mercoledì 16 ottobre 2024

Boris Blacher

 

Boris Blacher, compositore e insegnante tedesco, classificato dal regime nazista tra gli autori di “musica degenerata”, soltanto dopo la seconda guerra mondiale assume rilievo nella vita musicale di Berlino.
Nasce in Cina, a Niu-ch’ang, dove temporaneamente, per motivi di lavoro, risiedono i suoi genitori. Studia musica mentre si trova a Irkutsk, Siberia, poi frequenta Architettura presso l’Università di Berlino. Nel 1924, deciso a seguire le proprie inclinazioni, inizia a studiare composizione con Friedrich Koch; tra i suoi primi lavori importanti si ricordano la musica per accompagnare il film muto “Bismarck” del 1925 e l’opera “Habemajaja”, composta nel 1929 per la Radio di Berlino.
Boris Blacher, che annovera un’ascendenza ebrea, subisce la censura del regime nazista; una delle sue opere messe al bando è la “Concertante Musik”, oggi una delle sue composizioni più spesso eseguite. Nel 1937, per interessamento di Karl Böhm, Blacher può insegnare al Conservatorio di Dresda, tuttavia due anni più tardi lascia questo incarico e, temendo rappresaglie, vive in clandestinità.
Nel dopoguerra l’attività musicale di Boris Blacher trova spazio nei nuovi ambienti musicali berlinesi; grande notorietà ottiene con le “Variazioni su un tema di Paganini”, brano per orchestra scritto nel 1947. Nel 1948 è chiamato a insegnare composizione all’Accademia Musicale di Berlino, ne sarà il direttore tra il 1953 e il 1970.
Boris Blacher continua a comporre fino agli ultimi giorni della sua vita; lascia moltissima musica per il teatro, tra cui 13 opere liriche e 9 balletti, e numerose composizioni per orchestra sinfonica e da camera. Si esprime con forme tradizionali ma non disdegna l’approccio alla dodecafonia, come nel balletto “Lysistrata” del 1950, e alla musica elettronica, alla quale si avvicina nel corso degli anni ’60. Suo figlio, Kolja Blacher, è un violinista, conosciuto anche in campo internazionale.

La Symphonie del 1938 è un'opera forte, ma sensibile, con un finale esilarante di un singolo compositore, tuttavia potrebbe ricordare la "Kleine Symphonie" di Werner Egk di una dozzina di anni prima. La gioiosa "fuga" è una corsa folle ma giocosa, parte della quale ricorda - perversamente - il secondo movimento "scherzo" (solo per strumenti a fiato) dell'ottava sinfonia di Vaughan Williams. 

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