mercoledì 29 novembre 2023

Capitolo 80: L'uomo sulla Luna, Modena, 20 Luglio 1969

Stasera abbiamo cenato presto, più presto del solito, adesso siamo tutti in sala davanti alla TV. Dallo Studio 3 di Via Teulada Tito Stagno sta presentando l’allunaggio, la NASA, agenzia americana, ha mandato una sonda che ha raggiunto la Luna, e stanotte dovrebbe attraccare sulla superficie lunare, poi un astronauta dovrebbe provare a uscire per piantare una bandiera americana e raccogliere reperti...
Dalla televisione in bianco e nero le immagini sono poco chiare, i collegamenti internazionali sono difficoltosi. Tito Stagno è tutto eccitato, quegli occhiali dalla montatura spessa e scura gli vanno su e giù sul naso. 
Dall’America la voce di Ruggero Orlando gracchia nei microfoni.
Noi non vediamo nulla, ma ascoltiamo a bocca aperta, fermi, gli occhi puntati sullo schermo e il pensiero sulla luna. Poi d’improvviso un boato, scoppi di applausi, risate di gioia. Sono atterrati, finalmente. 
Ormai è tardi, dovremmo andare a dormire, domani partiamo per le vacanze estive, non andiamo a Quercianella come tutti gli anni, ma andremo a Milano Marittima, non più in Toscana ma nella riviera romagnola...
Miracolo, dalla Luna arrivano delle immagini, poco nitide, ma possiamo vedere la Luna, da vicino, da sopra la sua crosta ... è incredibile. Entusiasta mi volto, ma il nonno non c’è, strano. Corro nel suo studio, lui è lì, davanti alla sua televisione enorme, vecchia, con cassa in legno. 
Sta dietro ad un cavalletto con sopra la macchina fotografica. Lui è un maniaco, fotografa tutto, e stasera vuole immortalare l’uomo sulla Luna. 
Le immagini non sono chiare, forse troppo scure e vaghe. Si vede un qualcosa che si muove su e giù, incerto, impacciato, sembra un fantasma, invece è Armstrong, colui che dovrebbe mettere per primo un piede sulla Luna. E il nonno è lì pronto ad immortalare l’attimo.
E così è, appena l’astronauta poggia il primo piede lui scatta, e scatta ancora e aspetta, e scatta di nuovo… fino alla fine del rullino. Ha immortalato tutto, e come un bambino che scarta un regalo, corre nel suo bugigattolo e si chiude dentro, nella sua camera oscura.

Sono contento, forse prima di domani potrò rivedere quelle immagini scattate dal nonno e un giorno potrò dire "Io c’ero!"


 

Nessun commento:

Posta un commento