in Italia altre musiche contemporanee tedesche, ed egli stesso come compositore può essere considerato un continuatore italiano della linea Beethoven-Brahms. Diede il meglio di sé nelle piccole forme, mentre nelle sinfonie e nel Concerto in si bemolle minore per pianoforte paga un tributo assai evidente alla tradizione germanica: e questo fu proprio il suo limite, il non sapere cioè proporre un rinnovamento della musica strumentale sulla base delle tradizioni nazionali.
Autore di musica sacra, di 2 sinfonie e musica da camera, scrisse molti pezzi pianistici che sono tra le sue cose migliori e da cui trasse dei pezzi orchestrali ancor oggi eseguiti.

Symphony No.1 in D minor, Op 75 (1888-95)
Per la grandiosità dell'impostazione, il carattere dei temi e degli sviluppi,
l'intensa perorazione di alcuni passaggi, questa composizione va considerata tra le più tipicamente derivate dalla tradizione sinfonica tedesca. Vi si avverte l'influsso di Brahms ma anche di Beethoven, e il contributo del compositore si limita ad alcune idee melodiche di conio peraltro assai personale (si veda quella iniziale del secondo tempo). Si tratta di una pagina nobile, infiammata da un vivo eloquio, e può rimanere ancor oggi a testimonianza dell'amore che il musicista campano portava per le grandi forme sinfoniche.
I tempi sono: " Allegro, " " Andante, " " Allegretto " (è una delle pagine più felici e personali della Sinfonia) e " MossoAllegro risoluto. "

venerdì 9 giugno 2023

Hildegarde Withers


Hildegarde Withers, Stati Uniti, 1931 / Stuart Palmer

Spigolosa, dall'aria arcigna ma con un cuore romantico, Hildegarde Withers è un'ex insegnante nata a Dubuque, nello Iowa, che vive da tempo a New York. Zitella di mezza età, eccentrica e simpatica, alleva pesci tropicali, detesta l'alcol e il tabacco e ha una collezione di stravaganti cappellini. Da quando si è trovata per caso all'acquario, davanti a un cadavere rinvenuto nella vasca dei pinguini - nel romanzo Un dramma nell'acquario (The penguin pool murder, 1931) - e ha conosciuto il burbero e intransigente ispettore della squadra omicidi Oscar Piper, è spesso coinvolta in vari casi criminali.



Tra i due nasce subito una profonda amicizia, tanto che danno vita a una delle coppie più simpatiche della letteratura poliziesca, anche se a volte litigano per dimostrare le rispettive teorie. Nonostante l'ispettore le chieda una volta di sposarlo (ma lei rifiuta decisamente), i due vivono un intenso rapporto di amore-odio e, pur possedendo caratteri diversissimi, sono legati da una passione comune, quella per l'indagine vecchia maniera.



Dai romanzi di Stuart Palmer sono stati tratti sei film che dovrebbero essere inediti in Italia. Il ruolo di Hildegarde Withers è stato via via affidato a Edna May Oliver, Helen Broderick e Zazu Pitz, mentre quello di Oscar Piper è stato sempre svolto da James Gleason. 



Nel 1971 la Universal ha realizzato un pilot per una serie di telefilm che però non sono mai stati realizzati: lei era Eve Arden, lui James Gregory.


lunedì 5 giugno 2023

Bohuslav Martinů


Policka [Boemia] 8-XII-1890 - Liestal [Svizzera] 28.VIII-1959

Allievo di Suk a Praga, fu a lungo insegnante nella città natale oltre che violinista nell'Orchestra Filarmonica Cecoslovacca. Nel 1923, stabilitosi a Parigi, vi conobbe Stravinski, Honegger e il " Groupe des Six," riprendendo gli studi con Roussel. A Parigi visse fino al 1940, stabilendosi poi negli Stati Uniti come insegnante e ritornando a Praga per un breve periodo dopo la guerra. Dal 1957 visse in Svizzera.
Dopo un periodo di crisi seguito all'incontro con le correnti musicali parigine negli anni posteriori alla prima guerra mondiale, Martinů individuò il proprio stile - che era stato inizialmente sotto l'influsso dei romantici tedeschi - nel senso di inserire su un ceppo culturale sostanzialmente boemo le esperienze più moderne, dal neoclassicismo al jazz. Nonostante il suo ideale fosse Mozart, la sua musica è caratterizzata da una notevole densità di scrittura, dove esperienze atonali e politonali si incrociano con spunti tratti dal folclore boemo.
Autore di una decina di opere teatrali e di alcuni balletti, Martinů  è noto soprattutto per la produzione sinfonica e concertistica, ma ha composto anche molta musica da camera e pezzi per coro.

Sinfonia n. 5 (1946)
Molte esperienze della lunga parabola stilistica di Martinů convergono in questa Sinfonia, dove non è difficile notare una tendenza alla costruttività barocca accanto all'influenza del canto popolare e a una densità di armonie e di strumentazione che fa pensare a un influsso dei compositori tardo-romantici. Nel suo insieme comunque la partitura è intonata a una fondamentale serenità di atmosfera, pur oscillando tra momenti di intenso raccoglimento e altri più decisamente gioiosi.
Il primo tempo, "Adagio-Allegro," è in forma-sonata, e già l 'introduzione lenta contiene in germe i temi che verranno poi svolti nella parte centrale. Anche il " Larghetto," nonostante il suo carattere eminentemente lirico, è una pagina molto elaborata, varia nei ritmi e assai carica nello strumentale, mentre il terzo e ultimo tempo incomincia con un "Lento" affidato inizialmente ai soli archi e dalla linea melodica molto intensa, per sfociare in un "Allegro " vivido e abilmente giocato nello strumentale. Qui una parte centrale in tempo " Poco andante " riprende brevemente l'inizio del terzo tempo, ritornando poi al tempo rapido che conclude gioiosamente, con vaghe reminiscenze popolaresche, la composizione.

venerdì 2 giugno 2023

Hercule Poirot


Hercule Poirot, Gran Bretagna, 1920 / Agatha Christie

«Un tipo che, a vederlo, era difficile non ridergli in faccia. Pareva una macchietta da teatro o da cinematografo. Alto poco più di un metro e mezzo, grassoccio, piuttosto anziano, con un enorme paio di baffi e una testa simile a un uovo... ». Difficile non sorridere a una delle prime descrizioni che Agatha Christie fa del suo infallibile Hercule Poirot. Soprattutto se pensiamo che questo presuntuoso, ma in fondo simpatico ex poliziotto belga, costretto a lasciare il proprio paese a causa dell'invasione tedesca durante la Prima guerra mondiale, ama immodestamente definirsi nientemeno che «il più grande cervello d'Europa».



«Ordine, metodo e cellulette grigie» sono i segreti di questo meticoloso maniaco dell'ordine e pignolo fino all'eccesso, se non addirittura fino al ridicolo. Un personaggio forse troppo perfetto nei suoi ragionamenti, tanto da riuscire talvolta persino antipatico. Ma anche simpatico, naturalmente, per il modo in cui tiene ai suoi baffi, periodicamente impomatati con misteriosi unguenti, o quando cerca di fare il modesto: «Ho l'abitudine di avere sempre ragione ... ma non me ne vanto». Ed è persino buffo per il suo intercalare in francese e per i suoi ridicoli inchini di fronte alle belle signore. In ogni caso è dotato di un cervello di prim'ordine ed è davvero in grado di risolvere ogni mistero.



Le sue avventure sono raccontate dal capitano Arthur Hasting, amico e biografo, che secondo il critico Julian Symons è un «Watson di estrema stupidità». I due si incontrano (anzi, a dire il vero si scontrano, letteralmente) sulla soglia di un ufficio postale il 16 luglio 1916 e da allora sono inseparabili, anche se in seguito la Christie "eliminerà" questo personaggio, facendolo sposare e trasferendolo in Argentina. Forse perché era diventato troppo simpatico ai lettori e incominciava a fare ombra al popolare detective.



Dopo la partenza del capitano Hasting troviamo di volta in volta accanto ad Hercule Poirot, per brevi periodi, il cameriere George, la segretaria miss Lemon, l'ispettore Japp di Scotland Yard, che l'ex poliziotto belga non stima neanche un po', e la simpaticissima Ariadne Oliver, ardente femminista e scrittrice di romanzi polizieschi, che compare in alcune avventure - Carte in tavola (1936) e Poirot e la strage degli innocenti (1969) sono senz'altro le migliori - come assistente volontaria del famoso detective e nella quale non è difficile riconoscere la stessa Christie, ritrattasi con grande ironia in una spiritosa auto caricatura.



Come certo molti sanno, Hercule Poirot è stato "ucciso" dalla sua creatrice in Sipario (Poirot's fast case), un romanzo pubblicato soltanto dopo la morte della Christie, per sua espressa volontà, nel quale ricompare anche Arthur Hastings, vedovo e con due figli. Può essere infine curioso ricordare che la notizia della "morte" di questo popolare personaggio è apparsa il 6 agosto 1975 sulla prima pagina del quotidiano statunitense New York Times.



Hercule Poirot è stato portato sulle scene a Londra da Ronald Barker nel 1928 e da Francis L. Sullivan nel 1931 e nel 1940. 



Sono stati realizzati film per la TV:
1973  : Black Coffee , film per la TV della Germania Ovest di Claus Peter Witt , con Horst Bollmann nel ruolo di Hercule Poirot;
1985  : Il coltello sul collo ( Tredici a cena ), film per la televisione americana di Lou Antonio , con Peter Ustinov nel ruolo di Hercule Poirot e David Suchet in quello dell'ispettore Japp;
1986  : Poirot interpreta il gioco ( Dead Man's Folly ), film TV americano di Clive Donner , con Peter Ustinov nel ruolo di Hercule Poirot;
1986  : Assassinio in tre atti ( Omicidio in tre atti ), film per la televisione americano Gary Nelson , con Peter Ustinov nel ruolo di Hercule Poirot;
1986  : Murder by the Book , telefilm anglo-canadese di Lawrence Gordon Clark , da una sceneggiatura di Nick Evans , con Ian Holm nel ruolo di Hercule Poirot. Non è un'opera di Agatha Christie, ma una fiction, parzialmente ispirata alle biografie incrociate del romanziere e del detective, e in cui si immagina un incontro/confronto tra di loro;
2002  : Neudacha Puaro ( Неудача Пуаро ), film TV russo diretto da Sergei Ursuliak , con Konstantin Raïkine nel ruolo di Hercule Poirot.



Al cinema questo ruolo è stato interpretato da Austin Trevor (in tre film del primo sonoro),  



da Charles Laughton nel 1932, 



da Tony Randall in Poirot e il caso Amanda (1966), 



da Albert Finney in Assassinio sull'Orient Express (1975), 



da Peter Ustinov in Assassinio sul Nilo (1978) e Delitto sotto il sole (1981),



da Alfred Molina in Assassinio sull'Orient Express (2001)




da John Malkovich in La serie infernale (2018)



da Kenneth Branagh in ben tre film: Assassinio sul Nilo (2018), Assassinio sull'Orient Express (2022) e Assassinio a Venezia (2023).



In televisione ci ha pensato David Suchet, che ha interpretato ben 13 stagioni, per un totale di 70 episodi divisi fra 36 episodi della durata di 52 minuti, ispirati ai racconti brevi di Agatha Christie pubblicati nel corso degli anni venti, e 34 episodi della durata di 103 minuti, ispirati ai romanzi.



Tutti i romanzi con Hercule Poirot sono stati pubblicati in Italia da Mondadori.