lunedì 19 giugno 2023

Capitolo 53: Il treno, Modena, aprile 1967

Oggi si va a Parma a trovare gli zii. La mamma ci ha preparati, andremo in treno, quindi ci copre bene perchè alle stazioni c'è sempre un po' freddo. Il nonno ci accompagna in macchina. Mi piace la macchina del nonno, è una Topolino grigia con il tettuccio nero apribile, d'estate andiamo in giro stando seduti dietro e in piedi, è meraviglioso. Appena dentro, io e Giorgio stiamo dietro, mi affaccio per vedere come la mette in moto. Non è come la macchina del papà, dove si infila la chiave, la si gira e il motore parte, qui è un'altra cosa che ha un suo fascino. Il nonno infila uno strano punteruolo in un foro, lo gira di una tacca, poi preme il pulsante che c'è di fianco e di colpo si sente il rombo del motore, manco fosse una Ferrari. Si parte.

In stazione ci fermiamo a fare i biglietti, poi andiamo fuori sul primo binario, c'è ancora tempo prima che il nostro treno arrivi.
Intanto stiamo lì, qui si è più protetti dal freddo, e ascoltiamo il capostazione che ogni tanto parla nell'altoparlante con voce limpida e forte. 
'Modenaaaaa, stazione di Modenaaaaa, sul terzo binario è in arrivo il locale Piacenza Bologna, ferma a tutte le stazioniiiii...'
'Modenaaaaa, stazione di Modenaaaaa, per Carpi Suzzara Mantova si cambiaaaa...'
'Modenaaaaa, stazione di Modenaaaaa, ATTENZIONE, allontanarsi dal primo binario, treno in transitooooo...'

E dopo pochi secondi un gran frastuono e veniamo investiti da un vento rumoroso, suoni di ferraglie ci assordano assieme a un fischio potentissimo... mi sento portare via, mi sento risucchiare da questa improvvisa folata, io e Giorgio abbracciamo le gambe della mamma e le stringiamo forte, quasi terrorizzati urliamo contro il rumore del passaggio del treno, lei intanto sorride e con una mano trattiene il foulard che stava per fuggire... 



Nessun commento:

Posta un commento