venerdì 4 marzo 2022

Ferruccio Busoni


Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni
(Empoli, 1 aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924)

Figlio di musicisti, apprese a suonare il pianoforte nella piu tenera età, e a sette anni già si esibiva in pubblico. Stabilitosi a Graz con la famiglia, vi incomincia gli studi di composizione; poi tiene tournées di concerti e nel 1886 si stabilisce a Lipsia, finché due anni dopo è nominato insegnante di pianoforte al Conservatorio di Helsinki. Nel 1890 insegna al Conservatorio di Mosca, poi passa negli Stati Uniti dove dal 1891 al '94 insegna a Boston, mentre la sua fama di concertista si accresce in tutto il mondo; nel 1894 si stabilisce a Berlino (la Germania è diventata la sua seconda patria), dove intorno a lui affluiscono da ogni parte del mondo giovani musicisti desiderosi non solo di apprendere la tecnica pianistica da uno dei maggiori concertisti viventi, ma anche di entrare in contatto con uno degli artisti piu affascinanti e aperti del tempo. Nel 1913 viene nominato direttore del Liceo Musicale di Bologna ma, disgustato dall'ambiente, si reca a Zurigo dove rimane fino al 1920, anno in cui tornerà definitivamente a Berlino. Continua la fervente attività non solo di pianista ma anche di direttore d'orchestra e nel 1924 viene spezzato, in età non ancora inoltrata, da una malattia ai reni. Era insegnante di composizione all'Accademia Musicale: alla sua morte, il suo posto passò ad Arnold Schonberg.

Personalità multiforme, virtuoso d'eccezione, mente vivida e aperta al nuovo, pedagogo di primissimo piano, Busoni dedicò alla composizione gran parte delle sue cure e delle sue energie. In numerosi scritti teorici - tra cui ricordiamo solo il Saggio di una nuova estetica musicale, apparso nel 1907 - dibatté il problema della musica del nostro tempo, formulando idee ardite e novatrici che cercò di applicare nella sua produzione, ponendosi in un certo senso al di fuori delle correnti predominanti nella musica dell'inizio del secolo, per perseguire un proprio ideale di "unità" tra musica e testo, Nella sua aspirazione a creare un "nuovo classicismo " rifugge da certe tendenze della musica contemporanea, e pure tutta la sua produzione risente dei complessi sviluppi e dei problemi che tormentavano la musica del tempo; ispirandosi all'esempio dei classici (Bach fu per lui altissimo maestro di stile e di rigore compositivo) raggiunse un notevole equilibrio espressivo e costruttivo.
Busoni fu autore di opere teatrali ancora oggi eseguite, come Turandot e Dottor Faust (quest'ultima rimasta incompiuta e terminata da Jarnach), di varia musica corale e vocale con orchestra, e di molti pezzi per pianoforte e per due pianoforti. Revisionò inoltre tutte le composizioni pianistiche di Bach, del quale trascrisse magistralmente per pianoforte numerosi brani originali per organo e per violino.


Composta dodici anni prima dell'omonima "fiaba musicale" in due atti pure su testo di Gozzi, questa suite si è imposta da tempo nel repertorio concertistico come una delle partiture piu felici del musicista, anche se solo di rado viene eseguita integralmente ma ne vengono scelti alcuni brani tra i piu significativi.
Non si cerchi in questa musica un facile richiamo esotico alla musica cinese: si tratta di una partitura densa, assai impegnata, dove gli eventuali influssi esterni si fondono in una concezione tutta personale. È una musica che, indubbiamente, oggi dimostra tutti gli anni che ha: ma rimane attraente per la sua concezione coraggiosa, il rifiuto di vecchi moduli in favore di una ricerca nuova sia nella melodia che nella strumentazione e nell'armonia.

I pezzi che formano la suite si intitolano nell'ordine:
l ) "L'esecuzione capitale, la porta della città, l'addio";
2 ) "Truffaldino";
3 ) "Altoum";
4 ) "Turandot";
5 ) "L'appartamento delle dame";
6 ) "Danza e canto";
7) "Valzer notturno";
8 ) "In modo di marcia funebre e finale alla turca". 

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