domenica 10 settembre 2023

Serghei Rakhmaninov

Oneg [Novgorod] 1-IV-1873 - Beverly Hills [California] 28-III-1943

Compiuti gli studi al Conservatorio di Pietroburgo e a quello di Mosca con Taneiev e Arenski, si mise rapidamente in luce in patria e all'estero come pianista dedicandosi intensamente, in pari tempo, alla composizione.
Svolse anche attività di direttore d'orchestra, ma nel 1917 abbandonò la Russia continuando in Europa e in America un'attività concertistica che gli procurò successi trionfali.
Come compositore Rakhmaninov segui la linea Ciaikovski: fu cioè lontano dalle tendenze nazionali del "Gruppo dei Cinque" e predilesse un linguaggio cosmopolitico, impregnato di elementi della musica occidentale, solo raramente memore del patrimonio musicale popolare russo. Tuttavia egli resta compositore eminentemente russo per il pathos acceso del suo linguaggio, che ne fa uno degli ultimi romantici in pieno XX secolo, per il gesto ampio e a volte pletorico del suo denso sinfonismo, oltre che per alcune reminiscenze liriche in cui si riversa indubbiamente qualcosa della terra russa.
Fu pianista formidabile, e diede le opere più significative, o almeno le più note, nel campo del concerto pianistico (compose infatti 4 concerti e una rapsodia per pianoforte e orchestra), ma è anche autore di 3 sinfonie (1895-1936), del poema sinfonico L'isola dei morti (1907) e di altri pezzi orchestrali, di 4 opere teatrali tra cui Francesca da Rimini (1906), di pezzi per soli, coro e orchestra, di molta pregevole musica da camera, tra cui pezzi per pianoforte solo e liriche.


Piano Concerto No. 2 in C minor op. 18 (1901)
È una delle prime composizioni personali e mature del musicista, non solo, ma anche una delle più riuscite e rimane come il più popolare e il più eseguito dei suoi quattro concerti per pianoforte. È una pagina traboccante di un pathos tipicamente post-romantico ma anche di melodie dall'intonazione e dalla fisionomia assai personali, che sostanziano di sé tutta la composizione alternandosi con episodi pervasi da un empito drammatico, quasi di ribellione.
Il primo tempo - "Moderato-Allegro (alla marcia)," presenta due temi nettamente contrastanti, che pongono lo strumento solista al centro di drammatici sviluppi con l'orchestra. Segue un "Adagio sostenuto" che ha carattere elegiaco e quasi di valzer, mentre il finale "Allegro scherzando " alterna episodi brillanti e un poco esteriori con altri dalle atmosfere più cupe
e pessimistiche: in questo ultimo tempo la parte del pianoforte raggiunge vette di un virtuosismo eccezionale, che possono affrontare solo i concertisti più agguerriti e che garantiscono al Concerto un effetto infallibile sul pubblico.

Quando la moglie è in vacanza è una simpaticissima commedia di Billy Wilder del 1955 con Marilyn Monroe. Questo concerto  è la colonna sonora principale che accompagna alcune delle scene più interessanti della storia.  Sarà proprio il protagonista del film a utilizzare il disco di Rachmaninov per accogliere  in casa e sedurre l'affascinante Marilyn. E sarà la musica romantica a svelare alla donna le vere intenzioni di lui.

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