lunedì 20 novembre 2023

Capitolo 75: Don Casimiro, Modena, 9 marzo 1969

Oggi è domenica, e a me e Fabio tocca servire messa. Speriamo solo che ci sia Don Eligio, perché alla fine della messa, come premio, ci fa bere il vino speciale che avanza nell'ampolla, lui non è un avido, è generoso e sa come guadagnarsi la fiducia dei ragazzi.
Appena arriviamo ci accorgiamo che purtroppo oggi ci sarà il parroco del Collegio San Filippo Neri, Don Casimiro Bettelli, che noi ragazzi non sopportiamo, perchè ruvido, volgare, infido e soprattutto amante del vino: al momento di riempire le ampolle per la benedizione, mentre uno di noi versa, lui poggia un ditino sul collo dell'ampolla del vino e preme, così che tutto il contenuto passa nel calice, che poi benedice e si ingolla fino all'ultima goccia... a noi, dopo la messa, non resta nulla!
Ma oggi me lo aspettavo e mi sono portato una cosina da casa...
Dopo che il Casimiro si è vestito, a noi tocca preparare le ampolle; Don Eligio non si fida molto di lui e fa bene, allora sistema i paramenti fuori dall'armadio così il l'ospite non fa del casino mettendo disordine, in compenso noi sappiamo dove si trova la chiave per aprire un piccolo scrigno dove sono state sistemate le ampolle già riempite, se il Casimiro trovasse la bottiglia se la scolerebbe e buonanotte suonatori. 
Rapido ed invisibile prendo dalla tasca una bottiglietta, verso il contenuto dell'ampolla in un bicchiere che nascondo e il contenuto della bottiglietta nell'ampolla, chiudo tutto e con il mio prezioso carico mi appresto all'altare.
Giunto il momento della benedizione, vado a prendere il vassoio delle ampolle, mi avvicino all'altare, verso l'acqua nel calice, il prete con un colpetto secco me ne fa mettere pochissima, la benedice e la beve, poi con sguardo famelico si appresta a farsi versare il nettare prelibato, che io verso con calma, lui poggia il dito pesante, io verso tutto e aspetto sorridente il momento clou...
Il calice viene sollevato, viene benedetto e viene recato alle labbra del prete per essere bevuto... e in quell'istante il Casimiro si accorge di cosa c'è dentro, aceto, ma benedetto!
E lo deve bere, tutto!
Con gli occhi pieni d'odio e lacrimosi per il bruciore si ingolla il tremendo liquido acido, ma benedetto...

Fine messa, non una parola, molla i paramenti e se ne va di corsa; noi ci dividiamo il contenuto del bicchiere, il vino vero. Speriamo abbia capito la lezione e la prossima volta non poggi più quel ditino sull'ampolla...


 

1 commento:

  1. Bellissimi ricordi da chierichetto a Montese, Don Dallari, poi Monsignore… Però ero preoccupato dei tempi, lel numero e momento della campanella. Per fortuna i miei amici erano ottimi suggeritori!

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