lunedì 18 ottobre 2021

Milij Alekseevič Balakirev


(Novgorod, 21 dicembre 1836 – San Pietroburgo, 16 maggio 1910)

Ottimo pianista fin da fanciullo, a quindici anni dirigeva l'orchestra di Alexandr Ulibiscev mentre continuava da autodidatta gli studi musicali. Nel 1855 era a Pietroburgo, dove si faceva notare come direttore d'orchestra e si iscriveva all'Università entrando in contatto con gli ambienti piu democratici e progressivi della città. Ammirato come compositore da Glinka, nel 1861 fondò il "Gruppo dei Cinque" che si sciolse dopo un anno anche a causa del carattere autoritario del Balakirev: ma i germi della nuova scuola russa erano ormai gettati. Nel 1862 fondò una scuola gratuita musicale, organizzando in seguito dei concerti popolari: ma anche questa iniziativa, come la prima, era destinata a naufragare, e allora Mily abbandonò ogni attività musicale, ritirandosi per qualche tempo a fare il capostazione in una località non distante da Pietroburgo. Solo nel 1877 riprese gradualmente a occuparsi di musica, per ricoprire dal 1883 al '95 la carica di maestro di cappella a corte. 
Balakirev fu il primo compositore russo ad essere conscio della necessità di un rinnovamento musicale in senso nazionale: mentre in Glinka questa esigenza si presenta in maniera incerta, e la sua musica è ancora impacciata dai legami formali della tradizione italiana e francese, in lui c'è una volontà precisa di rompere quelle barriere, sulla via di una definizione precisa dei caratteri della musica russa. Non per nulla Balakirev fu in contatto con i circoli progressivi della Russia zarista, non per nulla era considerato dall'ambiente ufficiale di Pietroburgo, da Serov, dalla Pavlova e dagli altri pontefici della vita musicale, un vero e proprio rivoluzionario: e il fallimento delle sue iniziative a carattere popolare (sia la scuola come i concerti) fu dovuto proprio all'ostilità di quell'ambiente, che vedeva in lui un pericoloso sovvertitore della situazione esistente. Non poteva dunque essere che Balakirev a intuire la necessità di unirsi con altri musicisti per dar vita a una vera e propria scuola nazionale. Ed ecco nascere il famoso "Gruppo dei Cinque," a cui aderirono Mussorgski, Cui, Borodin e RimskiKorsakov.
Anche se questo gruppo ebbe vita effimera, la sua importanza nella storia della musica russa fu enorme: erano cinque musicisti che avevano preso coscienza della necessità di un rinnovamento, e anche quando si separarono per ragioni di incomprensione personale, quest'aspirazione restò viva in loro e diede vita a una delle piu importanti scuole nazionali dell'800.
Se all'instancabile, originale attività di Balakirev si deve dunque la formazione in Russia di un ambiente pronto ad accogliere e a continuare la "rivoluzione" del "Gruppo dei Cinque," al suo genio di compositore si deve se la musica è stata arricchita da alcuni lavori vivi ed ispirati. La sua produzione non molto vasta comprende tra l'altro 2 sinfonie, 2 poemi sinfonici, 4 ouvertures, musiche di scena, 2 concerti per pianoforte e orchestra e il famoso pezzo per pianoforte solo Islamey.


Composta nel 1908, uno degli ultimi lavori di Mily Balakirev, la Sinfonia n. 2 in re minore viene eseguita per la prima volta il 17 marzo 1909 a San Pietroburgo sotto la direzione di Sergej Ljapunov, allievo di Balakirev; accolta con scarso interesse e raramente riproposta al pubblico, è riconosciuta, peraltro, come una delle ultime espressioni della Scuola Nazionalista Russa del XIX secolo.
A differenza del poema sinfonico Tamara, composto nell’arco di tre lustri, la Seconda Sinfonia viene scritta in poche settimane; non presenta collegamenti tra un movimento e l’altro, e quindi appare più vicina ad una suite per orchestra, l’organico strumentale, inoltre, è più snello rispetto all’orchestra tipica di Balakirev.

Il primo movimento, Allegro ma non troppo, si apre con due accordi veloci, come l’Eroica di Beethoven; sono presenti due temi contrastanti, il primo ricorda un movimento di danza. I due motivi, elaborati e trasformati, conducono a una coda tradizionale annunciata dalla riproposizione del tema iniziale.

Il secondo movimento, Scherzo alla cosacca: Allegro non troppo, ma con fuoco ed energia, è avviato da un colpo di rullante che introduce immediatamente l’atmosfera russa del Gruppo dei Cinque. Il ritmo e i ricchi colori orchestrali della marcia ricordano la “Processione dei Nobili” dell’Opéra-ballet Mlada di Rimskij-Korsakov.

Il terzo movimento, Romanza: Andante, la parte più lunga della sinfonia, è caratterizzato da materiale tematico non particolarmente importante; l’atmosfera orchestrale è ben realizzata ma le melodie ripetitive lo rendono alquanto noioso.

Il quarto movimento, Finale: Polonaise, inizia con una fanfara dalla quale si dipana una danza polacca sostenuta energicamente dagli archi. Balakirev arricchisce la melodia con figurazioni simili a colpi secchi, con brevi passaggi cromatici imitativi negli strumenti bassi, con interruzioni improvvise, rendendo l’ascolto piacevole e divertente.

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