domenica 22 ottobre 2023

Albert Roussel + Symphony No. 3 in G minor, Op. 42 (1930)

 

Tourcoing [ Francia ] 5-IV-1869 - Royan 23-VIII-1937

Lasciata a diciott'anni la scuola navale, a cui lo aveva spinto l'irresistibile
fascino che su di lui esercitava il mare, si perfezionò nella composizione con D'Indy a Parigi, mentre una grande influenza sull'evoluzione del suo linguaggio musicale ebbe un lungo viaggio in Indocina compiuto nel 1909. Dal 1902 al 1914 insegnò contrappunto alla Schola Cantorum di Parigi, e nel 1920 si dedicò esclusivamente alla composizione, stabilendosi a Sainte-Marguerite-sur-Mer.
Musicista raffinato e sensibile, attento a quanto avveniva attorno a lui non solo in campo artistico ma anche in quello politico-sociale (non a caso compose un'ouverture per il dramma di Romain Rolland intitolato Il 14 luglio, a commemorazione della presa della Bastiglia), Roussel seppe cogliere i succhi più genuini di ciò che la musica francese era andata maturando a cavallo del secolo. La vena impressionistica, pur sempre presente in lui, si stempera in un desiderio di chiara costruzione formale, che lo avvicina in qualche punto al neoclassicismo soprattutto per la predilezione di certi ritmi secchi e incisivi e di certe armonie di sapore classicheggiante. Notevole in lui la ricerca del timbro, che non è però elemento costruttivo in se stesso ma risponde per lo più all'esigenza di dare maggior rilievo agli elementi formali della composizione con un'accorta dosatura dei piani sonori. L'influsso dell'Estremo Oriente è evidente in alcuni lavori giovanili, ma anche più tardi egli si lasciò volentieri sedurre dal fascino armonico della musica cinese e indocinese, che aveva conosciuto nelle sue crociere. Musicista oggi non molto popolare, Roussel conserva un suo posto preciso nel quadro della musica francese contemporanea: al suo esempio e al suo stile si sono rifatti numerosi
musicisti francesi delle più giovani generazioni.
Oltre a 3 balletti, compose per il teatro 5 opere liriche (di cui una rimasta incompleta); inoltre alcuni lavori per soli, coro e orchestra, per coro a cappella, un quartetto, molta altra raffinata musica da camera, e un buon numero di liriche.


Symphony No. 3 in G minor, Op. 42 (1930)
Composta su commissione di Kussevitzki per il cinquantesimo anniversario
dell'Orchestra Sinfonica di Boston, è una delle opere migliori del Roussel maturo. Essa risente ancor più di altre composizioni del musicista di uno spirito neoclassico, di una tendenza alla costruzione lucida e lineare, in cui non c'è posto per elementi patetici o introspettivi. Nel suo insieme ne risulta
un pezzo brillante, vigoroso, alimentato da una fantasia fervida, nonostante che tutta la partitura si basi essenzialmente su unico brevissimo tema, in obbedienza ai dettami "ciclici" che la musica francese conosceva dai tempi di Franck. La strumentazione vi è più che mai sapiente e colorita, in tutto degna della migliore tradizione francese.
Il primo tempo - "Allegro vivo" - si basa su due motivi contrastanti in cui sono presenti rutti gli elementi dei posteriori sviluppi. L'" Adagio " culmina in un fugato per lasciare poi il posto a un "Vivace" in tempo di valzer, con un " trio "
di intonazione lirica e quasi sognante. Conclude la Sinfonia un "Allegro con spirito" che tiene il posto del classico rondò: è un brano dai movimenti aggraziati, che mette in rilievo alcuni strumenti in funzione solistica prima di concludere riprendendo il tema iniziale della Sinfonia.

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