lunedì 14 agosto 2023

Capitolo 61: Le campane del Paradisino, Modena, 24 settembre 1967

Domenica, oggi tocca a me e a Fabio suonare le campane che annunciano la messa delle 9.30 al Paradisino. Le campane vanno suonate attorno alle nove, per dare il tempo ai fedeli di raggiungere la chiesa. Don Eligio Venturelli ci ha istruiti sul come fare, è già difficile per un adulto, e per due ragazzini non è semplice, ma almeno è divertente.
Una volta in chiesa, la Bruna ha già aperto il portone, raggiungiamo il vano torre, dove pendono le due corde che ci permetteranno di suonare le due campane. Don Eligio è stato preciso, non sforzate, non tirate troppo, non abbiate fretta, è un gioco di alternanze, una si muove in un senso e l'altra nell'altro, bisogna riuscire a smuoverle armonicamente, solo così si può arrivare alla caratteristica serie di scampanata doppia.

Io e Fabio guardiamo le corde, poi ci avviciniamo e ognuno di noi attacca entrambe le mani ad una corda. Don Eligio ci ha spiegato anche che per una buona riuscita della scampanellata, se ci sono due suonatori, questi devono essere più o meno della stessa altezza, e per questo vengo con Fabio, mentre mio fratello ci va con suo fratello Eugenio. 
Attacco e piano piano tiro giù la corda poi la mollo senza mollarla, Fabio a questo punto tira la sua e fa la stessa cosa, poi aumentiamo il tiro e quando sentiamo che le campane stanno andando lisce, ai primi rintocchi cominciamo a tirare più forte e più velocemente, fino a che si sentono i rintocchi che si inseguono: dindondindondindon...
Contiamo fino a cento poi smettiamo di tirare e ci attacchiamo alle corde, e inizia il divertimento. La velocità tende a rallentare ma le corde a cui siamo attaccati ci tirano su e giù staccandoci dal terreno alternati, comincia così una strana altalena che termina solo quando le campane smettono di suonare e cominciano a fermarsi, a quel punto lasciamo le corde e ritorniamo in sagrestia per preparare la messa.



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