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venerdì 19 dicembre 2025
Philip St. John: Razzi verso il nulla, n.67
Sherlock Time
Progressive Spin, puntata 27
giovedì 18 dicembre 2025
Lo sceriffo Fox
L'abile e indomito Fox, sceriffo dalle piume corvine attivo nel West di Grattas City, popolato prevalentemente da animali antropomorfi come lui, vive il suo miglior ciclo di avventure sulle pagine di Cucciolo, tascabile pubblicato dalle Edizioni Alpe di Milano e per cui fra gli anni Cinquanta e Sessanta ha avuto un rilevante ruolo creativo e di coordinamento Giorgio Rebuffi, ideatore dello stesso Fox e di tutto il cast di interpreti della saga, a cominciare dal poco sveglio Conny, il coniglio aiutante di Fox, e dal villain per tutte le stagioni Baffos. Rebuffi è l'autore dei testi e dei disegni delle due rare avventure di Fox dello sfogliabile: Caccia al bisonte e Meglio lo scopone, uscite su due numeri del quindicinale Cucciolo: il 1 5 e il 23 del1956.
SNMN, puntata 27
mercoledì 17 dicembre 2025
Scott Lindroth
(Cincinnati, 16 gennaio 1958)
Leonard Tushnet: A che serve una invenzione se non serve?
martedì 16 dicembre 2025
Ken Follett: Il treno di mezzanotte per l’ignoto
lunedì 15 dicembre 2025
Edgar Wallace: Maschera bianca, n.67
domenica 14 dicembre 2025
Polar Express (2004): il film che ogni Natale mi ricorda perché credevo davvero
La storia è semplice solo in apparenza. In realtà Polar Express racconta un momento preciso della vita: quando inizi a dubitare, quando senti che qualcosa di importante sta cambiando dentro di te, quando credere non è più automatico. Ed è proprio questo che lo rende così potente. Non ti prende in giro con magia urlata o buoni sentimenti facili. Ti accompagna piano, nel silenzio della notte, tra neve, luci lontane e domande non dette.
Ogni volta che lo guardo sento un misto di meraviglia e malinconia. Meraviglia perché riesce ancora a farmi sentire piccola, come quando il Natale sembrava infinito. Malinconia perché mi ricorda quanto sia facile perdere quella sensazione crescendo. Polar Express non parla solo ai bambini: parla soprattutto agli adulti che fingono di non averne più bisogno.
L’atmosfera è uno dei suoi punti di forza più grandi. È fredda, notturna, sospesa. Non c’è caos, non c’è rumore inutile. C’è attesa. E quell’attesa è profondamente natalizia, più di qualsiasi decorazione o canzone allegra. È l’attesa di qualcosa che non sai spiegare, ma che senti importante.
L’animazione, spesso discussa, contribuisce a questa sensazione quasi onirica. I personaggi sembrano muoversi in un mondo che non è del tutto reale, come se fossero dentro un ricordo o un sogno d’inverno. A me questo non ha mai disturbato, anzi: rende il film diverso, riconoscibile, unico.
Polar Express è un film che non cerco per ridere, ma per sentire. È una carezza e allo stesso tempo un richiamo. Mi ricorda che crescere non dovrebbe significare chiudere tutto, ma scegliere cosa tenere con sé.
È per questo che, ogni Natale, torno sempre lì. Non per nostalgia sterile, ma per ricordarmi che credere, a volte, è un atto di coraggio.
venerdì 12 dicembre 2025
Wilson Tucker: Tele-Homo Sapiens, n.66
Sherlock Holmes
giovedì 11 dicembre 2025
Il colonnello Caster'Bum
SNMN, puntata 26
mercoledì 10 dicembre 2025
Julia Perry
(Lexington, 25 marzo 1924 - Akron, 24 aprile 1979)
Thomas M. Disch: Principio di aprile o fine di marzo
martedì 9 dicembre 2025
Edgar Allan Poe: Il cuore rivelatore
lunedì 8 dicembre 2025
Henry Wade: Il delitto nel municipio, n.66
Durante una seduta del consiglio comunale, l'assessore Trant accusa l'amministrazione di essere coinvolta in un losco affare di terreni edificabili. La polemica infiamma la seduta e il sindaco è lieto di doverla interrompere per l'ora del tè. Durante la pausa, qualcuno chiude per sempre la bocca allo scomodo assessore, anche se Trant ha avuto il tempo di tracciare due lettere prima di morire: S. I.
domenica 7 dicembre 2025
Chevelle: la band che mi strappa l’anima e me la rimette a fuoco
Pete Loeffler ha un modo unico di modulare la tensione emotiva. Canta come chi conosce bene le crepe interiori, le fratture invisibili che ti fanno tremare e ti tengono sveglio la notte. Ogni parola ha il peso di qualcosa che è stato vissuto davvero. Non c’è artificio, non c’è posa: solo una sincerità così tagliente da diventare liberatoria.
Il suono dei Chevelle è costruito su una robustezza che non cade mai nella prevedibilità. I riff arrivano come onde scure, precise, capaci di farti perdere l’equilibrio per poi restituirti fiato e postura. È una musica che non chiede il permesso: ti prende, ti scuote, ti rimette a fuoco. E ogni volta sembra nuova, anche quando conosci già ogni nota.
Da fan, quello che mi colpisce ogni volta è la capacità del trio di trasformare la tensione in un abbraccio sonoro. Non è solo energia. È riconoscersi. È sentirsi capiti da una band che non ti ha mai visto, ma che sembra conoscere i tuoi temporali interni. I Chevelle hanno il raro dono di fare compagnia nei momenti in cui non vuoi parlare con nessuno.
In un panorama rock sempre più omologato, i Chevelle restano ciò che molti inseguono ma pochi raggiungono: autenticità emotiva con potenza controllata. Non cercano l’hype. Non inseguono trend. Mantengono la loro rotta e lasciano che sia il suono a parlare. E per chi li segue, questa coerenza diventa un porto sicuro, una certezza concreta in mezzo al rumore.
venerdì 5 dicembre 2025
Jerry Sohl: Pionieri dell'infinito, n.65
Vita su un pianeta nervoso, di Matt Haig
Tenente Sheridan
I vari episodi sono quasi sempre in interni, con una San Francisco che gli spettatori non scorgono mai, visto che per ragioni di economia si passa da un interno all'altro mentre i pochi esterni sono girati di solito in campagna, quasi sempre di notte. In una sola occasione, nell'episodio Soltanto una voce, si abbonda di esterni, ma si tratta di un caso eccezionale: il tenente Sheridan è infatti stato mandato in missione speciale a Roma, dove si muove con una certa disinvoltura.

































