giovedì 18 gennaio 2024

Alexandr Skriabin + Symphony nº 3 'The Divine Poem' in do minore op. 43 (1905)

Mosca 10-I-1872 - ivi 27-IV-1915

Allievo del Conservatorio di Mosca, si pose in luce prestissimo come ottimo pianista, tenendo concerti in patria, a Parigi, Bruxelles e altre città occidentali. Dal 1898 al 1903 insegnò al Conservatorio di Mosca e dal 1904 visse in Europa occidentale e negli Stati Uniti, dovunque acclamato soprattutto come interprete delle proprie composizioni pianistiche.
Nel 1910 si stabili nuovamente a Mosca, dedito ugualmente alla composizione e al concertismo.
Musicista dai molteplici interessi, aveva del mondo una visione tragica, temperata da una tendenza al misticismo che lo legò agli ambienti letterari della decadenza russa (Balmont, Merezkovski). Questi aspetti del suo carattere, dove gli elementi erotici avevano una funzione di non poco rilievo, si riflettono nella produzione musicale, che già nei titoli denota un temperamento incline alla contemplazione, all'estasi eroticometafisica, dove il timbro svolge un ruolo di grande importanza e dove elementi esotici (in particolare le scale per toni interi) si mescolano ad altre influenze, da quella di Wagner a quella di Ciaikovski e di Debussy.
Skriabin compose moltissimo per pianoforte, muovendosi inizialmente sulla scia di Liszt e pervenendo successivamente a uno stile assai personale che rende ancor oggi non poco interessanti alcune delle sue brevi pagine per questo strumento.
Non sentì invece attrazione veruna per la voce umana, mentre compose per orchestra tre sinfonie, poemi sinfonici e un concerto per pianoforte. Molto citato ma ormai praticamente scomparso dal repertorio concertistico per i suoi scarsi valori musicali, il Prometeo o Poema del fuoco (1911) per orchestra, pianoforte, coro, organo e " clavier à lumière " (tastiera a colori) strumento da lui ideato nel tentativo di realizzare un'unità di visioni sonore e luminose. 

Symphony nº 3 'The Divine Poem' in do minore op. 43 (1905)
È la più compiuta espressione musicale della fede teosoficomusicale del compositore russo, e benché poco eseguita rimane forse la sua maggiore creazione sinfonica. L'autore vi vuole rappresentare la lotta tra le forze del male e l'umanità, che tende invece al bene.
I tre tempi della Sinfonia, dall'impianto grandioso e tipicamente post-romantico sia nello strumentale sia nell'ampiezza degli sviluppi, si susseguono senza interruzione. Il primo si intitola "Lotte" ed è introdotto da un 'Lento' che reca l'indicazione "divin, grandiose" per culminare poi in un tempo 'misterieux, tragique' in forma di sonata, dal colorito fosco e patetico, denso di sviluppi e ricco di temi contrastanti.
Segue un 'Lento' intitolato " Voluttà": espressione della appassionata sensualità umana, è una pagina di forte e vibrante tensione, che solo nella parte di mezzo si distende in calma contemplazione. Conclude la Sinfonia un 'Allegro' intitolato "Giuoco divino" e recante all'inizio l'indicazione agogica "avec joie éclatante" ("prorompendo di gioia"). Nella luminosa tonalità di do maggiore, questo finale sta a rappresentare l'uomo libero e felice, ormai simile a un essere ultraterreno che si diletta di giuochi divini.

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