mercoledì 19 marzo 2025

Sofija Asgatovna Gubajdulina

 

(Čistopol', 24 ottobre 1931 – Appen, 13 marzo 2025)

Nacque nella repubblica russa del Tatarstan, all'epoca in Unione Sovietica. 
Studiò pianoforte e composizione al Conservatorio di Kazan', diplomandosi nel 1954. A Mosca intraprese ulteriori studi al Conservatorio con Nikolaj Pejko fino 1959, e poi con Šebalin fino al 1963.

Durante i suoi studi nell'URSS la sua musica fu etichettata come "irresponsabile" per le sue esplorazioni alternative. Fu sostenuta da Dmitrij Šostakovič il quale, valutando il suo esame finale la incoraggiò a continuare per la sua "cattiva strada".
Allora, nonostante tutto, le fu permesso di esprimere il suo modernismo in numerose partiture composte per documentari, includenti la produzione del 1968, On Submarine Scooters, un film a 70 mm.

A metà degli anni settanta Gubajdulina fondò Astreja, un gruppo di improvvisazione strumentale folcloristico, assieme ai compositori Viktor Suslin e Vjačeslav Artëmov.
Nel 1979 fu messa nella lista nera perché appartenente al gruppo di musicisti "I sette di Khrennikov" al VI Congresso dei compositori dell'Unione delle Repubbliche sovietiche a causa della partecipazione in alcuni festival disapprovati dal regime.
All'inizio del 1980 acquisì notorietà all'estero grazie al violinista Gidon Kremer che eseguì il suo concerto per violino ed orchestra Offertorium. In seguito compose un Omaggio a T. S. Eliot, usando il testo del capolavoro spirituale del poeta Four Quartets.
Nel 2000 ottenne con Tan Dun, Osvaldo Golijov, e Wolfgang Rihm, la commissione da parte dell'Internationale Bachakademie Stuttgart di una Passione - ogni compositore ha usato testi tratti da uno dei 4 vangeli - per la commemorazione di Johann Sebastian Bach.

La sua musica è caratterizzata dall'uso di inusuali combinazioni strumentistiche. Nel brano In Erwartung, usa una combinazione formata da strumenti a percussione con un quartetto di saxofoni; ha inoltre scritto pezzi per koto e orchestra e tre raccolte per domra e pianoforte su temi popolari tatari.
All'inizio degli anni ottanta Gubajdulina cominciò ad usare la successione di Fibonacci per strutturare la forma delle sue opere - ad esempio nella Sinfonia "Stimmen... Verstummen...", in Perception, nel pezzo per percussioni All'inizio era il ritmo, nel coro Omaggio a Marina Cvetaeva, nel trio Quasi hoquetus, nella sonata Et exspecto ed altre. La compositrice ha fatto ricorso alla serie di Fibonacci quale regola per organizzare unicamente il ritmo, generale e particolare, delle sue opere.

Nel 2004, è stata eletta membro onorario straniero dell'American Academy of Arts and Letters e nel 2013 è stata insignita, alla Biennale di Venezia, del Leone d'oro alla carriera.

'Fachwerk' è dedicato a Geir Draugsvoll, titolare di una cattedra di fisarmonica presso la Copenhagen Academy of Music e che ha presentato la prima mondiale dell'opera il 13 novembre 2009 insieme ad Anders Loguin (percussioni) e all'Amsterdam Sinfonietta diretta da Reinbert de Leeuw a Ghent (Belgio).
Per Sofia Gubaidulina, il termine Fachwerk, il cui suono la affascina immensamente, contiene due componenti. Da un lato, il termine si riferisce all'abilità artigianale richiesta per trasformare una composizione in un'opera musicale eseguibile in termini di struttura, forma, architettura e tempistica. Dall'altro, il termine ha anche una componente estetica. Dopotutto, la costruzione a graticcio delle case del tardo Medioevo e dell'inizio del periodo moderno non serve solo a scopi strutturali, ma conferisce anche agli edifici un aspetto particolarmente attraente e pittoresco. Agli occhi del compositore, il principio 'a graticcio' si manifesta perfettamente anche nello strumento bayan grazie alla sua costruzione e alle sue specifiche possibilità sonore. Nell'ultimo concerto strumentale di Sofia Gubaidulina, come nei suoi lavori precedenti, bellezza e costruzione si fondono per formare un tutt'uno artistico. (Helmut Peters)


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