La porta del negozio d'armi aveva qualcosa di strano. Non perché si eraaperta non appena toccata, ma perché, quando lui aveva tirato, la porta avevaaccompagnato la sua mano come se fosse priva di peso. McAllister ebbel'impressione che la maniglia si fosse staccata e gli fosse rimasta in mano.Rimase totalmente immobile, stupito. Il pensiero che infine si affacciònella sua mente aveva a che fare con l'ispettore Clayton, che un istante primaaveva trovato chiusa a catenaccio la porta. Quel pensiero fu come un segnale.Dietro di lui, rimbombò la voce dell'ispettore:«Ah, McAllister, adesso me ne occupo io.»Era buio, all'interno del negozio, oltre la porta: troppo buio per vederequalcosa, e, stranamente, i suoi occhi non riuscivano a adattarsi alla profondaoscurità. Per puro istinto di cronista mosse un passo in avanti, verso il buioche premeva oltre il rettangolo della soglia. Con la coda dell'occhio, vide chela mano dell'ispettore Clayton si dirigeva verso la maniglia della porta, da cuile sue dita si erano staccate un momento prima. E capì subito che sel'ispettore avesse potuto impedirlo, nessun giornalista sarebbe entrato inquell'edificio. La sua testa era ancora voltata, il suo sguardo era puntatosull'ufficiale di polizia e non sull'oscurità che stava di fronte a lui; e fuproprio allora, quando stava per muovere un altro passo in avanti, cheaccadde la cosa straordinaria.La maniglia della porta non permetteva all'ispettore Clayton di toccarla. Sicontorceva in una qualche maniera strana, come un'energia, poiché erasempre lì, con una forma bizzarra e confusa. La porta stessa, senza visibilemovimento tanto fu svelta, fu improvvisamente a contatto della caviglia diMcAllister. Un contatto leggerissimo, privo quasi di peso; e poi, prima ch'eglipotesse pensare all'accaduto e reagire, l'impulso del proprio movimento inavanti lo portò all'interno. E in quell'attimo, mentre attraversava l'oscurità,avvertì un'improvvisa, lacerante tensione nei nervi. Quindi la porta si chiuse,e il rapido, inatteso dolore scomparve. Davanti a lui c'era un negozioilluminato vivacemente; dietro di lui... qualcosa d'incredibile!Per McAllister, il momento successivo fu caratterizzato da un'assenzad'impressioni. Rimase immobile, con il corpo girato in modo goffo, solovagamente conscio di ciò che c'era all'interno del negozio, maconsapevolissimo, per un breve istante, prima di essere interrotto, di ciò chesi stendeva al di là dei pannelli trasparenti della porta da cui era appenaentrato.Non c'era più, da nessuna parte, l'oscurità impenetrabile; né l'ispettoreClayton; né la folla rumoreggiante di spettatori sbalorditi; né dall'altra partedella strada la fila di negozi fuligginosi. Non era neppure la stessa strada.Non c'era alcuna strada. Al suo posto, si scorgeva un placido giardino. E al dilà di quello, brillante sotto il sole del mezzodì, c'era il profilo di una vastacittà. Da dietro le sue spalle, una voce femminile roca e musicale disse:«Desidera un'arma?»McAllister si voltò. Il movimento fu la reazione automatica al suono. Epoiché tutta la vicenda assomigliava ancora a un sogno, la scena cittadinasvanì quasi all'istante; la sua mente si concentrò sulla giovane donna chestava lentamente uscendo dalla sezione posteriore del negozio. Per ilmomento, i suoi pensieri non volevano chiarirsi. La convinzione di dover direqualcosa si mescolava alle prime impressioni sull'aspetto della ragazza. Erasnella e ben proporzionata; il suo viso si increspava in un sorriso amichevole.Aveva occhi castani, e castani erano anche i suoi capelli ondulati. Il vestitodalla linea semplicissima e i sandali parevano tanto normali, alla primaocchiata, che McAllister non si soffermò a considerarli. Riuscì a dire:«La cosa che non riesco a capire è perché l'ufficiale di polizia, quando hacercato di venirmi dietro, non è riuscito a entrare. E dov'è finito, adesso?»Con sua grande sorpresa, il sorriso della ragazza assunse un'aria quasicolpevole. «Sappiamo che la gente considera sciocco, da parte nostra, volersempre ribadire quell'antica ostilità.» La voce divenne più ferma. «Esappiamo anche quanto sia astuta la propaganda che mira a far risaltare lastupidità della nostra posizione. Ma intanto non permettiamo di entrare agliuomini di quella donna. Continuiamo a rispettare assai scrupolosamente inostri principi.»
giovedì 28 novembre 2024
URANIA n.12 - Alfred E. Van Vogt: Le Armi Di Isher
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