venerdì 15 dicembre 2023

Capitolo 92: Lo zio Armando, Modena, maggio 1970

La scorsa settimana lo zio Armando, quello di Venezia, parente della nonna Medina, ha telefonato per dirci che sarebbe venuto da noi e si sarebbe trattenuto un mesetto dovendo sbrigare affari in Emilia.
Deve essere andato in pensione, prima lavorava come economo all'Hotel Bauer di Venezia.
Ci ha chiamati non solo per dire che sarebbe venuto, ma per prepararci moralmente. Lui non chiedeva molto, solo qualche passaggio in macchina in certe giornate per la stazione dei treni, una bottiglia di Martini Dry nella sua camera ogni due o tre giorni, un posacenere in camera e uno in salotto, e che un paio di giorni prima sarebbero arrivati alcuni imballaggi di pesce che noi non avremmo dovuto toccare, ci avrebbe pensato lui a cucinarcelo!
Interessante questa cosa del pesce, ma la mia mamma la vedo un po' in subbuglio, credo che la cosa che la disturbi maggiormente sia il fumo, il fumo dei toscani dell'Armando.

Oggi è arrivato il pesce: cozze, vongole, cannolicchi, canocchie, granchietti, seppie, grancevole, calamari, baccalà, polipi, branzini, orate, rombi, coda di rospo, lumachine, moscardini, sogliole…

Che meraviglia, faremo anche un’abbuffata, ma già penso alla mia mamma che dovrà disinfestare la casa e i nostri vestiti dalla puzza di fumo una volta che lo zio sarà ripartito. 



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