Nato a Forbeer il 23 novembre 1953, è un compositore, direttore d'orchestra e trombonista olandese.
Johan de Meij si è formato musicalmente presso il Conservatorio Reale di Musica a L'Aia, dove ha studiato trombone e direzione d'orchestra, divenendo poi un esperto compositore di musiche per orchestra di fiati e banda sinfonica. Prima di dedicare il suo tempo esclusivamente alla composizione e direzione d'orchestra, Johan de Mei ha goduto di una carriera professionale di successo come suonatore di trombone ed euphonium, esibendosi con importanti orchestre e gruppi nei Paesi Bassi.
Le sue opere (tra cui composizioni originali, trascrizioni e arrangiamenti sinfonici di musica classica e per film) hanno raccolto successo e premi a livello internazionale.
Nel 1989 alla sua Sinfonia No. 1, intitolata "Il Signore degli Anelli" è stato assegnato il prestigioso Premio di Composizione Sudler. La stessa sinfonia è stata incisa da numerose orchestre sinfoniche e di fiati. La sua Sinfonia No. 2, dedicata alla città di New York, "The Big Apple", la Sinfonia No. 3, "Planet Earth" e la Sinfonia No. 4, "Sinfonie der Lieder" così come i suoi concerti solistici, sono state accolte con entusiasmo in tutto il mondo.
Tra le sue composizioni e collaborazioni internazionali è importante sottolineare "The Red Tower", opera composta appositamente per la Banda civica musicale di Soncino con la quale è stata eseguita in prima mondiale alla Sala Verdi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel giugno 2015, De Mei ha diretto a Piacenza l'Orchestra di Fiati del Conservatorio "G. Nicolini", con la quale ha eseguito in prima nazionale italiana la sua terza sinfonia, "Planet Earth".
Extreme Beethoven, a partire dal tema di apertura, il vasto tesoro di Beethoven di temi e motivi meravigliosi vengono messi a frutto. Le melodie sono citate, ingrandite, condensate, ripetute in schemi minimalisti, contrastanti o collocati in un contesto completamente diverso.
È come se gli ascoltatori potessero dare un'occhiata al cervello geniale del maestro. All'interno, una moltitudine di idee e motivi cadono l'uno sull'altro. Alcuni sono onirici e squisiti, altri da incubo, spaventosi e ostinatamente ripetitivi. Le nove sinfonie forniscono la maggior parte del materiale per Extreme Beethoven, ma anche temi dell'Overture Egmont, della Sonata Thoonlight, Für Elise e Theturkish sono stati intessuti nel patchwork di citazioni e riferimenti.
A metà del pezzo, un piccolo ensemble crea una confusione musicale indispensabile, degna di Charles Ives - due gruppi che suonano uno sopra l'altro. Una citazione dal finale di Egmont si trasforma in una linea di basso Jazz Ostinato fino a quando il cumulo di otto note costituisce un bizzarro cluster. Ciò che equivale a un "groove egmont" si adatta incredibilmente bene sotto varie altre citazioni. Questo ci porta al finale, dove riprende il tema dell'imperatore, interpretato dall'intera orchestra.
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