giovedì 21 dicembre 2023

Capitolo 96: Un maggiordomo nel Far West, Modena, luglio 1970

Oggi mi è successa una cosa strana, fin fastidiosa. Siamo andati al cinema, il Cavour di Don Eligio, praticamente a fianco del nostro condominio. Proiettano un western da ridere, "Un maggiordomo nel Far West", che mi fa sbudellare dalle risate, secondo me è il film più divertente che finora io abbia mai visto; mi diverte tanto che sono tre giorni di fila che passo i pomeriggi qui dentro, a imbottirmi di spuma, liquirizia, bruscolini, romelline e fumo di sigaretta. Io non fumo ma gli altri sì, e qui dentro c'è un'aria irrespirabile, ma mi piace vedere la proiezione avvolta in questa puzzolente nebbiolina, oppure vedere del fumo che sale da un punto della sala e fa strani ghirigori davanti alla pellicola.

Siamo in estate, qui c'è fresco, non ho da studiare perchè sono stato promosso all'esame di terza media, e sto aspettando non so cosa per andare al mare con i miei. 

A metà pomeriggio mi viene da fare la pipì. Mi alzo e raggiungo il bagno, la cui porta si trova in fondo alla sala, una porticina sulla sinistra. Bagno alla turca lo chiamano, praticamente un buco per terra con davanti due impronte in ceramica per poggiare i piedi, talmente scomode che pochissimi riescono, o non vogliono, centrare il buco, sia che facciamo pipì o cacca. La puzza è quasi insostenibile. Mentre sono lì che finisco, si spalanca la porta e un soggetto alto magro e biondo mi poggia una mano su una spalla. Faccio appena in tempo a chiudere la fessa e lui mi chiede se ho bisogno di aiuto, se voglio una mano per rimetterlo a posto... Inorridito e confuso... ma che cavolo voleva?, gli do uno spintone che per poco non finisce con la faccia nella merda, e di corsa corro fuori. Di volata raggiungo l'ingresso del cinema, chiamo a tutta voce Fausto, che noi ragazzi chiamiamo Super Faust per via della sua enorme stazza, maschera cineoperatore e "faccio tutto io" del cinema. Mi si presenta lui in un attimo, nel suo solito sgualcito camice verde smeraldo scolorito, mi chiede cosa succede e io gli racconto tutto. Lui corre su, dove c'è la macchina da proiezione, la spegne e accende le luci in sala. Assieme rientriamo e lui mi chiede chi è stato. Indico con un ditino una testa bionda che a fatica cerca di celarsi, nelle prime file. Faust non si scompone, a grandi passi lo raggiunge, gli branca un orecchio, lo solleva che ho fin paura che glielo stacchi. Trascinandolo così tra urla di dolore, pacche pesanti sulle spalle e l'applauso generale, scompaiono dalla sala. Si sente ancora un po' di trambusto, dei NOOO NOOOO NOOO a squarcia gola, dei colpi contro al muro e ... dopo qualche minuto le luci si spengono nuovamente e ricomincia la proiezione. 



 

1 commento:

  1. sn G.R.A.Z.I.E.
    ciao...
    ...penso a ki nn è riuscito a dare uno spintone e ad andare via cm hai fatto tu
    ...perdendosi nelle mani di qualke losco individuo (x nn dire altro)
    un saluto

    RispondiElimina